“Artificialis”: a Roma si indaga il confine tra naturale e artificiale

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Il 7 maggio si inaugura la mostra collettiva “Artificialis” allo Spazio Espanso di Palazzo Capizucchi a Roma, trasformando l’ex biblioteca del palazzo in una grande Wunderkammern. La mostra, frutto della collaborazione di EPVS, Bankeri, Veronica Montanino, Innocenzo Odescalchi e Silvia Scaringella, esplora il concetto di artificiale in un’epoca definita dalla capacità delle tecnologie moderne non solo di riprodurre ma anche di creare ex novo.

All’interno degli spazi storici di Palazzo Capizucchi, la mostra si sviluppa come un dialogo silenzioso tra verità e finzione, naturalia e artificialia, invitando il pubblico a riflettere sul confine sempre più sfumato tra il naturale e il manufatto. I cinque artisti presentano due opere ciascuno, realizzate appositamente per l’evento, offrendo diverse interpretazioni del tema “Artificialis” e illustrando l’evoluzione semantica del termine da prodotti imitativi del naturale a creazioni tecnologiche avanzate.

EPVS, ad esempio, presenta opere come “Jungle” e “Flower”, utilizzando materiali sintetici e industriali per rappresentare e al contempo critica l’impatto ecologico dell’uomo sulla natura. Bankeri, con “It makes me wonder”, crea un bosco immersivo popolato da creature fantastiche, esplorando il tema della comunicazione e della percezione attraverso l’arte. Veronica Montanino, nelle sue opere “N.C. non classificati” e “Mappe Mondi”, sfida i sistemi di classificazione tradizionali proponendo una visione più complessa e reticolare del sapere.

Innocenzo Odescalchi, con “Stati di Natura”, riflette sulla fusione tra uomo, animale e macchina, proponendo l’arte come un artificio che perdura nel tempo senza aspirare a una verità assoluta o a un ruolo pedagogico. Infine, Silvia Scaringella con “Metamorfosi dell’umano” indaga l’idea di identità umana in continua trasformazione, evidenziando come la crescente incursione dell’artificiale nella vita umana possa mettere a rischio l’ambiente stesso che ci ospita.

Attraverso questa mostra, i curatori EPVS, Bankeri, Montanino, Odescalchi e Scaringella, invitano a riconsiderare il nostro rapporto con il sapere e con il mondo naturale, proponendo una riflessione critica sulla realtà contemporanea e il nostro ruolo attivo nella sua reinterpretazione e trasformazione.

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