Sostenibilità e visioni future in NATURA/UTOPIA a Perugia

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Apre a Perugia, all’interno delle suggestive sale di Palazzo Baldeschi, la mostra NATURA/UTOPIA, curata da Marco Tonelli. Dal 22 aprile al 3 novembre 2024, quest’ambizioso progetto espositivo porta gli spettatori in un percorso immersivo tra ecologia, riuso e proiezioni sul futuro attraverso gli occhi di tredici artisti internazionali.

In un’epoca in cui le urgenze ambientali chiamano a un’immediata presa di coscienza, l’arte si eleva a mezzo trasversale per ispirare riflessione e cambiamento. Non offre soluzioni dirette, ma svolge il ruolo cruciale di specchio della società, capace di re-immaginare e reinterpretare le sfide del nostro tempo.

Prendendo spunto dalla visionaria “Utopia” di Thomas More, la mostra si concretizza come un dialogo tra realtà e possibilità, tra la materia dell’esistente e la proiezione di un mondo diverso e potenzialmente migliore. In NATURA/UTOPIA, la ricerca artistica diventa portavoce di un’isola ideale, sostenibile ed etica, che fa dell’aumento della ricchezza culturale e formale il suo cardine.

Il ricco elenco di artisti in mostra esplora il rapporto tra umanità e ambiente attraverso modalità espressive diverse, spesso sorprendenti. Giovanni Baruchello, per esempio, ci ricorda i tempi in cui, negli anni ‘70-‘80, trasformava l’atto del coltivare la terra in un gesto artistico con la creazione di Agricola Cornelia S.p.A. Analogamente, Ugo La Pietra utilizza l’architettura per sondare le dicotomie e connessioni tra l’urbanità e lo spazio naturale.

Ugo La Pietra, Architettura/Natura 1, 2015

Tra le pareti di Palazzo Baldeschi vengono altresì esposte le opere, ricche di tecnica ed emotività, del noto Giuseppe Penone, i cui lavori incarnano un intimo dialogo con la natura. Accanto a lui, troviamo la quiete contemplativa delle composizioni di Davide Benati e le rappresentazioni di mondi utopici che emergono dalle matite di Nicola Toffolini.

L’élan creativo non conosce confini: l’arte africana si fa spazio con Gonçalo Mabunda del Mozambico, la cui arte fatta di reliquati bellici sembra evocare una pacificazione della violenza attraverso la trasformazione di strumenti di morte in emblemi culturali. Pascale Marthine Tayou, del Camerun, riutilizza buste di plastica colorate, trasfigurate in installazioni ambientali che pongono l’accento su temi di consumo e degrado ambientale.

Piero Gilardi, Fiori e mangos, 2010

La mostra è anche un viaggio nella rielaborazione tessile con Kaarina Kaikkonen, che crea installazioni immersive utilizzando vestiti di seconda mano in una sorta di evocazione poetica di identità e storie perdute. Completano il panorama artistico le visioni interattive di Giuliana Cunéaz, che con tecnologie avanzate come la modellazione 3D e l’Intelligenza Artificiale, crea ambientazioni immersive, e le opere di peter campus, che attraverso la video arte esplora le profondità dell’essere umano e la ricerca di guarigione nella natura.

E ancora rilevante è “Il Pianeta Azzurro” di Franco Piavoli, il film-poema che racconta la vita e la natura in uno scorrere di immagini suggestive, dove sostenibilità, riuso e progetto diventano le parole chiave d’interpretazione, tessute nei discorsi e nelle fibre di ogni creazione artistica presente.

NATURA/UTOPIA è una dichiarazione, un grido che dall’arte si leva per sottolineare l’importanza cruciale di un avvenire in cui natura e umanità coesistano in armonia, rinnovando l’impegno collettivo per un futuro sostenibile. L’appuntamento è a Perugia, per lasciarsi illuminare da questa eccezionale convergenza tra creatività e coscienza ecologica.

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