La “Mimes” va di scena presso HoperAperta

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Durante la Milano Design Week 2024, HoperAperta celebra la sua sesta edizione con la mostra “MIMESIS Forma e Immagine”. Questo evento si terrà dal 15 al 21 aprile, immerso nel prestigioso quadrilatero della moda milanese, precisamente in uno spazio elegante situato in via Sant’Andrea. Caratterizzata dall’aristocratico fascino degli interni milanesi, la mostra si articola attraverso una sequenza di ambientazioni, ciascuna delle quali rivela gradualmente il suo contenuto.

MIMESIS, arricchita dalla collaborazione con l’Institute of Technology di New York, Dipartimento di Architettura e Design, si immerge in un dialogo interdisciplinare che ha già trovato espressione in progetti analoghi a Milano, Genova, Barcellona e Soglio. Questa sinergia tra diverse forme artistiche crea un fertile terreno di confronto e scambio, potenziando la dinamica culturale della scena artistica.

La mostra si ispira al concetto filosofico di “Mimesis”, come discusso nella Repubblica di Platone, interpretando la rappresentazione artistica come un processo di tre fasi: relazione, trasformazione e rappresentazione. Questo principio si manifesta in opere che esplorano la relazione temporale e spaziale degli oggetti, l’interazione tra luce e movimento, e la teatralizzazione degli oggetti in scene che trascendono la loro utilità pratica, trasformandoli in vere e proprie opere d’arte.

Tra gli artisti coinvolti, Maurizio Barberis esplora il tema attraverso la teatralizzazione delle immagini ridotte a oggetti di uso quotidiano, mentre Alfonso Femia crea un dialogo tra l’immagine archetipica del Tempio e la forma del teatro vitruviano. Armando Bruno si ispira alla “gabbia concettuale” di Francis Bacon, e Elena Salmistraro presenta un’opera che riflette una simmetria speculare tra figure opposte. Inoltre, Spagnulo and Partners e Carmelo Zappulla propongono installazioni che indagano il rapporto tra luce e tempo, e le variazioni luminose nelle città moderne.

Un contributo significativo è fornito anche dal New York Institute of Technology, che presenta sette progetti sviluppati dai suoi laureandi sotto la guida di Fadhil Fadhil e Alessandro Melis, concentrati sulle innovazioni in fabbricazione e robotica.

La mostra si sposterà poi a Martina Franca, presso il Palazzo Ducale, dal 21 giugno al 20 agosto 2024, in collaborazione con la Fondazione Paolo Grassi, per celebrare il cinquantenario del Festival Operistico della Valle d’Itria, ampliando così il raggio di diffusione e di apprezzamento delle opere esposte.

La partecipazione di aziende specializzate nella lavorazione di materiali come metallo, pietra e marmo, e nella tecnologia illuminotecnica — tra cui Cromonichel, De Castelli, iGuzzini, e molti altri — sottolinea l’impegno della mostra verso la sostenibilità e l’eccellenza artigianale, essenziali per la realizzazione di opere che si inseriscono armoniosamente nell’ambiente urbano e naturale.

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