La pittura “allargata” di Alessandro Verdi alla Fondazione Mudima

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Alessandro Verdi presenta la sua mostra “Erranza in forma di limite” alla Fondazione Mudima, curata da Gianluca Ranzi, aperta dal 2 maggio al 7 giugno 2024. Questa esposizione segna un significativo sviluppo nella carriera dell’artista, introducendo un dialogo inedito tra le sue opere pittoriche e l’ambiente spaziale della Fondazione Mudima. Questa è la prima volta, dopo le sue personali del 2001, 2012 e 2017, che Verdi coinvolge il pubblico in un percorso espositivo che esplora il rapporto tra spazio, architettura e opera artistica.

Le opere presentate sono in gran parte concepite specificamente per questa occasione, offrendo ai visitatori una visione complessiva del suo metodo di lavoro e delle sue recenti esplorazioni artistiche. L’installazione chiave comprende elementi visti per l’ultima volta nella sua mostra personale al MACRO di Roma nel 2017, oltre a nuove evoluzioni del suo tema dei “libri dipinti”, che ora si estendono oltre le pareti per occupare fisicamente lo spazio della galleria. Questi libri, trasformati in elementi tridimensionali, agiscono come ponti tra il concetto e la materializzazione, influenzando direttamente la percezione dello spettatore dell’opera e dello spazio circostante.

Il progetto di Verdi in “Erranza in forma di limite” riflette un’indagine più ampia sulle possibilità della pittura, estendendosi dalla superficie bidimensionale alla volumetria dello spazio espositivo. Le sue opere si configurano come esplorazioni di un orizzonte di pittura “allargata”, dove il confine tra arte e ambiente diventa permeabile. Attraverso questo approccio, Verdi invita il pubblico a un viaggio esplorativo, nel quale i concetti di movimento, metamorfosi e interconnessione sono centrali. Le opere esplorano il dinamismo intrinseco della vita, proponendo ibridi visivi che sfumano i confini tra l’umano, l’animale e il vegetale, e pagine di libri che si trasformano in tentacoli e radici che esplorano e definiscono lo spazio.

Alessandro Verdi, nato a Bergamo nel 1960 e introdotto nel circuito artistico da Giovanni Testori negli anni ’80, ha consolidato la sua reputazione attraverso mostre importanti sia in Italia che all’estero. Oltre alle sue mostre alla Fondazione Mudima e al MACRO Testaccio di Roma, ha partecipato a un evento collaterale de La Biennale di Venezia nel 2009, curato da Achille Bonito Oliva, e le sue opere sono state esaminate da critici d’arte di calibro internazionale, come Maurizio Calvesi e Philippe Daverio. Questa mostra rappresenta un’ulteriore evoluzione del suo stile e un’opportunità per il pubblico di immergersi completamente nel suo universo artistico, che continua a sfidare e a espandere i confini della pittura contemporanea.

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