Lo sguardo propositivo di INTERNI al Fuorisalone 2024

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INTERNI CROSS VISION è il titolo della grande mostra itinerante appena conclusasi, presente al Fuorisalone 2024, che vuole celebrare i settant’anni della rinomata rivista e si articola in oltre quaranta installazioni realizzate da quarantaquattro progettisti di dodici nazionalità diverse, ospiti in sei luoghi d’oro di Milano: la sede dell’Università Statale in via Festa del Perdono, l’Orto Botanico di Brera, Audi House of Progress @ Portrait Hotel, Università Cattolica del Sacro Cuore, Eataly Milano Smeraldo e UrbanUp Unipoli in via de Castillia 23.

Punto cardine del lavoro alla base della pubblicazione è sempre stata la capacità di conciliare le innovazioni industriali con le antiche tradizioni artigianali. Se l’industria segue la tecnica è l’artigianato a rendere unico un oggetto. All’interno di Cross Vision si genera un confronto aperto e costruttivo tra i più rinomati designer e le aziende su larga scala. Camminando tra le tantissime e variopinte installazioni non si può non percepire che, alla base del successo e della fama di Interni, vi è la ferma volontà di guardare al mondo con sguardo propositivo, di informarsi, di stare al passo con i tempi e di non chiudersi in una gabbia senza luce e sbocchi.

Appare forte e chiara la strada da perseguire: fare tesoro di quella antica tradizione artigianale e  fonderla con diverse culture e mentalità, senza abbandonare le nostre radici e la qualità che ci ha sempre caratterizzato nei secoli. 

Il cortile d’onore dell’Università degli Studi di Milano.

Il Cortile d’onore dell’Università degli Studi di Milano (chiamato anche richiniano in memoria di Francesco Maria Richini, rinomato architetto del primo barocco milanese che finì il progetto precedentemente iniziato dal Filarete, di forma quadrata e dimensioni imponenti), è costruito su un porticato ad ordini sovrapposti con colonne di ordine corinzio di granito di Baveno con base e capitelli in pietra di Viggiù che reggono archi a tutto sesto in pietra di Angera, i medaglioni dei Santi e il fregio decorato a rilievo. 

Giulio Cappellini con la Comunità di San Patrignano: The Art of Independence

Quattro di queste splendide sopracitate colonne sono state scelte da Giulio Cappellini per la sua The Art of Independece. nata dalle attività del laboratorio artigianale della Comunità di San Patrignano, realizzato per infondere ai ragazzi un bagaglio formativo e umano utile al loro reinserimento all’interno di contesti sociali e professionali.   “Un’operazione di recupero: architettonico, mentale, umano. La bellezza dell’arte che permette di rinascere e guardare avanti”, oltre che “l’indipendenza ritrovata delle persone all’interno di San Patrignano dopo anni di catene”, spiega Giulio Cappellini. 

L’idea di rivestire quattro delle colonne nasce dalla volontà di unire insieme passato e presente, di dare un segno indelebile di modernità ad uno dei capisaldi dell’architettura milanese. Le decorazioni, su disegno dello stesso Giulio Cappellini, sono realizzate con colori all’acqua e sono arricchite da carta da parati che crea un suggestivo effetto seta. I colori, rosa, verde, rosso e azzurro, sono decisi, ognuno ha una propria identità ben definita ed è abbellito da sfumature delicate che conferiscono quell’aspetto tipico dei rivestimenti d’interni degli anni ‘30.

Jacopo Foggini e Massimo Iosa Ghini con Kiko Milano: Tandem

Questa installazione è il risultato di un lavoro sinergico tra Jacopo Foggini e Massimo Iosa Ghini a dimostrazione del fatto che la diversità porta armonia. L’ispirazione è chiara: il 3d Hydra Lipgloss di Kiko Milano. Volumi sensuali si mischiano a trasparenze glossate, con un effetto glamour garantito. Il suggestivo chandelier di Foggini è una cascata di bacchette trasparenti che si insinua e si ancora al divano dalle forme labiali creato da Iosa Ghini e poggiante su una pedana anch’essa disegnata da Iosa Ghini. Il risultato è un invito a seguire la bellezza, a rafforzare la  condivisione e l’importanza del make up. L’installazione è stata realizzata anche grazie al supporto di Contract e iGuzzini Illuminazione.

