Sambini e l’imitazione “diagnostica dell’algoritmo”

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Arriva a Milano, presso lo spazio raffinato della BPER Banca Private Cesare Ponti, “Human Image Recognition” di Alessandro Sambini, curata da Andrea Tinterri e Luca Zuccala, e con il sostegno di dell’art advisor Giorgia Ligasacchi.

Sambini, che per l’occasione ha concepito un insieme di opere inedite, utilizzando le tecniche innovative vicine a quelle dell’intelligenza artificiale, Sambini rielabora immagini esistenti, tagliandole, riquadrando e assegnando a ciascuna delle parti una descrizione con la relativa percentuale di riconoscimento affidabile.

Il gesto stesso dell’artista imita l’approccio diagnostico dell’algoritmo: anziché affidarsi ciecamente alla tecnologia, egli preferisce un’interpretazione più personale e creativa, applicando questo metodo in modo critico e originale. L’opera manuale di Sambini, fatta di marcatori e tracciati manuali, rivela l’unicità dell’intervento umano, la sua capacità di imparare dalla macchina e, al contempo, di espandere l’immagine nella sua pienezza iconografica. La mostra è strutturata in modo sorprendente: tre ampi lavori posti nelle vetrine su via Mengoni risultano visibili a tutti per l’intero arco della giornata.

Queste opere costituiscono un’analisi dell’iconico dipinto “Maria Stuarda che sale al patibolo” del 1827 di Francesco Hayez, possedimento delle collezioni della BPER Banca. Disassemblando l’opera in tre parti, Sambini la riscrive attraverso il suo filtro diagnostico, slegandola dal narrativo e trattandola puramente come immagine. Il fronte-retro delle opere gioca con l’osservatore, presentando dettagli che invitano a una lettura visiva più approfondita. Oltre a questi capolavori reinterpretati, la mostra si espande ulteriormente esplorando un duplice aspetto: da una parte la presentazione di fotografie di scenari paradisiaci, tipici di pubblicità e cartoline, dall’altra l’introduzione di paesaggi artificiali generati dall’intelligenza artificiale ispirati ad artisti celebri. Questa selezione di opere amplia lo sguardo verso una rete complessa di significati e interpretazioni.

La mostra, però, non è solo un’esposizione statica: prevede l’artista in residenza. Sambini utilizzerà una scrivania all’interno della BPER Banca Private Cesare Ponti, durante i giorni di apertura, per elaborare un progetto specifico legato agli strumenti creativi dell’intelligenza artificiale. Questa presenza attiva culminerà nella creazione di un catalogo visivo che si concretizzerà in una pubblicazione cartacea. Human Image Recognition si configura quindi come una riflessione profonda sul potenziale umano di revisionare e reinterpretare strumenti tecnologici avanzati. In un mondo oversaturato di immagini, Sambini ci invita a rivedere la nostra capacità di acuire la vista e problematizzare ciò che vediamo. Non solo: la mostra si pone come un stimolo a considerare le capacità della visione umana non come superate, ma come complementari e a volte superiori a quelle della macchina. Le analisi critiche accompagnano la mostra, con contributi di Andrea Tinterri e Mauro Zanchi, entrambi figure di spicco nel mondo dell’arte contemporanea.

Alessandro Sambini, artista veneto con alle spalle studi a Bolzano e a Londra, prosegue la sua indagine sulla condizione dell’immagine contemporanea, fornendo allo spettatore non solo un’esperienza visiva, ma anche intellettuale e critica. La mostra si profila come una tappa imprescindibile per chiunque sia interessato alla fotografia contemporanea, all’intelligenza artificiale o semplicemente alle nuove frontiere dell’espressione umana.

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