Restituite le 7 opere di Schiele sottratte durante il nazismo

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Ne avevamo già parlato qualche giorno fa e ora è ufficiale: 7 tra disegni e dipinti firmati Egon Schiele confiscati dagli Stati Uniti furono illegalmente sottratti ad un collezionista ebreo, Fritz Grünbaum, mentre si trovava a Dacau nel 1941.

Ad affermarlo è l’ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan, il quale ha ordinato la restituzione delle opere agli eredi del collezionista.

Le sette opere provenivano da diversi musei, tra cui Museum of Modern Art, la Morgan Library & Museum e il Santa Barbara Museum of Art, ma anche da alcuni collezionisti privati come erge Sabarsky e il presidente del World Jewish Congress Ronald S. Lauder.

Non è la prima volta che gli eredi di Grünbaum ottengono la restituzione delle opere di Schiele: già nel 2018 il collezionista Richard Nagy aveva dovuto infatti riconsegnare due dipinti che aveva intenzione di vendere all’asta.

Gli eredi quindi chiesero all’ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan di esaminare altre opere di Schiele già di proprietà di Grünbaum che si trovavano a New York o erano state acquistate e vendute dal mercante d’arte americano Otto Kallir. In tutto infatti, le opere possedute da Grünbaum nel 1941, erano addirittura 81.

Il MoMA ha quindi dovuto restituire l’acquerello e matita su carta “Prostitute” (1912) e l’opera ad acquerello e carboncino su carta “Girl Putting on Shoe” (1910). Il Museo di Santa Barbara invece ha riconsegnato il disegno a matita su carta “Ritratto della moglie dell’artista, Edith” (1915) mentre la Morgan Library ha ceduto l’opera “Autoritratto (1910)” un gesso e acquerello su carta marrone. Due invece i collezionisti privati coinvolti: Lauder ha riconsegnato l’acquerello e la matita su carta “I Love Antithesis” (1912), mentre l’estete Sabarsky ha restituito due opere a guazzo, acquarello e matita su carta: Ritratto di ragazzo (Herbert Reiner), del 1910, e Donna seduta (1911).

E ora? Si vocifera che gli eredi vogliano mettere in vendita da Christie’s le opere entro la fine dell’anno, dato che l’opera con la stima più alta, ovvero “I Love Antithesis”, dovrebbe avere un valore di 2,7 milioni di dollari, mentre le altre si aggirano tra i 700mila e 1,5 milioni di dollari. I proventi dovrebbero essere utilizzati per finanziare neonata Fondazione Grünbaum Fischer e aiuterà a creare un programma di borse di studio per giovani musicisti.

Ma la vicenda non è finita qui, infatti a quanto pare, l’ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan sta indagando su altre 3 opere di Schiele conservate presso l’Art Institute di Chicago, il Carnegie Museums di Pittsburgh e l’Allen Memorial Art Museum dell’Oberlin College.

Staremo a vedere insieme gli ulteriori sviluppi

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