“This is The End”, alla Villa Reale di Monza una mostra sulla “fine” (come punto d’inizio)

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“This Is The End”, in programma presso la Sala Convegni della Villa Reale di Monza dal 19 maggio al 9 giugno 2024, è una mostra curata dall’Associazione Culturale AND che aggrega le visioni di Elisa Cella, Nicola Evangelisti, Nadia Galbiati, Roberto Ghezzi, Elena Ketra, Camilla Marinoni, Andrea Meregalli, Gabriele Micalizzi, Silvia Serenari e Matteo Suffritti, artisti di diverse estrazioni e tecniche. In risposta ad un mondo in preda a mutamenti rapidi e spesso drammatici, la mostra si concretizza come una polifonia di linguaggi artistici, trasformando in immagini e forme le incertezze e le esperienze collettive di un’epoca.

Andrea Meregalli, Esseri liminali, stampa a colori su alluminio generata con Midjourney cm 40×30 (2024)

La rassegna prende il nome dall’omonima canzone dei Doors, rievocazione dell’epilogo nel film “Apocalypse Now”, per esplorare l’idea di fine come un punto di partenza per nuove interpretazioni della realtà. L’opera “Esseri liminali” di Andrea Meregalli, ad esempio, manifesta questa intersezione tra arte e attualità: una stampa a colori su alluminio che raffigura figure quasi androgine, emergenti da una paletta cromatica surreale, riflette le sfumature di un’esistenza in bilico tra digitale e corporeo, tra conflitto e pacificazione.

Elisa Cella, con “23-C28 Virus Dengue”, ci pone di fronte a un lavoro pittorico di precisione quasi scientifica, una tela che interroga l’intersezione tra salute umana e la perpetua mutazione virale. Nadia Galbiati, attraverso “The Golden Age”, costruisce con ferro, rame, bronzo, ottone, alluminio e dibond un’installazione che fa eco ai periodi di transizione storica, un’età dell’oro che si evolve in risposta alle pressioni attuali.

Elisa Cella, 23-C28 Virus Dengue, olio su acrilico su tela, cm 20×21 (2023)

La mostra propone un percorso di introspezione senza cadere nel melodramma, scegliendo la sobrietà e l’intelletto come mezzi privilegiati per una narrazione artistica di impatto. Simona Bartolena, critica dell’arte, la descrive come un’esposizione di profonda riflessione, con un tono misurato che consente alle opere di parlare direttamente all’intuito e all’emozione dello spettatore.

Con una programmazione che include anche una tavola rotonda il 25 maggio, “This Is The End” diventa un forum per il dibattito culturale, stabilendo un dialogo tra artisti e pensatori di diverse discipline.

Le opere esposte fungono da catalizzatori per discussioni più ampie, estendendo l’invito a considerare come le scienze, le arti e le società possano collaborare per navigare le complesse acque del presente e orientarsi verso un futuro sostenibile. Ogni pezzo in mostra non solo svela la visione dell’artista, ma si arricchisce di contributi scritti da esperti di varie materie, presenti nel catalogo e nell’evento, ribadendo l’importanza di un dialogo interdisciplinare in questo momento cruciale della storia umana.

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