Scoperto un nuovo edificio nella Valle dei Templi

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La Valle dei Templi di Agrigento è un luogo incredibile e denso di storia che ancora rivela sorprese, come testimonia l’ultima scoperta archeologica da parte di un team professionisti che ha portato alla luce un edificio finora sconosciuto.

Questa scoperta è emblematica per la rivalutazione della carta archeologica di una delle città più influenti del mondo antico. Da colonia greca fondata intorno al 580 a.C. con il nome di Akragas, la Valle dei Templi supera se stessa per importanza storica e affascina visitatori ed esperti da ogni angolo del mondo per la magnificenza dei suoi resti; dal 1997 è parte dell’elenco dei siti del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.

Le sue fortune e sfortune si sono intrecciate lungo i secoli, subendo la devastazione ad opera dei Cartaginesi nel 406 a.C., per poi rinascere e prosperare sotto il dominio romano. Il ventre di questo sito, vigilato ma non completamento svelato dalle indagini storiche finora realizzate, custodiva questa struttura misteriosa che emerge oggi grazie a metodi di indagine geofisica avanzati.

Spaziando su una superficie di quasi 3000 metri quadrati, gli archeologi hanno tracciato delle mappe che suggerivano la presenza di anomalie sotterranee, potenzialmente indicative di strutture sepolte. Il desiderio di conoscenza ha guidato il team al di sotto dello strato fertile, dove è stata una possente muratura in blocchi di pietra. Ai loro occhi si sono inoltre palesati i resti di una fornace domestica appartenente a un’epoca successiva, testimonianza dell’incessante sequenza temporale che caratterizza il sito.

Sebastiano Imposa, professore associato di geofisica applicata presso l’Università di Catania e membro della squadra di ricerca, pronuncia parole cariche di aspettativa: “la scoperta di questo monumento potrebbe illuminare aspetti ignoti dell’antica città, dal ruolo delle pratiche religiose alla progressione degli edifici nel tessuto urbano, situato tra un’area sacra e un quartiere residenziale”.

L’edificio ha ancora molte incertezze sulla funzione sulla data di edificazione. La comunità scientifica, tuttavia, attende impazientemente la continuazione degli scavi nel prossimo aprile, quando si spera di poter aggiungere un tassello significativo alla comprensione della topografia religiosa e dell’evoluzione urbanistica di Akragas. In attesa di ulteriori sviluppi, questa scoperta si conferma come un contributo prezioso al patrimonio culturale e stimola ulteriormente la curiosità verso quella straordinaria epoca che continua a generare meraviglia e interesse.

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