Patricia Urquiola con Cimento: El Paron – Wisteria tower

L’architetto e designer Patricia Urquiola ha dato vita ad un grande totem formato da elementi modulari sovrapposti e costituito da una griglia metallica su cui è applicato il cimento, particolare composto ottenuto da prodotti naturali e completamente made in Italy, dato dal 90% di aggregati minerali  mescolati ad un legante cementizio. La struttura, chiamata El Paron, che in dialetto veneto significa “Il padrone” ed è usato per indicare il campanile di una chiesa, troneggia nel Cortile d’Onore. La struttura prende forma grazie alla sovrapposizione di quattro cubi  che la rendono alta dieci metri. Il giallo tenue si intona perfettamente con lo sfondo, ne diventa la prosecuzione in un gioco di chiaroscuri senza eguali. Il connubio perfetto tra natura e tecnologia, tra artificio e ambiente.

Sparking Change, Roca.

Il progetto di Mario Cucinella Architects per Roca consiste in una quinta a semicerchio che arriva ad un’altezza complessiva di 4.5 metri. Milleduecento elementi modulari in ceramica stampati in 3D disposti in ordine di gradi centigradi, ognuno dei quali segnato da un preciso colore, dal giallo fino ad arrivare al rosso per i più alti, simboleggiano l’evoluzione di un settore molto fervente sotto un punto di vista di innovazione industriale ma carico di spirito di tradizione. La particolare cura per i materiali ben esemplifica l’attenzione di Roca per la sostenibilità e il rispetto dell’ambiente.

Mille Miroirs di Cyril Lancelin

Una realtà surreale, un paesaggio che evoca il sogno, il fantastico, qualcosa di impalpabile e inafferrabile. Diciotto portali resi da sfere dorate su sei file, danno vita a Mille Miroirs. Il designer francese Cyril Lancelin per Fidenza Village, parte di The Bicester Collection, dà forma a geometrie dotate di una regolarità forte e dirompente che creano un paesaggio fatto di colori brillanti e suggestioni avvolgenti. Lo spettatore cammina tra le installazioni ed è immerso in un gioco di ombre, luci e riflessi, perde la cognizione del tempo e dello spazio, viene risucchiato in un mondo immaginario che lo porta inevitabilmente a perdersi.

Marco Nereo Rotelli  e Ever in Art

Un carro a(r)mato blu trasformato dall’Amore (salta subito agli occhi la scritta LOVE) sulla soglia di un portale luminoso e composto da  quarantasei porte firmate, prodotte e certificate da Bertolotto. Le porte sono realizzate in fibre di legno idrofughe e ignifughe e sono verniciate d’oro. Su di esse troneggiano versi poetici che ci uniscono, che creano vicinanza e abbattono ogni barriera. Un chiaro invito alle arti e non alla guerra. All’amore e non alla morte. Insomma: Amor vincit omnia.

Sit Together – Climate Adaptive Furniture

Una nuova gamma di arredi urbani in linea con il clima è frutto dello studio multidisciplinare berlinese Topotek 1 e MDT-tex con il patrocinio di Mapei. In esposizione l’esempio di una panchina per esterni Sit Together. Qui le caratteristiche di una classica panchina in stile europeo si fondono con quelle di un camino tipicamente persiano. Il connubio tra convenzione e massa termica dà luogo ad un lato caldo e a uno freddo. La torre di raffreddamento la protegge dal vento e dal sole.

AMDL Circle e Guido Scarabottolo: Diorama

Abbandonando il Cortile d’Onore e entrando nella hall dell’Aula Magna dell’Università degli Studi, veniamo accolti da un grande Diorama composto da sette montagne. Ognuna di esse rappresenta una delle sette decadi della rivista Interni. Tutte e sette culminano in un imponente vulcano in eruzione che simboleggia la vitalità e il dinamismo che hanno sempre connaturato la pubblicazione in questi settant’anni.

L’installazione è stata concepita da AMDL CIRCLE e Michele De Lucchi insieme a Guido Scarabottolo. Non è un caso che sia stata scelta la carta come materiale di resa. La carta si ricicla, non crea danni all’ambiente  ed è un chiaro invito al rispetto del nostro habitat. Il percorso che si viene a creare è lampante metafora del divenire, del mutare dello stile e del carattere della rivista a seconda dei tempi, della storia, del crescere di una città come Milano, che muta e cambia in modo vertiginoso esteticamente e paesaggisticamente.

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