Moda, Milano fiorisce di eventi. Anche con l’arte, con Arik Levy per Colombo

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Dal 20 al 26 febbraio torna la moda in città, le sfilate dedicate alla donna porteranno nella “Milano da bere” nuovo movimento e fervore.

Da quando poi la moda si è fatta phygital, un connubio tra fisico e digitale, tutti abbiamo la possibilità di vedere in tempo reale i capi che sfilano in passerella: basterà collegarsi ai social media o sui siti web dei marchi che ci interessano per accedere allo streaming in diretta dei fashion show. Sono ben 56 le sfilate “fisiche” e 5 le sfilate solo digitali. Tra le più attese ci sono le sfilate di Giorgio Armani (che come di consueto chiuderà la fashion week), Prada, Fendi, Dolce&Gabbana, Versace, Etro e Bottega Veneta.

Giorgio Armani (Foto WWD/Getty Images).

Attesissimi, poi, alcuni debutti in veste di direttori artistici, come quello di Walter Chiapponi, proveniente da Tod’s, oggi alla sua prima sfilata con Blumarine; Matteo Tamburini, a sua volta proveniente dall’ufficio stile di Bottega Veneta, che sostituisce appunto Walter Chiapponi da Tod’s, anche lui attesissimo al suo esordio come direttore creativo; e infine Adrian Appiolaza, approdato il 30 gennaio da Moschino: il suo debutto è fissato per il 22 febbraio, in un luogo che ha un ruolo non indifferente nella storia della maison, ovvero il Museo della Permanente dove, nel 1993, si tenne la mostra “Moschino – X anni di Kaos! 1983-1993”, che celebrò i 10 anni del marchio.

In tutto, sono 161 gli appuntamenti in calendario, che, oltre alle sfilate, prevedono presentazioni, mostre, conferenze, pop-up e presentazioni di brand tutte da scoprire, molte delle quali aperte al pubblico e gratuite.

Da martedì 20 a domenica 25 febbraio basterà passeggiare per la città per scovare eventi griffati – dai più conosciuti come Brunello Cucinelli, Loro Piana e Valextra; ai più giovani come Act N°1, Durazzi Milano, Yali, Florania e Cavia; passando poi per i sostenibili come Themoirè.

Non solo moda, c’è anche l’arte con Arik Levy

Anche l’arte non si tira indietro e collabora attivamente con la moda: è un esempio la creazione dell’artista Arik Levy per Colombo Via della Spiga, storico marchio italiano specializzato in pelletteria pregiata che produce dei piccoli capolavori come in una bottega d’altri tempi. Perché tutto risulti perfetto ogni passaggio viene fatto a mano con la cura paziente che si riserva a tutto ciò che è prezioso.

La Sculptural Collection, che viene presentata in occasione della Fashion Week, ideata da Arik Levy si compone di due parti: la creazione di un nuovo modello inedito, la Sculptural Bag e la rivisitazione dell’iconico modello Dione.

La Scuptural Bag trae ispirazione dal corpus di sculture dell’artista, in particolar modo dalla serie “Rock”, sculture in acciaio inossidabile lucidato a specchio, che a volte vengono esposte come opere indipendenti e talvolta integrate in oggetti funzionali come in questo caso.

Il modello DIONE è stato reinterpretato da Arik Levy con una nuova prospettiva. Incorporando elementi ispirati da alcune delle sculture della serie di opere “Rock Growth” e “Fixing Nature”, queste borse sono delle vere e proprie opere d’arte. L’artista ha immaginato due versioni: una che conserva il classico design della Dione bag e un’altra con una maniglia speciale, in oro 14 carati, che riproduce una sezione della scultura “The Facet”, sulla quale sono applicati 79 diamanti melée. “Nel reinterpretare questo modello ho voluto creare una fusione duratura e di grande impatto tra arte e moda. È una sfida che riflette la mia intenzione di superare i confini della creatività, dell’artigianato e del design”, racconta Levy.

Arik Levy, MicroRockFormation Glass 50.

Arik Levy è un artista dal profilo ampio e sfaccettato che lavora tra arte, design, fotografia, ingegneria e video arte. Conosciuto in campo internazionale soprattutto per le sue sculture monumentali, Levy ha esposto le sue opere al Museum of Modern Art a New York, l’Israel Museum a Gerusalemme, il Victoria & Albert Museum a Londra e il Centre Georges Pompidou a Parigi.

Arik Levy, RockTower 131, 2016, Blickachsen 12, Kronberg, Germania (Courtesy by Blickachsen Foundation e l’artista).

Ha anche prodotto scenografie per spettacoli di danza moderna. Attratto dalla natura e dalla luce del sud della Francia, Arik Levy si è trasferito a Saint-Paul-de-Vence nel 2019, dove ha fondato un secondo studio e un nuovo parco di sculture che riflettono la sua poetica: “La mia ricerca spazia allo stesso tempo tra codici sociali, psicoterapia e scienza in rapporto alla natura e all’oltre-natura… Ricerco in avanti e indietro, provando ad identificare le sottili linee che connettono questi mondi. La vita è un sistema di segni e simboli”, dice ancora, “dove nulla è come sembra”.

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