Dante contemporaneo: 10 opere ispirate al Sommo Poeta

Getting your Trinity Audio player ready...

Dante? Un nostro contemporaneo. Se a rinverdire presso il grande pubblico le terzine della Divina Comedia ci pensarono, a loro tempo, sia Vittorio Sermonti che Roberto Benigni, anche l’arte contemporanea ci ha messo del suo. Tra quadri, sculture, opere satiriche e ritratti più o meno dissacranti o ironici, il Sommo poeta è sempre stato oggetto d’attenzione degli artisti. Sono lontani i tempi in cui Gustav Dorè si dedicava a illustrare l’intero corpus della Commedia, o dei cento disegni commissionati a Botticelli, delle cento e passa illustrazioni di William Blake, o ancora del centinaio di dipinti che gli dedicò Salvador Dalì. Oggi, più prosaicamente, gli artisti si avvicinano a Dante e alla Commedia in maniera più laica, più distaccata e spesso anche con una gran buona dose di ironia. Mentre il nostro Giulio Alvigini ci ha rispolverato i suoi inconfondibili e spiritosissimi meme d’artista, noi abbiamo raccolto per voi le 10 opere d’arte contemporanea più belle, interessanti o divertenti dedicate al poeta della Divina Commedia. Eccoli.

1. Luigi Ontani: Dante c’est moi

Fin dalla fine degli anni Sessanta, Ontani ha interpretato nei suoi Tableaux Vivants personaggi della Storia, della letteratura e della mitologia antica, da Bacchino a Raffaello a San Sebastiano a Pinocchio, fino allo stesso Dante, di cui ha ripreso le fattezze numerose volte, sia come performance che sotto forma di scultura in ceramica, anche ibridata e mescolata, com’è consuetudine dell’artista, con iconografie e riferimenti provenienti da ambiti diversi, o con altri personaggi, come nel caso della scultura “Dante Pinocchio, Tarocco” del 1980.

Viste come esperienze di ricerca dell’”io”, le performance di Ontani giocano con l’idea di mascheramento e di disvelamento, di simulacro, di riflessione identitaria: un “inesausto viaggio nell’arte” e una “eterna avventura tra stili e simulacri”, che ricostruisce volti, abiti, personaggi, stili differenti e che attraversa, in maniera ironica e giocosa, tutta la storia dell’umanità. La personificazione di Dante ripercorre l’iconogreafia classica del Sommo Poeta, con un effetto di mimesi e di identificazione che lo stesso artista definisce “sorprendente”.

2. Agostino Arrivabene: la Commedia è un viaggio iniziatico

Agostino Arrivabene, superbi, Tempera grassa ed olio su tavola incammotata cm 52×37, collezione privata Fondazione VAF

Pittore iperclassico ed estremamente colto nei suoi riferimenti artistici e culturali, nelle sue opere Arrivabene guarda molto all’iconografia classica, alla storia dell’arte e della letteratura, al mito. Non stupisce quindi che abbia dedicato più di un’opera a Dante e alla Commedia. Diversi quadri, anche di grande formato, sono stati realizzati dall’artista guardando proprio ad alcune cantiche dantesche, come in quello dedicato ai superbi, o quello dedicato ai lussuriosi. Un intero progetto, dedicato proprio alla Divina Commedia, è tutt’ora in divenire quasi interamente inedito.

Agostino Arrivabene, Erotimachia infera, 2023, olio su lino, cm 250×200.

“Illustrare Dante è un’occasione di confronto, una pietra d’inciampo per riconsiderare il senso dell’esistenza, le vanità da recidere”, ha detto in proposito l’artista. “La lettura della ‘Commedia’ dantesca è innanzitutto un cammino di iniziazione che dal peccato ci porta alla grazia. È un’opportunità per rendere l’uomo più consapevole”.

3. Giuseppe Veneziano: anche Dante è tecnologico

Giuseppe Veneziano, Stairway to Heaven, 2012, acrilico su tela, cm 100×100.

Il lavoro di Veneziano sui gioca tutto sul rapporto tra iconografia, titolo del lavoro, doppi e tripli significati, con continui e ripetuti scarti tra immagine e senso ultimo dell’opera. Tra i grandi personaggi cui ha dedicato alcuni dei suoi quadri, dal piglio sempre ironico e corrosivo, non poteva mancare Dante Alighieri.

Giuseppe Veneziamo, [email protected], 2012, acrilico su tela.

Se in un quadro, intitolato come un celebre brano dei Led Zeppelin, Stairway to Heaven, aveva messo in mano al Sommo Poeta una Fender Stratocaster, in un altro quadro celebre, trasformato anche in scultura in grandezza naturale in occasione della sua mostra a Pietrasanta “The blue Banana” del 2021, aveva invece raffigurato il Sommo Poeta seduto sulla radice di un albero con un Macbook portatile sulle ginocchia a scrivere il suo poema. Il titolo? Che domande: [email protected].

4. Marco Lodola: Dante è luce e colore

Sono diverse le interpretazioni fornite da Marco Lodola, uno dei protagonisti indiscussi della nuova aria pop che negli ultimi decenni ha contagiato il mondo dell’arte italiano, dell’universo dantesco.

Tra le sue numerose installazioni luminose pubbliche, non poteva mancare quella dedicata al Sommo poeta, installata proprio in Piazza Duomo, sulla facciata del Mondadori Megastore, nel 2021 e realizzata con tubi a led colorati luminosi. Imponente, luminosa e coloratissima, l’installazione dedicata a Dante è alta cinque metri, “a simboleggiare le sue mille competenze, l’immensità del suo operato e l’importanza delle sue opere”. In passato, però, l’artista aveva già dedicato altre opere, in plexiglass e in perspex, al poeta della Commedia.

