Biennale Arte 2024, tutti gli eventi collaterali (pt. 1)

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A Venezia, in occasione della sessantesima esposizione Internazionale d’Arte Stranieri Ovunque di Adriano Pedrosa, ci attende un ricco programma anche di eventi e di mostre collaterali, dislocate in numerose sedi della città di Venezia. Ecco i primi dieci.

“A Journey to the Infinite” (Yoo Youngkuk)

La Yoo Youngkuk Art Foundation presenterà una mostra del pittore coreano Yoo Youngkuk alla Fondazione Querini Stampalia, la sua prima personale in Europa. La mostra, curata da Kim Inhye, presenterà trenta dipinti ad olio e venti stampe su rame insieme a fotografie, documentando l’evoluzione di Yoo. In questa opere mai esposte fuori della Corea si percepisce il suo impegno a ritrarre l’essenza stessa della natura. La mostra si concentrerà principalmente sulle opere degli anni Sessanta e Settanta, illuminando la sua fase di apprendimento e le sperimentazioni con forme organiche e geometriche. Yoo Youngkuk è considerato un pioniere della pittura astratta coreana, integrava all’estetica tradizionale riferimenti all’arte occidentale. L’artista ha sviluppato la sua nozione di “ordine della natura” ispirato dai paesaggi della sua città natale, Uljin. Cercando di ritrarre l’essenza degli elementi naturali attraverso l’astrazione, Yoo ha reso le formazioni tridimensionali della terra e del mare come punti, linee, piani e colori vibranti. Saranno esposti anche documenti ed oggetti provenienti dagli archivi di Yoo Youngkuk, tra cui cartoline, fotografie, appunti e video che forniscono uno spaccato della vita e della pratica dell’artista, esposti nella storica biblioteca della Fondazione Querini Stampalia. La sua arte riflette il tema della 60esima Esposizione Internazionale d’Arte , “Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere”, curata da Adriano Pedrosa, esplorando come l’arte occidentale è stata adottata e adattata dai paesi che hanno sperimentato il colonialismo nel ventesimo secolo.

“A World of Many Worlds”

“A World of Many Worlds”, è un evento collaterale in collaborazione con Asia Forum. Si terrà anche esso alla Fondazione Querini Stampalia e esplorerà le molteplici possibilità delle asie globali. In risposta al tema della Biennale “Stranieri ovunque”, l’evento si propone di esplorare la molteplicità dei mondi e le loro relazioni, rifiutando il centrismo occidentale e includendo altre narrazioni e modalità di espressione. Attraverso presentazioni, tavole rotonde, proiezioni e performance, si immaginano nuovi mondi all’interno delle difficili storie di colonizzazione, diaspora e guerre asiatiche. Il programma include anche dibattiti su temi cruciali come il futuro delle diaspore asiatiche e la giustizia climatica. Tra i contributori ci sono nomi come Irwan Ahmett & Tita Salina, Isaac Chong Wai, e Rachel Dedman.

“Above Zobeide” (Wong Weng Cheong)

Il progetto, Above Zobeide è ispirato a Le città invisibili di Italo Calvino è una riflessione sulla civiltà umana in un’atmosfera desolata, e rispecchia l’ansia del nostro tempo e, ancora una volta, il tema della Biennale “Foreigners Everywhere”. Il team composto da Chang Chan, curatrice indipendente, e Wong Weng Cheong, giovane artista specializzato in esperienze immersive, utilizza l’intelligenza artificiale e le immagini 3D, porterà la loro visione innovativa presso l’Istituto Santa Maria della Pietà. Dunque, il tema di questa edizione mira a esplorare il concetto di straniero e ad affrontare le sfide globali, e Macao ha raccolto la sfida. È l’ottava volta che Macao, regione autonoma cinese, partecipa alla Biennale, sotto il nome di “Macao, Cina”, dimostrando la sua importanza nell’ambito dell’arte contemporanea, mostrando al mondo la sua diversità artistica e culturale.

