La “pittura dell’ignoto” di Vecchiato a Modena

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Dal 29 aprile al 18 maggio 2024, lo spazio espositivo ArtEkyp di Modena sarà teatro dell’esposizione di Marco Vecchiato intitolata “Come l’odore dei sogni del giorno dopo”, arricchita dai testi di Emanuele Beluffi. Le opere presentate segnano una distanza notevole dal tradizionale uso del colore, optando invece per un’estetica asciutta, diretta e materica. Vecchiato, influenzato dal lavoro di Mario Raciti come evidenziato nel suo catalogo “Pittura dell’ignoto”, esplora territori artistici caratterizzati da un fondo grezzo e da una narrativa che supera la mera apparenza visiva.

Vecchiato descrive il suo approccio come realista e fenomenologico, sottolineando l’importanza della figura umana come fulcro centrale delle sue composizioni, spesso celata dietro un groviglio di linee. L’artista si impegna in una forma di espressione che potrebbe essere definita primitiva, ma è meglio intesa come una riflessione sulla gioventù e sulla contemporaneità dell’arte. Le sue tele sono cariche di una tensione inquieta, che riecheggia la “Filosofia dell’inquietudine” di Renato Troncon, trovando paralleli nei corpi allungati tipici delle opere di Giacometti.

La mostra presso ArtEkyp esplora la percezione dell’uomo contemporaneo di fronte a una realtà indecifrabile, simboleggiata da un fondo bianco, una tabula rasa pronta a essere segnata dall’interpretazione individuale, che si tratti di un rituale, di un’esplorazione scientifica o di un’opera d’arte. Le figure umane, delineate con tratti ruvidi e talvolta ridotte a mere allusioni, appaiono come spettatori silenziosi di un mondo esterno incomprensibile.

Beluffi, nel testo di catalogo, evidenzia come le figure di Vecchiato si distacchino dal realismo visivo per approdare a una rappresentazione quasi astratta, dove gli occhi si riducono a piccole cavità e il resto del volto scompare, evocando le immagini velate di Magritte, ma senza nulla sotto il velo.

Marco Vecchiato, nato a Padova nel 1974, si è avvicinato tardi al mondo dell’arte, solo nel 2015, dopo aver esplorato la poesia e la scrittura. La sua ricerca indipendente lo ha portato a immergersi nella storia dell’arte tedesca di fine Ottocento e inizio Novecento. La sua ultima pubblicazione letteraria è “L’ultimo guardiano d’aprile” (2022, ed. Cleup), e tra le sue esposizioni recenti si segnala anche “Alienation Zone”, curata da Barbara Codogno.

Questa mostra rappresenta un ulteriore approfondimento del linguaggio artistico di Vecchiato, che continua a esplorare i limiti dell’espressione umana e della percezione visiva nel contesto contemporaneo.

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