I Musei di Vienna sbarcano su OnlyFans

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Una nuova inconsueta piattaforma per presentare le opere “meno politically correct” delle collezioni dei Musei di Vienna

Un modo originale per evitare la censura di piattaforme social come Instagram, Facebook o TikTok, quella di mostrare le opere di nudo dei Musei di Vienna su OnlyFans.

La piattaforma, con più di 50 milioni di utenti registrati e più di un milione di creatori, non applica censura sulla nudità, quindi è perlopiù utilizzata per vendere contenuti di questo tipo.

Da qui la singolare scelta dei musei della capitale austriaca, che sperano di evitare che il loro materiale promozionale venga bloccato o censurato. 

La portavoce dell’ente turistico Helen Hartlauer ha dichiarato: “Queste opere d’arte sono cruciali e importanti per Vienna. Se non possono essere utilizzate su uno strumento di comunicazione forte come i social media, è ingiusto e frustrante“. 

In effetti, risulta quasi impossibile per i musei di Vienna utilizzare opere d’arte che contengono nudità per le campagne promozionali su Instagram, a causa delle rigide norme che molto spesso erroneamente censurano come contenuti inappropriati anche dipinti, sculture e fotografie

Molti gli episodi che hanno causato polemiche e proteste anche per Facebook.

Nel 2018, un’immagine della Venere di Willendorf, una statua dell’età della pietra del Naturhistorisches Museum di Vienna, è stata rimossa dalle bacheche di Facebook perché identificata come “pornografica”.

Anche la campagna marketing del Leopold Museum è stata respinta da Stati Uniti, Germania e Regno Unito per la rappresentazione di nudi. Peccato si trattasse di dipinti di Egon Schiele, dei quali più di 200 ospitati dal museo.

Un video intitolato Vienna strips on OnlyFans, pubblicato sul sito web della città di Vienna, mostra immagini di dipinti di nudo ad opera di Amedeo Modigliani, Schiele e Rubens, il tutto accompagnato da didascalie che invitano gli spettatori a scoprire “tutto” quanto i musei hanno da offrire.

Cover Photo Credits: Copyright Rudy Balasko/Getty/Vienna Tourist Board

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