Homeland: a BASE Milano arte e senso di appartenenza

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Qualche settimana fa a BASE Milano ha chiuso “Homeland” con opere di Mosa One e Marco Russo: la storia di una mostra tra Italia ed Egitto.

VALORIZZAZIONE DELLA DIVERSITÁ CULTURALE

Siamo a BASE Milano, luogo che ha ospitato dal 27 al 29 gennaio 2023, la bipersonale di Mosa One e Marco Russo con la direzione artistica di Aya Mohamed (in arte Milanpyramid). I due giovanissimi artisti hanno esplorato tramite opere pittoriche e reportage fotografici la storia di un viaggio al Cairo, ragionando sul concetto stesso di casa.

Una mostra sintomo di una necessità ben più ampia di raccontare storie personali ma condivise da molti, un’arte che racconta del concetto di appartenenza e delle influenze da parte di due paesi apparentemente lontani.

HOMELAND è un viaggio alla scoperta delle proprie radici raccontando di interiorità, spiritualità e legame con le tradizioni: è un progetto creativo cardine per l’arte contemporanea emergente, con il focus sulla valorizzazione e sulla rottura delle barriere culturali.

Mosa One per Homeland a BASE MILANO
Mosa One per Homeland a BASE MILANO

L’INTERVISTA AGLI ARTISTI MOSA ONE E MARCO RUSSO

Mosa One è un artista italo – egiziano nato a Roma nel 1997. La sua arte è caratterizzata da una forte interiorità: elementi arabi e calligrafici, l’utilizzo di stoffe e trame che richiamano ai tappeti da preghiera e i colori saturi e ben definiti, sono in grado di trasformare i soggetti in veri e propri simboli.

Marco Russo, in arte Picturaultra, è un giovane fotografo che vive e lavora a Milano. Con un’istruzione antropologica e sul mondo arabo, spazia dalla moda ai reportage fino ad arrivare ai ritratti: le sue fotografie colgono le sfumature umane, valorizzando le diversità.

Marco Russo per Homeland a BASE MILANO
Marco Russo per Homeland a BASE MILANO

Da cosa è nato il progetto?

Mosa One: Il progetto è nato da una volontà di scoprire qualcosa di nuovo insieme, infatti questo viaggio in Egitto è stato una scoperta per entrambi e lo abbiamo voluto raccontare tramite i miei dipinti e le fotografie di Marco. Ci ha dato una maggior conoscenza di noi stessi: il fatto di raccontare come una persona abbia bisogno di connettere oltre che con il mondo esterno e la società che lo circonda ma soprattutto con se stesso e la parte più interna del suo essere, l’anima. La mia arte è come una rappresentazione di un’identità nuova e una continua esternazione di passione, dolore e purezza“.

Marco Russo: “Lo scopo era quello di raccontare un viaggio che potesse risuonare con molti coetanei di Mosa e allora stesso tempo di introdurre il concetto di risveglio dell’anima e la conoscenza di se stessi – un tema universale che collega ogni esperienza umana, in quanto tale. Un Incitamento all’introspezione, solo conoscendo te stesso potrai arrivare a vivere in armonia con il mondo intero.
Descriverei il genere di fotografia a cui aspiro una “documentazione romantica della vita”. Ciò che mi ispira sono le persone e la scoperta: mettermi in contesti in cui mi sento fuori luogo e spaesato per aprirmi a nuovi modi di interpretare la vita. Penso che raccontare storie individuali, iniziando da quella che è l’esperienza materiale per poi trascenderla e anche solo aprirsi all’idea di essere anime in questi corpi che viaggiano – forse può essere un approccio che porta all’unione in mezzo a tanta divisione e distrazione
“.

ARTE COME PONTE

La forza del valore espressivo e visivo dell’arte fa si che le immagini arrivino direttamente al fruitore, oltrepassando le barriere. Il progetto HOMELAND fa luce sugli aspetti più umani della comunicazione artistica, ragionando sull’espressione più sincera e profonda.

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