Achille Lauro, in tour con L’Iliade, il poema epico della sua vita

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Achille Lauro, il cantante e rapper conosciuto principalmente dal pubblico giovanile per le sue canzoni rap e, dai più grandi, per aver partecipato a ben 5 edizioni del Festival di Sanremo (precisamente nella 69°, 70° e 72° edizione come concorrente e nella 71° e 73° edizione come ospite), non solo racconta gli ultimi 10 anni di carriera con il docufilm Ragazzi Madre: L’Iliade ma annuncia sui social anche il nuovo tour “Achille Lauro Summer Fest – A RAVE BEFORE L’ILIADE” dove tutti gli “artisti, ravers, pazzi, famiglie e bambini sono i benvenuti”.

Ragazzi Madre: L’Iliade

Ma partiamo dal documentario: il film, che riprende il titolo del terzo album del cantante uscito nel 2016 Ragazzi Madre e l’Iliade di Omero ed uscito il 14 di dicembre in esclusiva su Prime Video, racconta appunto il successo del cantante di origini veronesi, ma anche le radici, le amicizie, gli ostacoli e i traguardi. Lauro de Marinis, in arte Achille Lauro (già da ragazzino veniva soprannominato Achille dai suoi amici), è cresciuto all’età di 14 anni in una comune a Montesacro, il quartiere a nord-est di Roma, dal fratello maggiore Federico, conosciuto anche come Fet. Ed è stato proprio lui a trasmettergli la passione per la musica, al punto che, come ha raccontato anche nel libro Sono io Amleto, “mio fratello è stato un padre per me”. Anche la scrittura, una fuga dalla vita da pischello, un rifugio, un mondo in cui potesse essere libero e che potesse modellare, esprimersi, confidare, è stata una parte fondamentale per il giovane Achille. “Scrivevo tutta la notte. Nella mia stanza. Ero un Bambino”.

Furti, microcriminalità, amicizie inseparabili, sono i principali temi che caratterizzano l’infanzia dell’artista all’interno della prima parte del documentario e poi, successivamente, le prime canzoni rap, i primi successi discografici, la salita verso il podio, i primi album, le prime live, la partecipazione al Festival di Sanremo e molto altro.  Insomma è un poema epico raccontato in chiave contemporanea, quello all’interno dei piccoli schermi, dell’ascesa di un eroe, di un talento artistico e mediatico italiano con il suo linguaggio stilistico unico, estremo, bizzarro e quasi androgino, come se riprendesse le vesti del giovane Pelide durante la permanenza all’isola di Sciro che, per conto della Ninfa Teti (sua madre), fu svestito della propria identità e camuffato per salvarlo dal fato, dalla gloria, dalla morte.   

Oltre alle vette scalate di cui sentiamo parlare nel docufilm, come ad esempio il successo del singolo Thoiry che vede la partecipazione di Gemitaiz, Quentin40, Cream e Puritano (uscito nel gennaio del 2018) oppure Rolls Royce, il singolo presentato durante la 69° edizione di Sanremo l’anno successivo, e fortemente criticato per il titolo che alludeva all’ecstasy, non è mancato anche il covo, “un luogo isolato e meraviglioso: un’enorme villa tra gli alberi, il bosco, la collina e il mare. Lontano dal trambusto del mondo”. Ed è lì, un po’ come Strawberry Field per John Lennon o Rockfield Studios per i Queen, che un totale senso di pace li abbraccia, una quiete dopo una tempesta che si propaga e invade la crew. Gli studi di registrazione ripartono, si accendono i barbecue, ci si confronta, si crea per sfornare nuovi progetti.

Ma torniamo al tour che accoglierà l’estate con la prima tappa a Brescia il 13 luglio seguita da altri sette eventi in giro per l’Italia per poi finire in bellezza, alle porte dell’autunno, con “RAGAZZI MADRE – L’ILIADE” IL LIVE: due show che concluderanno il tour del cantante previsti il 4 ottobre al Forum di Milano e il 7 ottobre al Palazzo dello Sport di Roma (trovate qui tutte le informazioni e le date del tour).

Sanremo, Italia: Achille Lauro al Teatro Ariston (foto di Roberto Finizio)

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