Moncler e la percezione onirica dello spazio urbano

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E’ sulla bocca di tutti la nuova mostra/installazione sensazionalistica organizzata da Moncler nella Stazione Centrale di Milano per la Milano Design Week. “An Invitation To Dream”, un titolo che mette già in chiaro l’intenzione del brand, ovvero un’offerta garbata che suggerisce una possibilità piuttosto che imporre un’esperienza, per creare uno spazio di immaginazione personale e collettiva, un “sogno” che trasforma l’esperienza urbana dei consumatori/visitatori.

Questa iniziativa, curata dall’illustre Jefferson Hack e con l’apporto visivo del fotografo Jack Davison, si colloca efficacemente nella filosofia onirica di Moncler: l’ardimento di sognare e di spingersi oltre i confini dell’ordinario. Il brand, che trae origine dall’idilliaco scenario montano di Monestier-de-Clermont, si è sempre distinto per la sua capacità di ispirare esploratori e visionari a realizzare le proprie ambizioni più elevate, e “An Invitation To Dream” si configura come l’ultima espressione di questo ethos.

In tutta la stazione, Hack ha riunito artisti i cui lavori incarnano la capacità di immaginare futuri alternativi e di riflettere su nuove realtà, sottolineando così l’importanza di osare e sognare. Le installazioni, caratterizzate da stampe litografiche in bianco e nero realizzate da Davison, invitano i passanti a una riflessione profonda sull’intimità e sull’umanità condivisa. Tra i protagonisti della mostra troviamo Daniel Arsham, il dottor Deepak Chopra, Isamaya Ffrench, Laila Gohar, Jeremy O. Harris, Francesca Hayward, Julianknxx, Ruth Rogers, Remo Ruffini, Rina Sawayama, Sumayya Vally, Zaya.

Per i viaggiatori e i pendolari abituati alla frenesia della Stazione di Milano Centrale infatti, imbattersi in “An Invitation To Dream” può trasformare un momento altrimenti ordinario in un’esperienza stra-ordinaria, dove la stessa aura del brand-Moncler diventa sinonimo di sorpresa e meraviglia, elevandosi al di sopra del clamore pubblicitario standard, spingendo sull’emotività percettiva.

Anche se non collegato con l’iniziativa, è curioso sottolineare la concomitanza dell’iniziativa con lo “squarcio” dell’artista francese JR, che quasi diventa l’introduzione perfetta per questa esperienza. Stavolta ci sono però dei pannelli di alluminio che stimolano ancora di più l’interazione e che invitano il pubblico a riflettere sul passato della stazione stessa, accompagnandoli nel loro viaggio quotidiano.

In un’epoca di sovraccarico informativo, un’esperienza artistica autentica e coinvolgente si distingue facilmente, rimanendo impressa nella memoria dei consumatori. In conclusione, l’audacia di Moncler nel portare l’arte in uno spazio quotidiano come la Stazione di Milano Centrale non solo arricchisce l’esperienza urbana dei consumatori ma riafferma il brand come un’icona di innovazione culturale e creativa, creando un nuovo paradigma nella percezione del lusso e del lifestyle nel cuore pulsante della città.

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