Sublime Tecnologico realtà nel digitale, con Scripta Maneant, per esportare il patrimonio artistico nazionale

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Di questi tempi, ma in realtà già da oltre un decennio, si fa sempre più forte la spinta del digitale in ambito artistico. Con l’ipermodernità, si abbandona il peso della fisicità analogica e si occupa lo spazio virtuale, tecnologico e immateriale, a 360°.

Esperienze immersive in flussi di luce, cromie e suoni è il lavoro portato avanti da diverse realtà creative come Kanaka Studio o Balich Wonder Studio e tra le quali spicca l’azienda bolognese Sublime Tecnologico, fondata da Stefania Reccia (storyteller), napoletana di Casoria e Federico Bigi (visual designer) aretino nato a Firenze, che, grazie ad un bagaglio di elevate competenze, riescono a spingere con forza il loro progetto ben oltre i confini italiani. 

Procedono senza freni sul discorso del digitale dopo l’esperienza più che decennale con Apparati Effimeri, continuando ad accostare al loro lavoro nel tecnologico più profondo, concetti come effimero e sublime che richiamano il Barocco e il Romanticismo. Del resto Sublime Tecnologico costruisce apparati di luce animati da proiettare in occasioni come eventi o feste, una pratica molto barocca, effimera, ma orientata a smuovere le emozioni tramite la narrazione e l’uso delle tecnologie, “una rivoluzione nel campo del sentire e del percepire estetico”.

Un nuovo sublime ipermoderno, oltre il moderno concetto di centralità umana, quello teorizzato dal professor Mario Costa nel trattato del 1990 in cui afferma che il sublime tecnologico è “un’esperienza estetico-sensoriale che acuisce ed esalta la percezione dell’attuale tecno-cosmo”.

Sembra proprio avere a che fare con la produzione dello studio bolognese, che sviluppa il discorso sul visuale attraverso due percorsi: gli apparati effimeri estremamente liberi e creativi, montati virtualmente tramite proiezioni su strutture preesistenti; e le trasposizioni di ambienti esistenti in altri luoghi immersivi appositamente allestiti. Il primo percorso è ancora legato alla contemplazione di un artefatto, seppur virtuale, ricco di personalità, dettaglio che rafforza anche la possibilità di un utilizzo poetico del tecnologico.

Il meticoloso lavoro di projection mapping e di visual design, sostenuti da una trama narrativa che costruisce il racconto, dando senso e ritmo alla proiezione, costituiscono un prodotto  veicolo di senso e motivo di “ammirata contemplazione”. In questo caso le proiezioni modificano momentaneamente le architetture, vestendole di animazioni che diventano strutture improvvisate, inesistenti, assolutamente virtuali. 

Si fa riferimento a progetti come Stella Madre per il Bright Festival di Firenze o Sublimazione per Onirica Lights 2023 proiettato a Potenza sulla particolare struttura del Covo degli Arditi, edificata a partire dal 1905 per diventare un ospedale psichiatrico all’avanguardia, in cui i degenti avrebbero potuto dedicarsi liberamente ad attività ricreative ed edificanti di vario tipo, ma che nel corso degli anni, con l’avvento della prima guerra, non ha visto mai la propria realizzazione completa, smarrendo nel tempo la mission iniziale. Abbandonati definitivamente i lavori divenne nel 1934 sede di un museo della rivoluzione fascista, per quel che possa interessare vi soggiornò pure Mussolini. 

Le proiezioni hanno trasformato l’aspetto abbandonato della struttura, tramite graduali passaggi dettati dal racconto inizialmente dai toni drammatici, trasportando l’edificio in una dimensione nuova, tecnologica, con esplosioni cromatiche spinte in senso espressionista ed ultra-contemporaneo; bagliori e destrutturazioni ritmiche coordinate rendono l’architettura un luogo preferibile a quello reale, per un momento un luogo dove fare festa. Ma è il gioco di una meravigliosa e temporanea illusione e in questa temporalità dell’effetto illusorio si percepisce ancora l’effimero.

