Padiglione Camerun: una conferenza sull’AI e non solo.

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Lo scorso 26 aprile, presso il Palazzo Donà dalle Rose, sede del padiglione del Camerun alla Biennale di Venezia, si è tenuta una conferenza incentrata sull’uso dell’intelligenza artificiale nell’arte, esplorando le sue potenzialità e i suoi limiti. La discussione ha visto la partecipazione di artisti e studiosi impegnati in un’analisi pittorica, sociologica e storica del tema. La moderazione dell’incontro è stata affidata a Chiara Modica Donà dalle Rose, project manager del padiglione, e al curatore Alessio Musella.

Durante l’evento, Marzia Ratti e Gianluca Balocco Moor hanno condiviso le loro esperienze e riflessioni. Moor ha approfondito le origini e l’evoluzione dell’intelligenza artificiale, mentre David Berkovitz ha espresso le sue perplessità riguardo le nuove direzioni nell’arte. La conferenza ha anche introdotto la mostra personale di Marzia Ratti, “VENETIAN DoNnA BOXES”, che narra la storia di Venezia attraverso dieci figure femminili neonate, modellate in creta, dipinte e immerse nella resina per preservarne l’immortalità. Queste opere sono accompagnate da QR code che forniscono spiegazioni sul loro ruolo storico e culturale a Venezia dal 1300 a oggi.

Le opere di Ratti si propongono come un ponte tra passato e presente, offrendo una visione distopica che celebra il DNA delle donne veneziane. La mostra ha ottenuto il sostegno delle autorità locali e della Fondazione Donà dalle Rose, che hanno deciso di renderla itinerante, promuovendo i valori di una città profondamente influenzata dalle figure femminili nel tessuto sociale e culturale. La serata ha visto la partecipazione di numerose autorità cittadine, sottolineando l’importanza della riconoscita espressione di consapevolezza e eccellenza femminile.

I testi associati alle opere sono stati scritti in collaborazione con il curatore del progetto, utilizzando un linguaggio diretto e accessibile, permettendo agli spettatori di contestualizzare meglio le figure rappresentate. Questa innovativa integrazione di tecnologia digitale mira a creare un dialogo interattivo tra l’opera e il pubblico, arricchendo ulteriormente l’esperienza artistica e la comprensione del messaggio veicolato.

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