Le due novità del Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci parlano di futuro e collettività

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Il 10 novembre 2023 sono stati inaugurati presso il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci la mostra Lara-Vinca Masini. La memoria del futuro e l’intervento, attuato in due ambienti del Centro, dell’artista Adelaide Cioni: prima edizione dell’iniziativa Centro Pecci Commissione.

In occasione del centenario dalla nascita di Lara-Vinca Masini – storica e critica d’arte di fama internazionale, curatrice di mostre che hanno spaziato dalle arti visive contemporanee all’architettura e alle arti applicate, ma anche autrice prolifica di saggi, monografie e studi enciclopedici – il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci ne celebra la figura attraverso una serie di iniziative che avranno luogo fino al 3 marzo 2024.

Installation view, photo by Ela Bialkowska OKNO Studio

Centro di tali iniziative è la mostra Lara-Vinca Masini. La memoria del futuro, che costituisce la prima esposizione al pubblico di opere, pubblicazioni e materiali dell’archivio Masini, donato e trasferito al Centro in seguito alla scomparsa, nel 2021, della studiosa. Sotto la curatela di Stefano Pezzato, circa 600 oggetti degli oltre 200.000 presenti nell’archivio-biblioteca vanno a comporre la prima restituzione pubblica dell’immenso patrimonio multidisciplinare, oggi integrato e valorizzato all’interno del complesso CID/Arti Visive del Centro Pecci che, come ha sottolineato il suo direttore, Stefano Collicelli Cagol, «diventa così un vero e proprio collettore di memoria contemporanea, all’interno di una città, Prato, che per sua stessa natura può essere definita – esattamente come a suo tempo fu definita Lara-Vinca Masini – una “metabolizzatrice” di culture».

Articolato in sezioni tematiche, il percorso espositivo consente allo spettatore di entrare in punta di piedi in quelle che sono state la vita e la carriera di Lara-Vinca Masini a partire dagli anni Sessanta, spaziando dalla corrispondenza epistolare con artisti, architetti e critici ai suoi “gioielli d’artista”, da piccole opere d’arte e progetti architettonici inediti, donati a Masini dagli autori stessi, a pubblicazioni, riviste, fotografie e grafiche di manifesti. Nelle ultime sezioni spicca, per il suo carattere di provocazione, il materiale relativo a Umanesimo, Disumanesimo nell’arte europea 1890/1980, complessa manifestazione curata da Lara-Vinca Masini nel 1980 in contrapposizione alle concomitanti celebrazioni del cinquecentenario mediceo, con cui la critica d’arte indagò ambiguità e contraddizioni della modernità.

Installation view, photo by Ela Bialkowska OKNO Studio

Lara-Vinca Masini. La memoria del futuro è una mostra che può – o forse deve – essere visitata e rivisitata, dal momento che, per la sua particolare eterogeneità, consente allo spettatore di soffermarsi su oggetti sempre diversi, arricchendolo di volta in volta di nuove suggestioni. Per usare le stesse parole di Masini, la nuova mostra del Centro Pecci si pone come «stimolo per il recupero di una creatività nutrita di una linfa nuova che ritrovi, anche nel passato, una sorta di preveggenza di un futuro non scontato».

Con Centro Pecci Commissione 2023, il Centro ha dato inoltre avvio a un nuovo progetto pensato appositamente per la sala più grande e capiente dell’Ala Nio, inaugurata nel 2016, allo scopo di promuoverne un maggiore utilizzo per chi la frequenta in occasione di incontri, dibattiti, performance o concerti e trasformandola – come ha sottolineato Collicelli Cagol – da semplice spazio espositivo a spazio partecipato e accogliente. Per l’occasione è stata invitata a connotare artisticamente gli spazi del Centro l’artista Adelaide Cioni (Bologna, 1976), della quale La grande mano, 2023 accoglie i visitatori direttamente all’ingresso, mentre Il mondo, 2023, si trova posizionato nella grande sala polivalente al piano superiore. Entrambe le opere sono state realizzate grazie al sostegno dell’azienda tessile Bellandi Spa, sponsor tecnico dell’iniziativa.

Installation view, photo by Ela Bialkowska OKNO Studio

I motivi decorativi astratti e naturali che caratterizzano le opere di Cioni sono il frutto della ricerca dell’artista, che ne ha indagato il ricorrere nella storia dell’arte, dalla preistoria a oggi, in ogni parte del mondo. Alle pareti più alte della sala si trovano appese tre grandi tele bianche – una sorta di dimensione divina contrapposta, ha spiegato l’artista, alle opere di dimensioni minori poste a terra – su ciascuna delle quali sono cucite croci, cerchi e triangoli, segni ancestrali realizzati con lana colorata. Le pareti più basse della sala ospitano invece tele più piccole, decorate con motivi tratti dal repertorio di forme naturali come foglie, onde del mare e parti del corpo, a rappresentare la dimensione dell’uomo.

Entrambe le iniziative segnano un’ulteriore apertura del Centro Pecci verso la collettività, sia all’esterno – in occasione del centenario della nascita di Lara-Vinca Masini sono infatti previsti un ciclo gratuito di incontri museali e due giornate di studio entro la Rete del Contemporaneo in Toscana – che all’interno delle pareti del Centro, utilizzando l’arte come strumento di accoglienza nei confronti del visitatore.

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