The Sistine Chappel. Eritage – Sublime Tecnologico e Scripta Maneant.

Il secondo percorso lascia meno spazio alle bizzarrie possibili per la costruzione di apparati festaioli, e mette in mostra ulteriori potenzialità del mezzo tecnologico. Questo secondo modo di utilizzo esalta il “tecno-cosmo” in cui è consentito vedere altrove cose non realmente presenti nel preciso momento in cui si manifestano, tramite  proiezioni con diverse tecnologie.

Anche in questo caso il mezzo tecnologico continua a fare il suo lavoro, coinvolgendo il fruitore in una, seppur diversa, ammirata contemplazione di qualcosa che altrimenti non avrebbe potuto vedere, come nel caso di The Sistine Chappel. Eritage, un progetto in cui Sublime Tecnologico lavora per la casa editrice bolognese Scripta Maneant, esportando la maestosa opera di Michelangelo in Polonia, tramite la proiezione di fotografie ad altissima definizione, animate in scala 1:1. 

Il progetto itinerante partito da Varsavia il 18 novembre 2023, attualmente è a Cracovia, per poi approdare a Danzica. Un lavoro di notevoli dimensioni, supportato dal patrocinio dei Musei Vaticani, in collaborazione con la casa editrice polacca Dom Emisyjny Manuscriptum e la Scripta Maneant. Il progetto ha lo scopo di far contemplare a chi non ha mai avuto la possibilità di visitare i Musei Vaticani, l’immenso lavoro del maestro fiorentino del Rinascimento italiano.

Lo spettacolo delle gallerie affrescate e della Cappella Sistina, è fruibile grazie a 39 proiettori e schermi LED e, per rendere possibile la completa visione delle immagini in dimensione naturale, a Varsavia sono state adibite due sale all’interno dello Stadio Nazionale PGE. La sinergia tra la casa editrice e i due creativi del visuale, li hanno già portati alla realizzazione di altri progetti all’estero, sempre con proiezioni del patrimonio artistico italiano nell’intento di esportare la nostra cultura a chi non avesse mai avuto la possibilità di viverla da vicino.

L’auspicio è che questa collaborazione di Sublime Tecnologico con Scripta Maneant possa andare avanti, aprendo così nuovi dibattiti sulla Storia dell’Arte e l’utilizzo della tecnologia.

In conclusione va detto che, questo duplice utilizzo del proejection mapping e della realtà aumentata da parte di Sublime Tecnologico è interessante, perché è il segno della versatilità della tecnologia, che può essere utilizzata distintamente per diversi scopi e in vari settori e ambienti, assumendo di volta in volta una funzione progettuale, artistica, didattica, ma non solo, anche possibilmente sostitutiva del genere umano, come suggerisce Mario Costa quando parla di assenza del soggetto e aseità del prodotto.

A ridosso degli anni trenta del terzo millennio, dovremmo però essere già pronti ad accettare definitivamente la nuova realtà, tra NFT, gallerie virtuali, contenuti digitali, una realtà più che immersiva, una nuova concretezza virtuale che i nostri figli vivranno e che di fatto già esiste e in cui le scelte si fanno con uno sguardo, come accade indossando alcuni avveniristici visori, che potremmo in anticipo definire come ingombranti ed antiquati per chi vivrà l’evoluzione tra vent’anni. 

Magari tra vent’anni sceglieremo di rifare le facciate delle nostre abitazioni consultando gallerie virtuali, che si apriranno con un rapido movimento dell’occhio davanti al nostro retino, proponendo un ventaglio di soluzioni, associate ad NFT, da parte di aziende  che si muovono tra esistente e inesistente, realtà come Sublime Tecnologico. 

Per il momento l’augurio e semplicemente di vederli quanto prima proiettare quelle esplosive visioni estranianti su qualche bellissimo edificio storico di qualche piazza di Napoli, in occasione di qualche festival sulle tecnologie, come ad esempio il prossimo DESINA.

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