Sguardi Altrove, il festival del cinema al femminile, con l’omaggio a Sandra Milo e alla AI

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Oggi è stato presentato al pubblico milanese il programma della trentunesima edizione di Sguardi Altrove Women International Film Festival, la manifestazione dedicata al cinema e alla creatività femminile, che si svolgerà dal 15 al 24 marzo.

Sguardi Altrove è un’associazione culturale nata nel 1993 con lo scopo di promuovere e diffondere il cinema a regia femminile, con un’attenzione verso le cinematografie lontane dai consueti canali di distribuzione, favorendone la circolazione attraverso reti alternative e incoraggiandone la produzione.

Quest’anno la manifestazione si concentrerà su il Corpo delle Donne declinato sortto varie forme, ovvero dall’aspetto estetico al corpo artificiale, da quello del cinema al corpo interculturale, “fluido e in trasformazione”.

Francesca Vecchioni, scrittrice, formatrice, presidente della Fondazione Diversity, impegnata nella diffusione della cultura dell’inclusione nei media, nelle aziende e nella società civile, sarà la madrina del festival. Un film ricorderà Sandra Milo, attrice e conduttrice televisiva la quintessenza della diva italiana, un mix tra fascino irresistibile, ironia e un po’ di pose da vamp, musa di Federico Fellini che l’aveva soprannominata Sandrocchia.

Una giovane Sandra Milo ne La donna che venne dal mare, del 1957.

Due le sezioni competitive, Nuovi Sguardi e Sguardi (S)confinati, riservate ai lungometragg e ai cortometraggi internazionali a regia femminile. A queste si aggiunge #FrameItalia, finestra sul cinema italiano a direzione sia femminile che maschile, mentre Singolare maschile è la sezione a regia maschile aperta a opere che da un diverso punto di vista riflettono sul mondo delle donne.

Sono previsti anche una serie di incontri sul ruolo e la rappresentazione delle donne nelle serie tv italiane e la sezione Donne in Codice sul rapporto tra donne, tecnologia e intelligenza artificiale, con la presentazione, realizzata in collaborazione con la Scuola Holden di Torino, di Cassandra di Demetra Birtone, primo cortometraggio italiano realizzato grazie alla sinergia tra intelligenze umane e artificial. Un omaggio anche alla regista francese Justine Triet, con la proiezione dei film che hanno preceduto il pluripremiato Anatomia di una caduta.

Una scena di “Anatomia di una caduta”, il film vincitore della Palma d’oro al 76° Festival del Cinema di Cannes, che segna l’affermazione della regista francese Justine Triet.

Ci sarà spazio anche per le opere che si sono occupate di attualità internazionale, in particolare quelle incentrate sul mancato rispetto dei diritti umani e su Israele e Palestina. Ad arricchire cartellone di Sguardi Altrove 2024 è prevista una retrospettiva sul cinema armeno nel centenario della nascita, con le opere della regista Mariam Ohanyan.

Non mancheranno gli approfondimenti anche su inclusion diversity e disabilità. All’attenzione verso il cinema, l’associazione affianca un interesse verso gli altri linguaggi artistici ed espressivi al femminile, nella sezione “Oltre il cinema. Tasselli d’Arte”.

In questa edizione omaggia il Corpo delle Donne insieme a Carla Mura con la mostra “Private Woman”, che vedrà 10 opere dell’artista cagliaritana in esposizione a Galleria Vik Milano (l’hotel-galleria d’arte situato in Galleria Vittorio Emanuele, ndr) in concomitanza al festival. A Galleria Vik, a pochi passi dal Duomo, Mura esporrà la seconda delle sue serie di opere realizzate tramite l’utilizzo del filo di cotone: centrale sarà la riflessione sul corpo femminile, nella sua componente più intima. Protagonista, benché elaborata in maniera fortemente simbolica col filo di cotone e il ricamo, sarà infatti la vagina, la Pussy che dà anche il titolo ad alcune delle opere in mostra, simbolo non solo delle donne ma di tutte le battaglie e questioni legate al loro corpo.

Un’opera di Carla Mura.

Carla Mura vive e lavora a Padova, usa il filo di cotone sulla tela, sul legno, sulla pietra, sul plexiglass. Lo utilizza in percorsi lenti e misurati lo tesse in continui rimandi, in sequenze ritmiche o libere combinazioni. Fili d’artista per ricostruire la realtà dando vita ad un viaggio nell’inclusione, nella crescita personale e nella vicinanza tra persone, culture e popoli.

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