“The All African People’s Consulate” (Dread Scott)

La Cristin Tierney Gallery presenta l’opera concettuale di Dread Scott, The All African People’s Consulate, con il supporto di Open Society Foundations, The Africa Center, Wake Forest University, e Art Events. Curata da Paul Bright, è stato concepito come un vero e proprio Consolato, che immagina un’unione panafricana e Afro futurista, facilitando relazioni culturali e diplomatiche. Contrariamente alle restrizioni migratorie, il Consolato incoraggia l’ingresso e l’interazione organica. I visitatori possono richiedere passaporti o visti per la Comunità All African People’s Community, con possibilità di cittadinanza. Scott sfida le narrazioni negative dell’Africa, presentando il Consolato come rifugio e destinazione per l’immigrazione. Sostenuto da istituzioni accademiche e culturali, il Consolato propone un’alternativa utopica, riflettendo idee di libertà e indipendenza per la diaspora africana.

“In the First Person” (Andrzej Wróblewski)

La mostra “In the First Person” di Andrzej Wróblewski verrà ospitata dalla Starak Family Foundation nelle Procuratie Vecchie, in Piazza San Pietro. La mostra presenterà oltre 60 opere dell’artista polacco, offrendo una visione trasversale dei suoi contributi all’arte contemporanea. Wróblewski, considerato uno dei pittori più importanti della Polonia del XX secolo, è noto per le sue serie iconiche come Executions e Queues. La mostra, organizzata dalla Fondazione Famiglia Starak, sarà la quarta presentazione dell’arte polacca a Venezia e segna un importante contributo alla promozione culturale globale. La curatrice Ania Muszyńska guiderà i visitatori attraverso l’eccezionale eredità artistica di Wróblewski, che merita un posto permanente nel panorama dell’arte mondiale.

“City of Refuge III” (Berlinde De Bruyckere)

La mostra “City of Refuge III” dell’artista belga Berlinde De Bruyckere, curata da Carmelo A. Grasso, Ory Dessau e Peter Buggenhout, inaugurerà presso l’Abbazia di San Giorgio Maggiore a Venezia. De Bruyckere presenta tre nuovi gruppi di opere concepiti appositamente per gli spazi sacri della chiesa benedettina del XVI secolo, in collaborazione con la Benedicti Claustra Onlus. L’esposizione, ispirata dal simbolismo e dalla storia dell’architettura monumentale della chiesa, esplora temi di trascendenza e immanenza materiale. Attraverso sculture di arcangeli, installazioni e opere recenti, De Bruyckere crea un dialogo tra il divino e il terreno, il celeste e il temporale, il rituale e il profano. La mostra offre un’esperienza emotiva e concettuale, che esplora dualità come amore e sofferenza, pericolo e protezione, vita e morte, trasformando il luogo sacro in uno spazio di riflessione e contemplazione.

“Bestiari” (Carlos Casas)

Il progetto “Bestiari” dell’artista Carlos Casas e della curatrice Filipa Ramos è stato selezionato dall’Institut Ramon Llull per rappresentare la cultura catalana come evento collaterale all’interno del Docks Cantieri Cucchini. Ispirato al classico testo catalano “Disputa de l’ase”, il progetto esplora la natura e la vita animale attraverso una mostra audiovisiva e un programma di ricerca pubblica, promuovendo un dialogo su ecologia e intelligenza naturale. Immagini e suoni registrati in diversi Parchi naturali della Catalogna. Bestiari è accompagnato da un ampio programma di ricerca pubblica, curato da Pol Capdevila, professore presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Universitat Pompeu Fabra (Barcellona), che consente un dialogo con la comunità locale e internazionale impegnata in una nuova visione della vita naturale e animale.

