Veneziano, provocazione come “elemento espressivo”, anche con il design

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Nominato artista-dell’anno dal nostro magazine, la personale di Giuseppe-Veneziano non è potuta passare inosservata.
Dal 5 aprile all’11 maggio 2024, la galleria Fabbrica Eos ospiterà infatti la mostra dell’artista dal titolo ART DESIGN. L’esposizione rientra all’interno del palinsesto della Milano Art Week 2024 e della Milano-Design-Week-2024.

Come il titolo ci suggerisce, la mostra vuole indagare la relazione tra arte e design, portata avanti dalle ricerche di Veneziano, attraverso una serie di opere in cui pezzi iconici del design italiano e straniero dialogano con personaggi della cultura pop contemporanea e con soggetti di quadri famosissimi.

VENEZIANO, Spider Spinario, 2023, acrilico su tela, cm 100×70

Talentuoso e provocatorio, Veneziano espone per la prima volta alcune opere inedite, insieme ad una serie di disegni a grafite.
Siciliano di origini, si approccia al mondo dell’arte dopo gli studi in architettura, venendo notato per la prima volta nel 2004, grazie alla mostra milanese In-Visi. In seguito a questa esposizione e grazie all’occhio sagace di Andrea G. Pinketts, curatore della mostra, si aprono per lui una serie di importanti occasioni. Tra queste non possiamo non citare l’iconica Biennale di Venezia, in cui partecipa nel 2011 all’interno del Padiglione Italia e la Biennale d’Arte Contemporanea Italia-Cina, tenutasi l’anno successivo.

VENEZIANO, Paolo e Francesca, 2024, acrilico su tela, cm 90×90

L’arte e il design sono due mie passioni  – Veneziano racconta –  Da tempo nutrivo l’idea di far dialogare queste due passioni in un progetto espositivo. Quando ne ho parlato con Giancarlo Pedrazzini della galleria Fabbrica Eos, ha subito sposato il progetto. Sicuramente la laurea in architettura ha influito molto sulla mia formazione culturale e anche nella metodologia progettuale che adopero nel realizzare le opere.

L’arte di Giuseppe Veneziano sicuramente non passa inosservata. I colori accesi catturano il nostro sguardo e i soggetti non ce lo fanno distogliere. Quello che vediamo rappresentato sulle sue tele lo conosciamo bene, sono icone della nostra cultura ed è anche per questo che sentiamo i suoi quadri così vicini a noi.
Cosa ci aspetta quindi in questa personale? Sicuramente una serie di lavori che non parlano in mezzi termini, quello che vogliono dire lo dicono senza girarci attorno. Qui sta la vera forza di Veneziano. In un periodo in cui ogni forma d’espressione deve essere politicamente corretta, i suoi lavori così irriverenti si stagliano nella direzione opposta.
Partendo da questa visione si lega poi uno degli obiettivi principali della mostra, oltre a quello della relazione tra arte e design, cioè il ridare valore ad una forma artistica spesso considerata secondaria rispetto alle discipline “alte”. L’artista celebra infatti i grandi protagonisti della storia dell’arte alla stregua di quelli del design, come Achille Castiglioni, Fabio Novembre, Aldo Rossi, Ettore Sottsass, Corrado Levi e  Alessandro Mendini. 

Proprio per la sua insolenza provocatoria, molti lavori dell’artista sono stati oggetto di censura. Tralasciando quanto sia triste la censura nell’arte, Veneziano ci ha parlato di come reagisce e come risponde a queste situazioni.

Ho sempre reagito con fermezza, difendendo il mio lavoro e la mia libertà espressiva. Certe tematiche sono scottanti in sé, in qualsiasi modo tu le rappresenti, ci sarà sempre qualcuno o qualche comunità che griderà allo scandalo. Nella mia carriera artistica sono stato più interessato a sollecitare dibattiti sulle tematiche che affrontavo che a offendere qualcuno. 

VENEZIANO Madonna Frau, 2024, acrilico su tela, cm 140 x 100

Ma Veneziano è davvero provocatorio? Lo abbiamo chiesto direttamente a lui.

Tornando alla questione della provocazione, il tuo intento è da principio quello di scandalizzare il pubblico o vuoi semplicemente ritrarre la realtà per come la vedi e l’intento provocatorio lo percepiscono a posteriori le persone?

Credo che la provocazione nell’arte contemporanea sia diventata un elemento espressivo. Tante volte mi sono chiesto: se l’arte non provoca cosa deve fare? La reazione del pubblico è fondamentale, completa l’opera. L’arte deve ampliare la nostra capacità percettiva, deve aiutarci a comprende meglio tutto ciò che ci circonda, non perdendo mai di vista la dimensione estetica. 

Di grande interesse è anche il modo in cui i singoli pezzi vengono rappresentati. Nelle sue opere infatti, l’artista dà molto valore all’aspetto funzionale degli elementi di design, più che a quello estetico. Sulla celebre sedia Nemo di Fabio Novembre, il pensatore è seduto assorto, così come Snoopy è sdraiato comodamente sulla lampada da tavolo di Castiglioni. In questo modo viene ricordato il senso pratico per il quale questi pezzi sono stati concepiti e non solo la loro bellezza formale, come solitamente si tende a fare.

Singolare è anche il modo in cui viene raccontata la relazione tra le due discipline. I pezzi di design, oltre ad essere rappresentati nelle opere dell’artista, verranno anche esposti insieme ai suoi quadri, in particolari occasioni organizzate dalla galleria. Durante questi eventi sarà ancora più evidente il legame tra i due ambiti, inserito perfettamente all’interno del contesto della Milano Design Week 2024.

Difficile stabilire una corrente artistica entro cui collocare Giuseppe Veneziano. Secondo Google, è una delle figure di spicco dei gruppi artistici italiani New Pop e Italian New Pop. Ma cosa ne pensa l’artista?

Spesso vengo etichettato come artista New Pop, ma credo che sia un modo per limitare il raggio d’azione del mio lavoro. Come ho sempre detto, tutte le etichette mi vanno bene, ma nessuna mi appartiene. Il mio lavoro è una moltitudine di suggestioni che s’intrecciano sulla tela come in un campo magnetico e ognuno può vederci e interpretare quello che vuole. Sono dell’idea che nessuna interpretazione soggettiva sia sbagliata. 

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