Arte e amore: non è solo una questione di chimica

Il mondo dell’arte insegna che non basta la chimica per rendere un rapporto di coppia indissolubile

Dopo il festival di Sanremo, con i brividi di Blanco e Mahmood, l’invito ad aprire le porte di Morandi e Jovanotti per far entrare il sole e magari trovare quella stupida voglia di vivere con Elisa, parlare di amore potrebbe essere se non superfluo, quantomeno ridondante. 

Febbraio è il mese di San Valentino ed è un po’ come voler mettere il dito nella piaga e nelle pieghe del calendario. Però quest’anno la notizia è che la parola “amore”, che solitamente nei testi sanremesi fa da padrona, secondo l’analisi della società Volocom, non è stata la parola più citata in questa edizione. 

Ad aggiudicarsi il podio, infatti, è stata la parola “chimica”, cantata ben 48 volte, seguita a ruota dalla parola “amore” presente per 38 volte. Se ci pensiamo bene, però, i due termini non sono così distanti nell’uso che ne facciamo. 

Come si è soliti dire certi rapporti sono unici per una questione di chimica. E se non è per questo motivo sarà per forza una questione di passioni condivise, aspirazioni di coppia o semplicemente feeling, per rimanere in ambito musicale. 

A proposito di rapporti speciali e soprattutto intensi, la casa editrice 24 Ore Cultura ha appena pubblicato un libro molto originale su 10 coppie unite indissolubilmente da una passione travolgente per l’Arte

Courtesy Klimt Foundation

Il volume dall’accattivante copertina è intitolato Lovers in Art e nelle oltre cento tavole scritte e illustrate a quattro mani da Pia Valentinis e Giancarlo Ascari, mette in scena alcuni momenti salienti tratti dalle vite di artiste e artisti che hanno vissuto, in coppia, delle storie d’amore in cui la vera protagonista è stata l’Arte.

Leggendo e soffermandosi sulle illustrazioni del libro, ricche di informazioni spesso poco conosciute o dimenticate, sotto i nostri occhi scorrono le vite di Salvador Dalì e Gala, Amedeo Modigliani e Jeanne Hébuterne e anche di Dante Gabriel Rossetti ed Elizabeth Siddal.

L’unicità del libro, a ogni modo, è data dal fatto che nei dieci capitoli si rende giustizia soprattutto alle protagoniste femminili. A Camille  Claudel, ad esempio, che è stata una grande scultrice e ha lavorato su alcune opere commissionate ad Auguste Rodin. A Emilie Flöge, stilista rivoluzionaria per i suoi tempi, per cui Gustav Klimt ha disegnato stoffe, modelli e gioielli. Per non parlare di Gabriele Münter e il suo talento pittorico che Vasilij Kandinskij raffigurò nel suo unico ritratto. E come non citare la fotografa Dora Maar e la sua passione politica, che per alcuni ha ispirato Pablo Picasso per il suo capolavoro Guernica?


Quelli raccontati nel volume, sono rapporti creativi che spesso non sono stati paritetici perché le società in cui si sono sviluppati non lo permettevano. Eppure, molte delle protagoniste di queste storie sono state antesignane dell’anticonformismo, sono state coraggiose e libere nei loro sentimenti come nel caso di Frida Kahlo o Georgia O’Keeffe, che sono diventate più popolari e note dei rispettivi amati e amanti Diego Rivera e Alfred Stieglitz.

L’ultima storia raccontata è quella di Jeanne-Claude e Christo che hanno continuato a firmare i lavori sempre in coppia, come è stato nel caso del Floating Piers sul Lago di Iseo nel 2016, nonostante la morte dell’artista nel 2009.  

Courtesy Christo e Jeanne Claude foundation e linoolmostudio

Di tutte queste artiste non sapremo mai quanta importanza hanno avuto come muse ispiratrici o come assistenti o come partner nelle avventure creative. 

Quello che è sicuro è che le loro aspirazioni amorose, talvolta finite in tragedia, e il loro anelito creativo sostenuto dall’affetto, ha cambiato la storia dell’arte moderna e contemporanea.

Cover Photo Credits: Courtesy 24 ORE Cultura

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