Ripley e l’uso delle opere d’arte

La nuova serie Netflix, Ripley, diretta da Steven Zaillian, ha adottato un approccio rivoluzionario nel rappresentare il complesso personaggio di Tom Ripley, basato sul romanzo di Patricia Highsmith del 1955, Il talento di Mr. Ripley. Definito come un’anti-eroe, un personaggio che ha colpito l’immaginazione di 4 generazioni, Ripley è stato protagonista di numerosi adattamenti cinematografici nel corso degli anni. Impossibile non ricordare Matt Damon nel celebre film del 1999, The Talented Mr. Ripley, ma anche The American Friend (1977), con Dennis Hopper e Ripley’s Game (2002), con John Malkovich. Tutti questi riadattamenti cinematografici hanno esplorato le complesse trame di inganno e identità associate a questo intrigante personaggio, fino alla nuova serie di Zaillain, dove l’arte svolge un ruolo cruciale nell’esplorazione delle profondità psicologiche del protagonista, interpretato, direi magistralmente, da Andrew Scott.

Tom Ripley è un manipolatore e con artist (qualcuno che finge di essere qualcun altro) che si infiltra nella vita di Dickie, ricco ereditiero interpretato da Johnny Flynn che vive ad Atrani, vicino a Napoli. La trama che ne scaturisce è un mix di inganno, furto d’identità, omicidio e ingenuità da parte degli altri personaggi (Dickie, Marge, la sua ragazza, ma anche la polizia), che non vedono le intenzioni di Tom. La serie mantiene una fedeltà sostanziale al libro, ma si distingue per l’introduzione di un’interpretazione visiva più oscura e complessa, grazie anche all’uso di un’ambientazione in bianco e nero che aumenta l’atmosfera di suspense, richiamando lo stile del film noir dei primi anni 60.

David con la testa di Golia

Una delle scelte artistiche più significative di Zaillian è l’uso delle opere di Caravaggio e Picasso per riflettere e rafforzare i temi principali della serie. Caravaggio, noto per la sua abilità di rappresentare scene intense e spesso violente con un realismo inquietante, emerge come una figura chiave nello sviluppo della trama. Inizialmente, la visione di Le sette opere di misericordia a Napoli diventa un presagio dei paralleli tra il futuro di Tom e il passato di Caravaggio. Tom ha una personalità debole e frammentata, che si aggrappa a qualsiasi oggetto o personaggio “attraente” per appropriarsene e costruirsi una propria narrazione. Le opere del pittore barocco dunque, vengono utilizzate per esplorare le similitudini psicologiche tra l’artista e il protagonista, entrambi caratterizzati da una vita segnata dalla violenza e dall’inganno.

L’influenza di Caravaggio si estende attraverso il viaggio di Tom, che lo porta a Roma e in Sicilia, luoghi legati agli anni di esilio del pittore. L’opera David con la testa di Golia assume un significato particolare quando Tom, di fronte al dipinto, ascolta una guida museale che descrive David non come un assassino spietato, ma con un’espressione compassionevole. Questo dettaglio riflette la complessità di Ripley, che, pur essendo un manipolatore e un assassino, è anche capace di astuzia e profondità emotiva.

Il chitarrista, PIcasso, 1910

Oltre a Caravaggio, anche l’arte di Picasso viene utilizzata per svelare ulteriori aspetti della personalità di Ripley. Il dipinto Il chitarrista di Picasso, rappresentativo del periodo analitico dell’artista, simboleggia la frammentazione dell’identità di Ripley e la sua capacità di reinventarsi. Quest’opera, presente nella casa di Dickie ad Atrani, segue Tom in tutti suoi viaggi e diventa un leitmotiv che attraversa la serie, rappresentando metaforicamente la manipolazione e la trasformazione personale del protagonista. Non è un caso quindi, che l’ultima inquadratura della serie sia propria dedicata al chitarrista: Tom ha cambiato personalità in maniera definitiva, vendendo l’opera al mercato nero e potendosi così permettere la vita agiata che ha sempre desiderato.

In generale, quello che colpisce nella narrazione visiva di Zaillian è l’attenzione sugli oggetti, specialmente nei momenti di silenzio, per comunicare tutta la potenza e l’energia degli stessi: dal posacenere usato per l’assassinio di Fredrick Miles, ai gioielli rubati a Dickie, fino appunto alle opere d’arte.

L’arte non viene quindi usata solamente come sfondo estetico o decorativo, ma come strumento narrativo fondamentale che approfondisce la comprensione del personaggio principale e dei temi universali di identità, inganno e destino. Questo uso sofisticato dell’arte distingue Ripley da altre adattamenti e offre agli spettatori una ricca tessitura di riferimenti culturali e simbolismi da decifrare, rendendo la serie un’esperienza visiva e intellettuale coinvolgente e multistrato.

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