Al via domani la 13esima edizione di MIA Photo Fair

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E’ in arrivo la tredicesima edizione della MIA Photo Fair che si svolgerà questo weekend dal 11 al 14 aprile 2024, presso Allianz MiCo a Milano, offrendo un palcoscenico ai grandi temi del contemporaneo attraverso l’arte fotografica. Quest’anno, la fiera ospita 100 espositori, tra cui oltre 70 gallerie sia italiane che internazionali, 8 mostre e progetti speciali, e assegna 4 premi. Un punto focale dell’evento è la presentazione di più di 50 opere provenienti dalle collezioni private più influenti d’Italia, evidenziando la capacità della fotografia di creare connessioni significative.

La direzione artistica della fiera, affidata a Francesca Malgara, intende riflettere sulla natura mutevole della fotografia come mezzo di documentazione e denuncia sociale. Il tema principale è infatti il “changing”, il cambiamento, esplorato attraverso varie dimensioni come i cambiamenti climatici, i diritti civili e le trasformazioni socio-economiche e tecnologiche. Questo filo conduttore si riflette nelle tre sezioni speciali che esplorano varie dimensioni del mondo fotografico, ognuna con un focus tematico distinto.

Ugo Mulas, 1964/65, Andy Warhol, Stampa alla gelatina e sali d’argento smaltata, montata su cartoncino originale, Vintage. Courtesy: Galleria Valeria Bella

La forma delle relazioni”, curata da Rica Cerbarano e ambientata in una scenografia curata da Lissoni & Partners, propone una selezione di circa 50 opere da importanti collezioni private italiane, evidenziando il potere della fotografia di tessere relazioni significative e di raccontare storie profondamente umane. Artisti di fama internazionale come Ettore Sottsass, Nan Goldin, e Robert Mapplethorpe, insieme a collettivi e duo come Bernd & Hilla Becher e Rong Rong & Inri, dimostrano attraverso le loro opere l’importanza delle relazioni umane, siano esse intime, familiari o comunitarie, nel processo creativo. La mostra offre così un viaggio emozionale e riflessivo attraverso il potere narrativo della fotografia, che va oltre l’estetica per toccare questioni di identità, appartenenza e mutamento.

“Oltre i confini del Mediterraneo”, curata da Rischa Paterlini, è dedicata alla vita e alle esperienze delle persone nel Mediterraneo, un’area geografica ricca di storia e di cultura. Presentando oltre 30 fotografi, molti dei quali espongono per la prima volta in Italia, questa sezione mira a mostrare come la fotografia possa fungere da ponte di dialogo e comprensione tra culture diverse. Attraverso le immagini, il Mediterraneo viene rappresentato come un luogo di connessione, evidenziando storie di vita quotidiana che superano le barriere geografiche e culturali. Opere di artisti come Ramak Fazel e Gabriele Basilico, tra gli altri, contribuiscono a questa narrazione visiva che attraversa e unisce differenti prospettive.

Yuval Yairi, Cypress Days 2, 2019 © Yuval Yairi, Courtesy Podbielski Contemporary

“Beyond Photography – Dialogue”, curata da Domenico de Chirico, questa sezione si propone di creare un dialogo stimolante tra le fotografie e altre forme d’arte come scultura, installazione, pittura, performance e video. L’obiettivo è di esplorare le sinergie e le tensioni che nascono dall’incontro tra la fotografia e vari linguaggi artistici, offrendo ai visitatori un’esperienza immersiva e multidisciplinare. Artisti e gallerie sono invitati a presentare progetti espositivi che riflettano questa interazione, rendendo “Beyond Photography – Dialogue” un laboratorio di sperimentazione e innovazione artistica.

“Reportage Beyond Reportage”, a cura cura di Emanuela Mazzonis di Pralafera, questa sezione invita i visitatori a un viaggio visivo attraverso le opere di fotografi di diverse generazioni e nazionalità. L’accento è posto sul cambiamento del paesaggio, esplorato sotto molteplici aspetti come l’impatto ambientale, l’evoluzione urbana e il rapporto tra uomo e natura. Attraverso le immagini di fotografi come Anne de Carbuccia, J. Henry Fair e Francesco Zizola, la sezione si propone di stimolare una riflessione critica su come il paesaggio si modifica e sulle responsabilità umane in questi processi di trasformazione.

Un tributo speciale è dedicato al fotografo Carlo Bavagnoli, recentemente scomparso, attraverso una mostra personale che presenta una selezione di suoi scatti meno noti per riscoprire il lavoro di Bavagnoli, sottolineando il suo contributo significativo al fotogiornalismo e la sua capacità di catturare con sensibilità e acutezza momenti di vita quotidiana e figure pubbliche.

Per la prima volta Inoltre, la fiera avrà una sezione dedicata alle istituzioni culturali, con la partecipazione di centri di prestigio come il CSAC dell’Università di Parma, il MuFoCo e la Fondazione Sella, che presentano mostre tematiche che spaziano dalla fotografia femminista degli anni Settanta in Italia alle origini del paesaggio alpino.

Gabriele Micalizzi, 2011, Beyond, Cairo, Egitto, Stampa ai sali d’argento. Courtesy: 29 Arts in progress gallery

MIA Photo Fair 2024 si distingue anche per l’assegnazione di prestigiosi premi che celebrano l’innovazione e il talento nel campo della fotografia. Tra questi, il “Premio BNL BNP Paribas” per il miglior artista, il “Premio IRINOX SAVE THE FOOD” focalizzato sul tema dello spreco alimentare, e il nuovo “Premio Welcome to my Unknown” dedicato agli under 35. Questi riconoscimenti sottolineano l’impegno della fiera nel valorizzare la fotografia come mezzo espressivo contemporaneo e nel sostenere le nuove generazioni di artisti.

MIA Photo Fair, con il suo slancio internazionale e la capacità di attrarre un pubblico sempre più ampio, si afferma come un evento di spicco nel calendario artistico, contribuendo significativamente alla promozione dell’arte fotografica in Italia e nel mondo.

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