Mia Photo Fair 2024: le foto più belle, gli stand più riusciti

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L’edizione del Mia Photo Fair di quest’anno vince e avvince come dimostrato dall’afflusso, fin dal primo giorno, non solo di collezionisti e appassionati ma anche di un pubblico variegato, curioso e anche giovane che testimonia come ormai la fotografia sia vissuta a pieno titolo come una forma d’arte in grado di leggere la contemporaneità su più livelli. Changing è il tema su cui ha ruotato l’intera kermesse, infatti, come afferma Francesca Malgara, a cui è stata affidata la direzione artistica, “Il cambiamento è la parola chiave dentro la quale convivono argomenti, sentimenti e comportamenti, tutti degni di attenzione e considerazione”. Percorrendo la fiera, emergono le aree di maggior interesse in cui i tanti artisti, proposti dalle diverse gallerie, hanno inteso declinare la tematica del cambiamento. Il risultato è stato un’offerta ricca e trasversale per quello che Ilaria Dazzi (Brand Manager del MIA Photo Fair) ha definito come “Un luogo di incontro e contaminazione, una manifestazione dallo sguardo sempre più internazionale che mira a diventare un laboratorio di pensiero e cultura”. Percorriamo assieme gli artisti e gli scatti più belli di questa 13 edizione del Mia.

Paci Contemporary

Sandy Skoglund, Winter. Courtesy Galleria Paci.

Paci Contemporary con i grandi nomi della stage photography partendo dalla pioniera in assoluto Sandy Skoglund fino a Lory Nix, che nei suoi lavori racconta di un mondo in cui l’umanità non esiste più e dove la natura si sta riappropiando degli spazi che le erano stati tolti dall’uomo.

Douglas Kirkland, Audrey Hepburn, 1965. Courtesy Paci Contemporary.

Non mancano scatti vintage del grande Douglas Kirkland, fotografo canadese conosciuto soprattutto per i suoi ritratti iconici di celebrità hollywoodiane, che ha lavorato per riviste cult come Life Magazine, immortalando celebrità come Audrey Hepburn, Marilyn Monroe, Elizabeth Taylor, Coco Chanel.

Galleria Valeria Bella

Gabriele Basilico, Via Noto. Courtesy Galleria Valeria Bella.

Galleria Valeria Bella con fotografie vintage di Giacomo Giannini realizzate tra gli anni Ottanta e Novanta sorvolando la penisola in elicottero, Gabriele Basilico, indimenticato fotografo di architetture urbane che ha ridisegnato l’immaginario urbano con i suoi iconici scatti in bianco e nero.

Federica Belli, Waiting, 2022, Stampa Fine Art ai pigmenti di colore su carta cotone, cm 70×100. Courtesy Valeria Bella.

Non meno importanti, gli scatti di Mario Dondero, uno dei protagonisti della fotografia italiana della seconda metà del Novecento e fotoreporter di spicco nel panorama internazionale, e autoritratti della giovane e sensuale Federica Belli.

Lis 10 Gallery

Laetitia Ky.

Lis 10 Gallery dedica il suo stand a Laetitia Ky, artista femminista della Costa d’Avorio che incanta e scuote attraverso le elaborate acconciature dei suoi lunghi capelli, intrecciati a extension di lana, fili di ferro, richiamando amore, lotte e potere. Ne emergono i tratti distintivi dell’identità e della black beauty, che diventano strumenti universali di comunicazione e rivolta per la donna.

29 Arts In Progess

Michel Haddi, Dominique Swain, Max magazine, Los Angeles, 1997. Courtesy of 29 ARTS IN PROGRESS gallery.

29 Arts In Progess passa dalla fotografia di moda con scatti di Gianpaolo Barbieri e Michel Haddi, che celebrano la donna e l’universo famminile passando per i poetici e crudi reportage di guerra di Gabriele Micalizzi, che attraverso il suo obiettivo ha ritrattoprincipali teatri degli scontri dell’ultimo ventennio, partendo dalle rivoluzioni arabe, passando dai conflitti mediorientali contro il califfato per arrivare fino ai conflitti in corso in Ucraina e Palestina.

Gabriele Micalizzi, beyond Cairo Egitto, 2011, stampa ai sali d’argento. Courtesy 29 Arts In Progess gallery.

La guerra secondo Gabriele Micalizzi è come un teatro, termine usato nell’ambiente militare per definire la zona di conflitto, nel quale ognuno svolge un preciso ruolo, in una determinata scena ed in una limitata porzione di tempo, ed il compito del fotoreporter è quello di raccontare e narrare attraverso una sola arma: la macchina fotografica, unico mezzo disponibile che diventa strumento d’azione per riuscire a condividere quel palco dove le emozioni accelerano, si espandono e si enfatizzano, le amicizie si sedimentano e rinforzano e la solidarietà diventa bisogno primario e indissolubile.

Podbielski contemporary

Thomas Jorion, Pappagallo, Palais Oubliès, 2019.

Podbielski contemporary mette in dialogo le opere di Thomas Jorion, artista francese che cattura luoghi in rovina o abbandonati e ci permette di riscoprire la loro gloria passata, con scatti di Massimiliano Gatti che ha concentrato la propria ricerca sul medio oriente esplorandone il passato.

Da segnalare infine le opere di Rania Matar, che racconta, con uno stile asciutto, intenso e inconfondibile, la forza delle donne libanesi nel paese colpito dalla guerra.

Talullah studio

Dina Goldstein, In the Dollhouse, Tub Toilet.

Talullah studio apre le porte alla scoppiettante e pop Dina Goldstein con scatti tratti dalle serie “In The Dollhouse” e “Fallen Princess”.

