La performance d’arte al Santarcangelo Festival 2018

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Si sente sempre parlare di festival di musica o di street art ma lo sapete che in Italia esiste un festival totalmente dedicato alla performance d’arte contemporanea?

Ebbene sì, si tratta del Santarcangelo Festival, giunto quest’anno alla 48^ edizione. Dal 6 al 15 luglio 2018 la manifestazione ospiterà oltre 150 appuntamenti, 54 formazioni dai 5 continenti, con la partecipazione di quasi 200 artisti e altrettante cittadine e cittadini coinvolti nei progetti.

Con la direzione artistica di Eva Neklyaeva e Lisa Gilardino, il Festival di Santarcangelo di Romagna (RN), si configura come una piattaforma intercontinentale che offre al pubblico una ampia visione su ciò che di rilevante accade oggi nell’ambito delle performing arts internazionali.

 

Tamara Cubas, 2.Multitud por Carlos Contreras | Courtesy Santarcangelo Festival

Spaziando tra linguaggi e stili molto differenti, gli oltre 150 appuntamenti di Santarcangelo Festival 2018 conducono il pubblico al di là dei confini dell’ovvio e del conosciuto, anche geografico, e disegnano un articolato paesaggio emotivo: cuore in gola, claim di questa 48^ edizione, individua proprio la manifestazione corporea dell’intensità di un’emozione, la sensazione viscerale, pre-verbale che attraversa il corpo in alcune condizioni emotive. Gli spettatori sono invitati a immergersi in questa intensità, a esplorarla e a prenderne consapevolezza, attraversando luoghi sconosciuti del territorio e del proprio inconscio, con modalità di visione non convenzionali e immersive.

Al centro della riflessione sulle emozioni, la paura: elemento cruciale del contemporaneo, strumento di manipolazione politica ed economica, di cui riappropriarsi come comunità e come individui, recuperandone l’originaria funzione, elemento di forza e coesione quando vissuta in un ambiente protetto e condivisa. L’intelligenza emotiva collettiva oggi è offuscata, relegata a qualcosa di esoterico: performance, teatro, danza, concerti, cinema, dj set, escursioni e pratiche sportive saranno l’occasione per riattivarla e riscoprire un rapporto con la natura nel suo senso più ampio, spazio in cui tornare a sperimentare la libertà, entrare in contatto con il mistero, il magico, il rituale.

Un altro concetto chiave di questa edizione è il paesaggio, declinato in diverse forme: dal naturale all’umano, dall’emotivo al pubblico.

Ingri Fiksdal, Diorama ©brionycampbell | Courtesy Santarcangelo Festival

IL PAESAGGIO NATURALE

La performance è vista come un rituale collettivo contemporaneo, che accade nella natura e che parla di natura. Come nel caso delle creazioni di Ingri Fiksdal,coreografa norvegese per la prima volta in Italia, intitolate Night Tripper Diorama for Santarcangelo. Night Tripper è una passeggiata nel bosco, una performance-concerto, un rituale e un evento sociale. Il progetto mette in scena, in mezzo alla natura e al crepuscolo, sei performer, insoliti strumenti musicali e un coro e molti spiriti potenti. Il progetto viene immaginato per Santarcangelo in una versione site-specific lungo il letto del fiume Marecchia. In Diorama for Santarcangelo, invece, la coreografia diventa una lente attraverso la quale Ingri altera o interviene sulla percezione del paesaggio naturale, in un’esperienza onirica e indimenticabile, su una spiaggia di Rimini all’alba.

IL PAESAGGIO UMANO

Donne di Bologna, adolescenti italiani e islandesi, un coro di Santarcangelo, ma non solo… Nella creazione dei 150 appuntamenti sono coinvolti quasi 200 tra adulti, adolescenti e bambini del territorio. È il caso di Multitud di Tamara Cubas, dall’Uruguay, che aprirà il Festival il 6 luglio con una performance nello spazio pubblico a ingresso libero che coinvolge circa 70 volontari. Tamara, coreografa con formazione legata alle arti visive, analizza la condizione sociale dell’essere umano contemporaneo, la nozione di eterogeneità all’interno di un collettivo, l’idea di “altro”, le relazioni interpersonali e la possibilità di dissenso.

Motus ©Theo Cote | Courtesy Santarcangelo Festival

IL PAESAGGIO EMOTIVO

Santarcangelo Festival 2018 disegna un paesaggio emotivo variegato e cangiante. Un Panorama vasto e inaspettato, in cui addentrarsi senza pregiudizi e limitazioni, come nello spettacolo omonimo di Motus, artisti associati del Festival: una biografia plurale e visionaria del gruppo di performers del mitico teatro dell’East Village newyorkese, La MaMa. Sempre di Motus anche CHROMA KEYS di Enrico Casagrande, Daniela Nicolò e Silvia Calderoni, che rappresenta un’immersione dal sapore cinematografico sui bordi della visione e negli angoli inquieti di noi stessi dove predominano le inquadrature sull’elemento umano.

IL PAESAGGIO PUBBLICO

Da spettacoli per uno spettatore alla volta ad appuntamenti pensati per lo spazio pubblico, aperti a tutti e tutte, a ingresso libero come Those ghels di Buhlebezwe Siwani & Chuma Sopotela, per la prima volta in Italia dal Sudafrica.

Infine tra i progetti speciali ricordiamo quelli realizzati con la comunità di teenager locali sono lanon-scuola / Teatro delle Albe,Let’s Revolution!e WASH UP con Eva Geatti & Slander, percorsi che coinvolgono i ragazzi durante tutto l’anno e che culminano nel Festival.

Buhlebezwe Siwani _Chuma Sopotela | Courtesy Santarcangelo Festival

Santarcangelo Festival 2018 si pone, dunque, come trendsetter internazionale, in grado di scuotere le forme d’arte convenzionali e le gerarchie delle performing arts, e si afferma come uno strumento di rinnovo della scena che senza paura, o meglio, oltre la paura, pone alla comunità questioni cruciali, crea nuovi dialoghi, prende posizione.

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