Breaking Ground: il libro che parla del rapporto tra donne e architettura

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Via Living Corriere

Phaidon presenta “Braking Ground”, un volume dedicato alle architetture delle più grandi professioniste architette del nostro tempo.

Centocinquanta architette dall’inizio del ‘900 a oggi è un libro che celebra i loro progetti tutti al femminile

Si chiama “Breaking Ground. Architecture by women” ed è stato scritto dalla giornalista statunitense Jane Hall per Phaidon: una pubblicazione che propone agli appassionati del settore un’innovativa indagine visiva sulle architetture progettate dalle donne dall’inizio del XX secolo fino ai nostri giorni. 

Una raccolta di alcuni fra i migliori progetti della contemporaneità, che si offre sia come terreno innovativo per ulteriori studi in questo campo – troppo spesso declinato al maschile – sia come manifesto visivo pionieristico di alcuni fra i più grandi edifici del mondo. 

Si parte dai grandi nomi del secolo scorso: dall’americana Julia Morgan, che dopo gli studi in Ingegneria riuscì nel 1902 a laurearsi anche in architettura all’École des Beaux Arts di Parigi e al cui lavoro si devono la maggior parte degli edifici costruiti e progettati in seguito al terremoto di San Francisco.

L’irlandese Eileen Gray che aveva una particolare attenzione per il design e l’arredamento d’interni e fu considerata una pioniera dell’estetica International Style, fino all’italiana Lina Bo Bardi autrice di uno dei più importanti musei dell’America Latina, il MASP – Museu de Arte de São Paulo, a San Paolo del Brasile e vincitrice del Leone d’Oro speciale alla memoria della 17° Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia 2021.

Si prosegue poi con la giapponese Itsuko Hasegawa, vincitrice dell’Inaugural Royal Academy Architecture Prize nel 2018, passando a Frida Escobedo, la più giovane artista mai scelta per progettare il Serpentine Pavilion di Londra, per arrivare ovviamente all’archistar Zaha Hadid: suoi sono alcuni tra i progetti più visionari ed importanti della scena artistica mondiale uno dei quali è visibile anche in Italia, a Milano. Qui infatti, nel moderno complesso commerciale e ricreativo di Citylife, si trova la futuristica Torre Hadid un grattacielo di 44 piani nominato nel 2016 il più bello dell’anno.

Ci sono figure meno note, ma non meno significative, come Margaret Kropholler, la prima ad esercitare la professione nei Paesi Bassi; Mary Medd, icona del design del dopoguerra e la turca Altuğ Çinici che con il marito Behruz formò una delle coppie creative più importanti di tutto il Novecento.

“Breaking Ground” è quindi e soprattutto una celebrazione rivoluzionaria di meravigliosa architettura. E la speranza di Jane Hall e di tutti noi è che finisca presto in mano a una giovane studentessa o una professionista agli inizi della sua carriera per incoraggiarla a lasciare il suo segno nel mondo, proprio come è avvenuto in precedenza con queste straordinarie donne. 

Cover Photo Credits: Francine Houben, Mecanoo Architecten, Library of Birmingham, England, UK, 2013. Living ©RIPRODUZIONE RISERVATA.

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