Premio Strega: presentati i 12 finalisti – pt 2

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Continua la nostra rassegna dei dodici candidati al Premio Strega 2024, con la presentazione della seconda sestina. Se pure riuscissimo a leggere solo uno dei titoli della dozzina, o almeno gli accenni alla trama che seguono, probabilmente avremo già letto più di quanto non ha fatto il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, lo scorso anno, in un episodio che vale la pena ricordare. Grazie Geppi Cucciari.

Ecco gli altri sei finalisti del Premio Strega edizione 2024:

  • Adrián N. Bravi, Adelaida (Nutrimenti), proposto da Romana Petri. Scrittore argentino di lingua italiana, Bravi scrive la storia di Adelaida Gigli, famosa nell’Argentina degli anni Cinquanta. Donna, artista e madre, pronta a nascondere armi e dissidenti in casa sua, a ribellarsi alle convenzioni e alle limitazioni, esprimendo le sue idee fino al limite estremo, subendo gli orrori della censura, della dittatura e della perdita.
  • Dario Voltolini, Invernale (La nave di Teseo), proposto da Sandro Veronesi. Autore di radiodrammi, testi di canzoni e libretti per il teatro musicale, Voltolini presenta una storia che parla di un padre, un macellaio, un traghettatore di carne tra il mondo dei morti – gli animali che sgozza e che smembra – e i vivi, i suoi clienti che, dal sangue e la sofferenza altrui, si tengono lontani. Un giorno qualcosa, nel suo regno di lame e meticolosità, cambia e lui quasi si mozza un pollice. È l’inizio di un’altra discesa nella carne, questa volta la sua. A immergersi con lui nella crudezza del corpo, è Dario, il figlio ventenne, legato al padre da un sentimento profondo, devoto al suo dolore e osservatore del deterioramento dei suoi anni.
  • Donatella Di Pietrantonio, L’età fragile (Einaudi), proposto da Vittorio Lingiardi. Già finalista allo Strega 2021, con Borgo Sud, Di Pretrantonio è tornata in libreria con un romanzo intimo. È la storia di una famiglia, di un padre che non è mai stato capace di comunicare con sua figlia e di una figlia, oggi madre di una giovane donna, che cresce e fugge, nascondendosi dagli sguardi degli estranei e da quelli più insistenti di chi la conosce e si preoccupa per lei. Un paese, un segreto che torna a far tremare, un vincolo mai scomparso e impossibile da eradicare.
  • Melissa Panarello, Storia dei miei soldi (Bompiani), proposto da Nadia Terranova. Autrice del caso editoriale Cento colpi di spazzola prima di andare a dormire, esordiente a diciassette anni, Panarello, dopo aver messo al centro il desiderio femminile, mette ancora al centro un tabù, indagando il rapporto perverso che può instaurarsi tra una donna di successo e il denaro. La protagonista Clara appare come una antica divinità divorata dal suo stesso amante, che la attrae e la scuote, lasciando sul suo corpo segni del tempo e cicatrici, godimento e dannazione allo stesso tempo. 
  • Daniele Rielli, Il fuoco invisibile. Storia umana di un disastro naturale (Rizzoli), proposto da Antonio Pascale. Può un dramma ecologico e sociale essere narrato come un romanzo a più voci? La risposta l’ha data Daniele Rielli che, in Il fuoco invisibile, ricostruisce la storia del batterio Xylella in Puglia, dal primo caso nel 2013, alla diffusione senza freni. La più grave epidemia di piante al mondo è narrata dalle voci degli scienziati che hanno studiato l’azione dell’agente patogeno, dai negazionisti che continuano a negarne l’esistenza, degli agricoltori e dei frantoiani che cercano di salvare le loro aziende. Il racconto di Rielli è preciso, fatto di documenti, testimonianze di esperti, approfondimenti su tecniche agricole, mercato dell’olio e sfruttamento del territorio. Nel dramma, si ritrova l’identità del Salento, identificato nell’albero di ulivo, e l’antico legame che la popolazione locale ha con la propria terra.
  • Tommaso Giartosio, Autobiogrammatica (minimum fax), proposto da Emanuele Trevi. Definito “un gioco sorprendente e vertiginoso: il racconto di un’esistenza – unica e comune – come la storia di un linguaggio”, Autobiogrammatica unisce l’apprendimento della lingua e la capacità di comunicare con il mondo circostante, analizzando sentimenti, incomprensioni, mutamenti ed emozioni.

Mentre la proclamazione della cinquina finalista si terrà mercoledì 5 giugno al Teatro Romano di Benevento, la serata finale sarà giovedì 4 luglio nel giardino del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia e in diretta televisiva su Rai 3, con lo scrutinio dal vivo degli ultimi cento voti espressi dalla giuria. 

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