A Milano l’Ukioye giapponese diventa esperienza immersiva

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La mostra “UKIYOE: IMMERSIVE ART” ci trasporta nei fluttuanti mondi del Giappone presso TENOHA Exhibition a Milano: al centro dell’attenzione animazioni in 3DCG e mapping di proiezione con un lavoro capace di trasformare lo spazio di via Vigevano in un universo altro.

Avete già sentito parlare dell’ukiyo-e? Si tratta della scuola giapponese sviluppatasi fra Seicento e Ottocento: celebri i suoi interpreti, da Tōshūsai Sharaku, vissuto nel Settecento, a Kitagawa Utamaro, Katsushika Hokusai e Utagawa Hiroshige. Questi artisti lavoravano su blocchi in legno dopo aver creato l’originale con un disegno realizzato con l’inchiostro. Gli artigiani provvedevano a incollare l’opera sul legno, a faccia in giù, e incidere le parti bianche del disegno: in seguito il blocco veniva inchiostrato e stampato. A loro volta anche le stampe venivano incollate a faccia in giù sui blocchi di legno, i quali venivano inchiostrati con colori differenti.

Ukiyo-e significa “mondo fluttuante” e divenne una tecnica estremamente popolare, a basso costo, e che acquisiva il notevole valore di testimonianza storica e sociale. Era l’epoca, infatti, della nascita delle città: al centro della scena Edo, l’attuale Tokyo, Osaka e Kyoto, lì dove emerge il cittadino, Chōnin, una nuova classe sociale contrapposta al tessuto sociale di tipo feudale diffuso nella maggior parte del Paese. Si tratta del Periodo Edo, Tokugawa jidai, che va dal 1603 al 1868, quando la famiglia Tokugawa detiene il potere politico e militare e la città di Edo è il fulcro della vita culturale del Paese. Una delle tendenze pittoriche del periodo è la corrente rappresentata dalla scuola ukiyo-e, fondata da Hishikawa Moronobu, pittore e incisore, in grado di intrecciarsi alle contaminazioni esterne che arrivavano dai viaggi, dal mondo dei mercanti e dal lontano Occidente. 

Oggi nel Museo di Ukiyo-e di Tokyo, noto come Printing Museum o Museo della Stampa di Tokyo e situato nel quartiere residenziale Bunkyō all’interno della sede della Toppan, a dieci minuti a piedi dalla stazione Oniwa di Matsumoto, è possibile ammirare oltre 100mila opere, la più grande collezione privata di stampe ukiyo-e, acquistate nel corso del tempo da un’antica famiglia di mercanti. Paesaggi, scene teatrali, figure femminili, lottatori: questi i temi principali della xilografia ukiyo-e, che a sua volta sarà ispirazione per gli artisti occidentali appartenenti all’Impressionismo, come Monet o Van Gogh, e l’Art Nouveau tra fine Ottocento e inizio Novecento.

Fluttuante: ritroviamo il senso di questa parola nella filosofia nascosta dietro le stampe Ukiyo-e. È l’impermanenza del mondo quotidiano secondo la tradizione buddista zen; il ciclo di morte e rinascita a cui siamo sottoposti, fluire continuo e inarrestabile. Non solo. In questa corrente in cui ci troviamo, eterna e in movimento, si nasconde il segreto in cui ri(trovare) il senso dell’autentica bellezza. L’effimero si trasforma in percezione del sublime, sfuggente quanto intensa. Totale. 

La bellezza sfuggente dello spettacolo primaverile degli alberi in fiore, quando i sakura raggiungono il culmine per poi disperdersi, attraverso le tempeste dei petali rosa dei ciliegi che volano per le strade e lungo i corsi dei fiumi ci ricordano che la bellezza dell’esistenza è sempre inevitabilmente intrecciata anche alla malinconica contemplazione della sua fine. Letteralmente il termine ukiyo-e può essere tradotto come “immagini del mondo contemporaneo”. Ecco allora che il video mapping, la tecnica di videoproiezione in 3D capace di utilizzare la luce e i colori per dare vita a immagini virtuali su superfici di ogni tipo, ci permette di godere delle antiche stampe in una modalità inedita, “vestendo” lo spazio. Le sale, così, vengono abitate dal paesaggio e dai personaggi della stampa originaria amplificandone la potenza e l’effetto, con un coinvolgimento in grado di emozionare grandi e piccoli.

La mostra “UKIYOE: IMMERSIVE ART” è organizzata con un percorso immersivo che attraversa 9 stanze sensoriali. Nell’esposizione presentata presso lo spazio TENOHA saranno presenti installazioni in grado di proiettare paesaggi e architetture simbolo del Giappone, quale il celebre Monte Fuji e il torii, il tradizionale portale rosso shintoista. I colori e le forme dell’ukiyo-e grazie alla tecnologia amplificano lo spazio trasportandoci in un mondo al di là del tempo. È così che lo spettacolo della fioritura dei ciliegi o la grande onda di Kanagawa di Katsushika Hokusai, appartenente alla serie “Trentasei vedute del Monte Fuji”, ci lasciano entrare nel paesaggio. Ed è emozione, riflessione, ispirazione.

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