Alla Galleria Bonelli 3 artisti indagano la natura del suono

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La Galleria Giovanni Bonelli presenta la mostra “NOT SO QUITE, PLEASE!”, un’esplorazione artistica che sfida le convenzioni del suono e del silenzio. Gli artisti David Casini, Nicola Di Caprio e Jacopo Mazzonelli, ognuno proveniente da decenni diversi, condividono un approccio che destruttura la musica e il silenzio attraverso le loro opere visive.

Di Caprio, Sasa Na Kisha (now and then) 2022

L’esposizione si innesta nel dialogo con le riflessioni di John Cage sulla natura del suono, come esemplificato dalla sua celebre performance 4’33”, una composizione di silenzio che invita ad ascoltare i suoni ambientali solitamente non percepiti. Cage sosteneva che il silenzio assoluto non esiste, poiché anche nei contesti più tranquilli la vita continua a produrre suoni.

Nicola Di Caprio, artista e batterista, utilizza il suo background musicale per influenzare le sue opere. Nel pezzo “Charleston trio”, utilizza fogli di colore nero interrotti da spruzzi di vernice per rappresentare visivamente il silenzio interrotto da suoni casuali. L’opera “Sasa Kisha Africa” presenta un trittico e una scultura su piedistallo, esplorando la connessione tra ritmi africani e le loro rappresentazioni visive e temporali, evidenziando la ricerca di un linguaggio universale e primitivo nel campo artistico.

Davis Casini, Orange Rolls , Angel’s Spit, 2023

David Casini porta nella mostra una serie di lavori che combinano oggetti con significati temporali e storici, creando composizioni che riflettono su tempi passati e presenti. Le sue opere, come “Anima latina” e “Orange Rolls, Angel’s Spit”, incorporano elementi di copertine di album musicali, creando dialoghi visivi che esplorano la memoria e l’identità attraverso il medium musicale.

Jacopo Mazzonelli, Finis, 2023

Jacopo Mazzonelli, con una solida formazione in conservatorio, si concentra sulle potenzialità espressive degli strumenti musicali, trattandoli come entità scultoree. La sua installazione “Finis” utilizza rulli per pianola meccanica per creare una sorta di pentagramma visuale che si estende oltre i confini fisici della parete, invitando i visitatori a completare l’opera con la loro presenza e interpretazione. Le sue opere nel ciclo “Abracadabra” decompongono e ri-assemblano elementi di pianoforti per creare paesaggi sonori che esplorano nuove forme di espressione visiva e sonora.

“NOT SO QUITE, PLEASE!” è una mostra che invita i visitatori a riflettere sull’impatto del suono e del silenzio nella nostra percezione dell’arte, offrendo un’esperienza immersiva che interpella personalmente e collettivamente, dimostrando come il suono modelli il nostro ambiente e come l’arte possa trasformare questi elementi in una narrativa visiva e auditiva complessa.

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