5. Felipe Cardeña: un poeta davvero “Suprème”

Felipe Cardeña, The Supreme Poet, 2021, collage su tela, cm 60×60.

L’artista noto per i suoi sfondi floreali, la forte componente neopop dello stile e l’identità multipla e sfuggente sua e della sua crew, ha di recente raffigurato Dante di profilo, con tanto di foglie di (vero) alloro, dipinte d’oro, in capo e, sul colletto della sua celebre giubba rossa, un marchio: “Supreme”. Gioco di parole e di analogie con la definizione internazionale del Sommo poeta, che in inglese è infatti definito “The Supreme Poet”, e in perfetto accordo con la poetica dell’artista di origine spagnola che, nei suoi coloratissimi collages a base floreale, mescola vorticosamente personaggi storici e moderni, marchi di aziende, loghi e iconografie prelevati dagli ambiti più disparati, senza alcuna distinzione tra cultura alta e bassa, storia e contemporaneità, influenze orientali e occidentali.

6. Milo Manara: un Dante che ti fissa negli occhi

Uno dei più grandi illustratori e fumettisti italiani, il Milo Manara, noto soprattutto per le donne e ragazze dall’aria straordinariamente sexy, si è cimentato con il volto di Dante in occasione della rassegna “Dante Plus”, ideata da Marco Miccoli di Bonobolabo. È un Dante inedito, che guarda dritto negli occhi lo spettatore, e non ripreso di profilo come siamo spesso abituati a vederlo, quello disegnato da Manara.

“Dante ha sicuramente influito sul mio percorso artistico, mi interessa umanamente e personalmente”, ha detto il disegnatore a proposito della sua opera. “Quando mi è stato chiesto di partecipare a Dante Plus, ho subito pensato che mi sarebbe piaciuto uscire dall’iconografia tradizionale di questo profilo giottesco o dalla maschera funeraria. Quello che mi interessa mostrare è un Dante che ti guarda in faccia e fa sentire il brivido di chi ti sta soppesando in quel momento, per destinarti all’inferno, al purgatorio o al paradiso. Quando il Sommo Poeta ti guarda, una certa strizza, un certo brivido è obbligatorio, è inevitabile”.

7. Kobra: un Dante pop e psichedelico

Numerose e molto varie le opere di street art dedicate al poeta. Ecco ad esempio il volto del poeta realizzato dall’artista brasiliano Kobra (al secolo Eduardo Kobra, nato nel 1975 a Jardim Martinica, in un quartiere nel Sud di San Paolo, e divenuto uno delle firme di punta dell’arte pubblica internazionale), realizzato nel 2016 su invito di Marco Miccoli di Bonobolabo, promotore di Subsidenze, il festival della street art di Ravenna. Il volto di Dante, ripreso com’è da tradizione di profilo, è colorato, come è abituale da parte dello street artist brasiliano, con un caleidoscopio di segmenti dai colori accesi e dalle tinte pop.  Opera divenuta, nel tempo, meta obbligata di turisti e cittadini e una delle “icone contemporanee” della città di Ravenna.

8. Pao: Dante è un paracarro

Non poteva mancare, tra gli estimatori e gli intrepreti dell’Alighieri, Pao, al secolo Paolo Bordino, decano della street art milanese, celebre per i suoi pinguini dalla forma arrotondata e per il suo mondo “tutto tondo”. Analogamente, anche il poeta della Divina Commedia è stato ritratto da Pao su una forma tondeggiante (che richiama i famosi “panettoni”, gi spartitraffico dalla forma arrotondata con cui lo street artist è diventato famoso trasformandoli in pinguini). In testa la corona d’alloro, giacca rossa addosso e in mano la Commedia, il Sommo ci guarda dal basso in alto con aria stralunata. Forse stupito di rinascere in mezzo al caos delle moderne metropoli, tra traffico, gas di scarico e inquinamento vario. Altroché gironi, sembra pensare il Sommo: il vero inferno è qua.

Fulcro: Dante nella vita contemporanea

Ancora uno street artist, M Fulcro. Romagnolo, con una fortissima impronta politica e sociale che si riflette nel lavoro, Fulcro ha affrontato anche la figura del padre di tutti i poeti con un piglio ironico ma dalla forte valenza politica.

Chiamato a esprimersi sui muri di Ravenna da Marco Miccoli di Bonobolabo, promotore di Subsidenze, il festival della street art di Ravenna, Fulcro ha ideato tre versioni diverse per il più grande di tutti i poeti.

Ecco infatti Dante ripreso in tre diverse situazioni: all’Inferno, dove è preso a manganellate dai poliziotti, in Purgatorio dove viene vaccinato, e in Paradiso, dove l’autore della Commedia si ritrova a chiedere l’elemosina sognando un aldilà migliore.

10. Serafini: La Commedia è un codice, anzi, un Codex

Anche Luigi Serafini, autore dello straordinario e quasi mitologico “Codex Seraphinianus”, libro scritto in un linguaggio misterioso e incomprensibile amatissimo da intellettuali e critici come Italo Calvino, Federico Fellini, Federico Zeri e Vittorio Sgarbi, si è cimentato nell’interpretazione della Commedia.

L’artista ha dedicato al capolavoro dell’Alighieri quattro tavole, dedicate rispettivamente a Inferno (con un mostro divoratore di anime), Paradiso (con una serie di farfalle del Paradiso), Purgatorio (dove le anime leggono il proprio destino) e all’Antiporta, l’introduzione della Commedia. A corredare le immagini, delle didascalie scritte nel suo classico alfabeto illeggibile e misterioso.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Artuu consiglia

Iscriviti alla Artuu Newsletter

Il Meglio di Artuu

Ti potrebbero interessare

Seguici su Instagram ogni giorno