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La pittrice inglese in cinque musei fiorentini tra Rinascimento e contemporaneità
Dal 30 settembre fino al 20 febbraio 2022, la pittura dell’artista inglese Jenny Saville va in scena in ben cinque musei di Firenze.
Il progetto è curato da Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento, e promosso dal Comune di Firenze.
I riflettori sono accesi sul Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio, sul Museo degli Innocenti, Casa Buonarroti, sul Museo dell’Opera del Duomo e sul Museo Novecento, invasi da un centinaio di opere di Saville.
Jenny Saville, l’artista di Cambridge ex esponente di spicco degli Young British Artists al fianco di Damien Hirst o Tracey Emin, è oggi l’artista donna vivente più pagata al mondo, dopo aver venduto all’asta il suo maestoso dipinto Propped, per 12,4 milioni di dollari da Sotheby’s Londra nel 2018.
Attraverso i suoi dipinti, la pittrice inglese ci invita a entrare in un mondo fatto di contrasti: bellezza e vergogna, tenerezza e crudeltà, le cui protagoniste sono spesso figure femminili vere, tormentate e dalla fisicità prepotentemente svelata.
Ma il contrasto che fa da protagonista dal 30 settembre nel capoluogo toscano è quello tra antico e moderno:
Il maestoso Fulcrum (1998-1999) di Saville dialoga con gli affreschi del Vasari di Palazzo Vecchio; La Madonna col Bambino di Luca della Robbia affiancato al moderno dipinto The Mothers; il disegno di tre metri iniziato due anni fa dall’artista inglese, Study for Pietà si trova faccia a faccia con la Pietà Bandini (1547) di Michelangelo.
Un percorso, questo, che si articola dal dialogo tra Rinascimento e contemporaneità, già presente nelle opere di Jenny Saville e che lo sfondo di Firenze non può che mettere in risalto.
Cover photo credits: Jenny Saville, Fulcrum, 1998-1999