Maurizio Forcella, 2023, franca, cm 50×60. Courtesy Tallulah studio art.

Bellissimi anche i ritratti di donne âgée di Maurizio Forcella, in cui l’artista ha usato l’intelligenza artificiale, con un risultato assolutamente naturale che celebra la bellezza dell’imperfezione.

Gallery Japanesque Paris

Yasuo Kiyonaga, hana56_9345, 2023. Courtesy Gallery Japanesque Paris.

Gallery Japanesque Paris colpisce con i lavori di Yasuo Kiyonaga che traduce in modo surreale i fenomeni di tutti gli universi come la natura, i villaggi di montagna, le città e gli esseri umani. L’artista rompe la nozione convenzionale di “fotografia” usando la sua tecnica unica per conciliare fenomeni apparentemente incompatibili: fotografia e pittura, natura e artificio.

NM Contemporary

Vincenzo Marsioglia, Galleria Vittorio Emanuele.

DA NM Contemporary da segnalare i lavori di Vincenzo Marsiglia, autore di Map Star The World – Milano, realizzata per l’occasione e inserita nel più ampio progetto in corso dal 2020, in cui l’artista ha mappato le architetture più rappresentative di varie città e borghi storici italiani con l’ausilio del visore Hololens 2 di ultima generazione. In particolare, il video della performance di mappatura a Milano, il visore a disposizione del pubblico per mappare a piacimento l’ambiente circostante, le stampe fotografiche estratte dal video e raffiguranti: La Scala, la Basilica di Sant’Ambrogio, la Galleria Vittorio Emanuele, il Duomo di Milano e il Castello Sforzesco.

Matteo Basilé, Pholisma Sonorae.

Matteo Basilé è invece autore di No Man’s Land, un progetto Phygital, anch’esso inedito e realizzato per l’occasione in cui fotografia e video generativo si fondono nell’opera. Il passato della tradizione pittorica europea (leonardesca in particolare) ritorna in un’opera realizzata con l’AI. istruita dall’autore secondo il proprio sentire e in armonia con la produzione Phygital di Basilé.

ARTITLED contemporary

Tom Blachford, Deepwell (Leaving) Midnight Modern.

ARTITLED contemporary propone opere di Tom Blachford che, lavorando all’intersezione tra la fotografia a lunga esposizione e l’esplorazione dell’ambiente costruito,  cerca di trasformare ambienti prevedibili e conosciuti in mondi surreali e onirici. Ossessionato dal catturare i momenti di chiarezza, colore e mistero che esistono appena al di là dei limiti della nostra percezione umana, Blachford esplora la capacità della sua macchina fotografica di creare un ponte tra i nostri mondi e i mondi oscuri al di là della nostra portata.

Fabrik Projects

Zoe Wiseman, Lucy and Oliver #79, 2023. Courtesy Fabrik Projects.

Fabrik Projects ha optato per una serie di ritratti e autoritratti ultrasensuali di Zoe Wiseman, nella doppia veste di modella e fotografa. Con una profonda passione per l’arte figurativa e il ritratto, Zoe ha sviluppato una voce distintiva che risuona attraverso il suo lavoro. I suoi doppi talenti sia come modella che come fotografa l’hanno portata ad essere presente in una vasta gamma di media, inclusi riviste, colonne sonore di film, giornali e libri. È notevole come alcune pubblicazioni abbiano messo in mostra le sue abilità sia nel modeling che nella fotografia contemporaneamente.

Arman Molavi con la “Poesia degli alberi”  Fondendo l’iconografia botanica con l’espressionismo, le  fotografie di Molavi celebrano l’intenso amore  per la natura, alla maniera dei maestri del Rinascimento. Su sfondi scuri, sfidano le per- cepienze, mettendo in scena fiori, foglie e alberi tra realtà e irrealtà. Guidate dall’espressionismo, le mie opere catturano l’intensità emotiva attraverso colori vividi, evocando il fuoco, la passione, la crescita e la vita.

Marcorossi artecontemporanea

Paolo Ventura.

Un intenso racconto attraverso le opere di Paolo Ventura. Il nuovo ciclo di opere di Paolo Ventura, realizzato nel 2024 appositamente per MIA, è ambientato nella città di Parigi. Nelle strade fotografate e modificate con la pittura, si muovono i personaggi di una storia, come sempre interpretati dall’artista stesso, ispirata ad un racconto del poeta Ungaretti. Nel pomeriggio del 9 novembre 1918, giorno dell’armistizio, di ritorno dalla prima guerra mondiale, il poeta attraversò boulevard Saint-Germain diretto verso l’attico del suo amico Guillaume Apollinaire, la folla urlava A bas Guilliaume (l’imperatore di Germania) e Ungaretti trovò l’amico Guilliaume Apollinaire morto per la Spagnola.

Galleria Massimo Minini

Ryan Mendoza, Never Been Better, 2023, Courtesy Ryan Mendoza Galleria Massimo Minini.

La galleria Massimo Minini ha presentato i sorprendenti e ballissimi lavori fotografici di Ryan Mendoza (New York, 1971). Mendoza ha conquistato il pubblico con grandi tele, delicate e brutali allo stesso tempo, caratterizzate da una trattenuta trasgressione. I suoi soggetti sono gambe, braccia, mani… Per studiare il soggetto, prima di dipingere, fotografa. Poco a poco il mezzo fotografico ha acquisito una sua indipendente autorevolezza, fino a reclamare l’autonomia dalla sorella maggiore. Come sovente accade per i secondi figli che superano il primo, approfittando dell’esperienza, ecco, oggi la fotografia di Ryan Mendoza minaccia il primato della sua pittura.

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