Al MACTE il viaggio immaginifico di Salvatore Arancio

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Dal 14 giugno al 28 settembre 2024, il MACTE – Museo di Arte Contemporanea di Termoli ospita la mostra personale di Salvatore Arancio, “Bruno’s House”. L’esposizione è curata da Caterina Riva e Marta Federici e si avvale del supporto del PAC Piano per l’Arte Contemporanea.

La mostra trae ispirazione dal Bruno Weber Park di Dietikon, in Svizzera, un parco scultoreo realizzato dall’architetto e artista Bruno Weber. Salvatore Arancio esplora quest’universo attraverso un viaggio immaginifico che comprende video, paesaggi sonori e sculture. Queste ultime, caratterizzate da forme sinuose e organiche, si distaccano dalle tradizionali rappresentazioni per abbracciare una dimensione metamorfica che fonde elementi vegetali, minerali e umani.

Il cuore della mostra è rappresentato dal video “Bruno’s House”, realizzato con una colonna sonora originale di Robin Rimbaud/Scanner, che presenta un montaggio di immagini lisergiche e atmosfere acide, creando una narrazione visiva che trascende il tempo lineare.

Un elemento significativo dell’esposizione è la scultura permanente installata nel giardino del MACTE. Questa opera, composta da blocchi di cemento in tonalità pastello, incorpora formelle in bronzo che sembrano emergere dalla materia, arricchendo il dialogo visivo tra l’opera e lo spettatore.

Le opere presentate riflettono il continuo dialogo di Arancio con la materia e la forma, sollecitando lo spettatore a un’esperienza percettiva più attiva e immersiva, lontana dai canoni tradizionali.La mostra si inserisce all’interno di un più ampio programma culturale che include interventi speciali come un’audioguida per non vedenti, creata da Marco Lampis, e un laboratorio con il pane guidato da Francesca Anfossi, in collaborazione con l’Istituto Alberghiero di Termoli, previsti rispettivamente in luglio e settembre.

In aggiunta, “Bruno’s House” dialoga con la collezione permanente del MACTE, arricchendo l’esperienza espositiva con opere di artisti riconosciuti come Malangatana Valente Ngwenya e Nedda Guidi, entrambi presenti alla Biennale di Venezia, oltre a Bruna Esposito e Chiara Enzo, vincitrici del Premio Termoli nelle edizioni 2021 e 2023.

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