Street Art e Rigenerazione urbana: due murales nel Guinness dei Primati

Getting your Trinity Audio player ready...

Urban Art e Street Art, nelle sue forme del Nuovo Muralismo, sono i linguaggi espressivi più frequentemente utilizzati, oggi, dalle amministrazioni pubbliche e dagli enti privati, come strumento di riqualificazione urbana di spazi pubblici e privati.

Proprio in questi giorni, quasi in contemporanea, hanno inaugurato due progetti artistici di “grandi dimensioni” che si propongono di entrare nel Guinness dei Primati.

Il primo progetto riguarda l’ultimo murales di Andrea Ravo Mattoni a Somma Lombardo, città che ospita anche LaCattedrale, ex fabbrica studio dell’artista e luogo multifunzionale per l’arte. Un murales di 30 metri che si configura come “l’opera più alta d’Europa” tra le ormai innumerevoli realizzate da Andrea Ravo Mattoni, dipinto sulla facciata di un palazzo situato lungo la strada del Sempione nell’ambito del progetto “Ieri, oggi, domani: il percorso dell’arte Sommese”, promosso dal Comune di Somma Lombardo in collaborazione con LaCattedrale.

Il murales rappresenta un gigantesco angelo con in mano un giglio, particolare tratto dall’opera “Annunciazione” del pittore cinquecentesco Giovan Battista Crespi detto il “Cerano”, custodita al Castello Visconti di San Vito (VA). Come nelle precedenti rappresentazioni dell’artista, anche in questo caso l’intento è quello di riprodurre, in spazi aperti e a dimensioni “macro”, i grandi capolavori del passato, per farli conoscere e per sensibilizzare il grande pubblico.

Il secondo progetto costituisce la nuova tappa di rigenerazione urbana di Prologis, leader mondiale nel settore immobiliare per la logistica, dopo quelle già inaugurate dei Prologis Park a Lodi e Romentino (NO).

Nell’Interporto di Bologna è nato il primo nucleo di un museo di Urban Art a cielo aperto all’interno del quale è presente la “più grande opera d’arte urbana in Italia”. Si intitola “Panorama vibrante” ed è stata realizzata dallo storico writer padovano Joys, sulla facciata di un edificio per la logistica, occupando 2.000 metri quadrati di superficie, pari a 5 campi da pallacanestro.

L’opera di Joys, e quelle degli altri tre artisti Moneyless, Etnik e Zed1, è stata presenta al MAMbo – Museo di Arte Moderna di Bologna durante una tavola rotonda dal titolo “L’Urban Art e la rigenerazione dei luoghi”, che ha visto la partecipazione di: Lorenzo Balbi, Direttore MAMbo; Ilaria Bonacossa, Storica dell’arte, curatrice e direttrice del MNAD – Museo Nazionale di Arte Digitale di Milano; Lucrezia Calabrò Visconti, Capo curatrice della Pinacoteca Agnelli; Pier Luigi Sacco, Professore di Economia all’Università di Chieti-Pescara con la moderazione di Valentina Tosoni.

Come hanno dichiarato i relatori, l’arte urbana si sta confermando oggi come uno degli strumenti di trasformazione di città e luoghi, frutto di commissioni pubbliche o private, e il suo linguaggio contribuisce a migliorare la percezione degli spazi, spesso invitando i cittadini a riflettere su temi di attualità.

Anche le opere realizzate all’Interporto di Bologna, su commissione di Prologis, come già quella di Andrea Ravo Mattoni, si inseriscono in questo dibattito e si propongono l’obiettivo di rendere più confortevoli ed esteticamente appaganti i grandi spazi urbani e i magazzini di lavoro, promuovendo la socializzazione e la condivisione all’interno di un’ottica di benessere comunitario.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Artuu consiglia

Iscriviti alla Artuu Newsletter

Il Meglio di Artuu

Ti potrebbero interessare

Seguici su Instagram ogni giorno