“Cosmic Garden”

La Fondazione Chanakya e Karishma Swali presentano il progetto espositivo “Cosmic Garden” al Salone Verde—Art & Social Club. Curata da Maria Alicata e Paola Ugolini, la mostra celebra le tradizioni artistiche indiane e l’artigianato come strumento di emancipazione delle donne. Attraverso opere di Madhvi Parekh e Manu Parekh, insieme a reinterpretazioni tessili di Karishma Swali e 320 artigiani della Chanakya School of Craft, l’esposizione esplora una nuova narrativa artistica radicata nelle storie culturali collettive. Le opere affrontano temi di armonia cosmica, divinità femminili e connessione tra l’uomo e il divino, attraverso dipinti, sculture e ricami a mano su materiali organici. Karishma Swali, fondatrice della Chanakya School of Craft, ha dedicato la sua carriera a preservare il patrimonio culturale indiano e ad emancipare le donne attraverso l’artigianato, collaborando con artisti contemporanei e promuovendo partnership significative con istituzioni come Dior.

Dichotomy ፊት አና jerba” (Elias Sime)

La mostra “Dichotomy ፊት አና ጀርባ jerba” di Elias Sime debutterà ad aprile presso lo Spazio Tana a Venezia. La mostra presenta 11 nuove opere dell’artista etiope, tra cui murali, sculture e installazioni site-specific. Co-curata da Meskerem Assegued, che collabora da lungo tempo con l’artista, e da Felicity Korn, curatrice del Kunstpalast Düsseldorf. Sime utilizza materiali digitali per creare opere che riflettono sull’impatto della globalizzazione e della tecnologia sulla psiche umana, esplorando la dualità pubblica e privata dell’umanità. Le opere affrontano tematiche come l’uso degli smartphone e le preoccupazioni etiche ed ecologiche legate all’estrazione dei metalli preziosi. La mostra approfondisce la serie “Tightrope” di Sime, che riflette sul ruolo centrale degli smartphone nella vita contemporanea. Sime, noto per il suo lavoro multidisciplinare, ha co-fondato il Museo Zoma ad Addis Abeba e sta sviluppando una serie di sculture in pietra che richiamano l’architettura del museo. La sua pratica artistica, che trasforma materiali di uso quotidiano in composizioni astratte, esplora temi universali come il rapporto tra tradizione e progresso, natura e tecnologia, e la connessione tra oggetti e idee in nuovi modi.

“Je Est Un Autre” (Ernest Pignon-Ernest)

La Fondation Louis Vuitton ospiterà l’artista francese Ernest Pignon-Ernest per la mostra site-specific “Je Est Un Autre” presso l’Espace Louis Vuitton Venezia. Pignon-Ernest, noto per le sue enigmatiche illustrazioni in strada dagli anni Sessanta, sostituisce fotografia standard con ritratti di poeti e artisti, tra cui Arthur Rimbaud. Questo nuovo spettacolo, curato da Suzanne Pagé e Hans Ulrich Obrist, esplorerà il concetto di “straniero” attraverso immagini di poeti come Anna Akhmatova e Forough Farrokhzad. “Nella sua carriera ha conciliato un impegno etico senza compromessi con un’espressione artistica esigente e innovativa. Tanto che alcune delle sue immagini – in particolare quelle degli uomini fucilati durante la Comune e del suo vagabondo Rimbaud – riprodotte in centinaia di migliaia di copie, sono diventate vere e proprie icone dei tempi moderni; l’immagine di Rimbaud ha ormai spesso sostituito la vecchia fotografia di riferimento sulla copertina delle edizioni delle sue opere”, hanno spiegato gli organizzatori. “Da ogni luogo, in ogni continente, fino alla spiaggia di Ostia dove fu assassinato Pasolini, Ernest Pignon-Ernest esplora destini individuali che rompono con la norma o diventano miti da far rivivere. Ogni volta che lo fa, deve correre un rischio senza precedenti, lo stesso che perseguitava Rimbaud quando cercava di trovare il luogo e la formula”.

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