David Lamelas alla Fondazione dalle Nogare a Bolzano

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La Fondazione delle Nogare a Bolzano presenta David Lamelas, I Have to Think About It, la prima retrospettiva italiana curata da Andrea Viliani con Eva Brioschi.

I Have to Think About It (Devo pensarci su) è la prima retrospettiva italiana di David Lamelas (1946), presentata alla Fondazione Antonio dalle Nogare visitabile a Bolzano dal 7 maggio al 24 febbraio 2024. Curata da Andrea Viliani e Eva Brioschi si sviluppa attivando un dialogo con le opere, di matrice concettuale e minimale raccolte da metà degli anni Ottanta, ma anche con la razionalità dell’architettura che la ospita. L’artista si inserisce perfettamente in questo quadro teorico, a partire dal titolo della mostra, lavorando con i linguaggi sperimentali già dagli anni Sessanta. La sua è un’arte fatta di quasi nulla, che prende forma attraverso indagini intorno allo spazio e al tempo che per lui “[…] sono accadimenti contestuali e relativi!”, scrivono i curatori nel booklet della mostra.

David Lamelas alla Fondazione dalle Nogare a Bolzano

LA MOSTRA

Lamelas indaga il formato espositivo, intervenendo sul suo layout nel corso dei mesi successivi. Segnali di una sensibilità e di una modalità operativa che avvia un processo di decostruzione della produzione, adottando impianti narrativi liberi da sovrastrutture. Le opere si confrontano con le geometrie dello spazio: quello vuoto di Efecto Pantalla, in cui i soli fasci di luce, uno proiettato nel buio della sala cinematografica della fondazione e l’altro all’esterno, diventano un oggetto immateriale. Se la regolarità dell’architettura è interrotta da Corner Piece, un cono di vetro posizionato nell’angolo della sala al primo piano, il muro ripiegato di carta giapponese dell’opera Pared Doblada, anticipa l’installazione esposta alla Biennale del 1968, Office of Information about the Vietman War: The Visual Iage, Text and Audio, che riflette sui processi di informazione e di comunicazione della guerra, attraverso un dispositivo che utilizza linguaggi diversi. Le curve della sala Vault del secondo piano amplificano la circolarità di Situación de un círculo, un cerchio disegnato sul muro, che proietta il suo riflesso e che si oggettivizza nella scultura di ferro reale; mentre quello ottenuto dai rettangoli di marmo di Segnalamento delimita una presenza, che nel caso specifico contiene Impronta di Luciano Fabro. E nello stesso spazio in cui lo scavo strutturale dell’edificio ha dato forma a quelle curvature, le pitture inedite dell’artista realizzate negli anni ’80 a Venice Beach, si armonizzano tra formati diversi.

LO SGUARDO DI LAMELAS

L’opera di Lamelas è fatta di sguardi e di connessioni, Lo sguardo sulla vetrina che congela lo spazio-tempo nel video che inquadra passanti ignari in Gente di Milano, o quelli consapevoli delle fotografie di People and Time. Ma anche nelle “proiezione temporali” in Time as Activity, nella proposta per la mostra First Project for 18 Paris IV.70 su carta, e nel video realizzato successivamente, in cui appaiono Daniel Buren, Pierre Grinsberg e Raúl Escari. Proprio Escari è presente ma mai visibile sullo schermo, nel video Interview with Marguerite Duras, opera non presente, in cui la scrittrice francese racconta il suo primo film Détruire dit-elle (1969). Scrittrice interprete di quel nouveau romain o école du regard con cui Lamelas sentiva una particolare affinità, per via delle medesime destrutturazioni narrative.

David Lamelas alla Fondazione dalle Nogare a Bolzano

Immagine di copertina: David Lamelas. I Have to Think About It_Photo Hannes Ochsenreiter

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