L’Art Noveau di Alphonse Mucha in mostra a Firenze

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Lui è considerato il padre dell’Art Nouveau, ed è forse il primo artista della storia ad aver creato il “personal branding” nell’arte, creando delle vere e proprie campagne pubblicitarie con aziende, antesignane dei contemporanei influencer.

Già fervente patriota slavo, Alphonse Mucha nasce nel 1860 a Ivančice, nella Repubblica Ceca, ma è a 27 anni che la sua vita prende la consueta e tanto agognata svolta. Nel 1887 si trasferisce infatti a Parigi, dove perfeziona il suo stile prezioso e sinuoso, ma soprattutto e incontra la famosissima attrice (e sua futura musa) Sarah Bernhardt, cambiando la sua vita. Grazie alla collaborazione con Sarah, divenne famoso per le “donne di Mucha”, icone popolari in campagne pubblicitarie per brand come Nestlé, Moët & Chandon e altri.

Nonostante la sua fama, Mucha mantenne un impegno sociale e patriottico: torna infatti a Praga nel 1910 per lavorare incessantemente per quasi venti anni sull'”Epopea slava”, un’opera monumentale che racconta tutta la storia del suo popolo, quello slavo appunto. Morì a Praga nel 1939. Nel periodo della Belle Époque a Parigi, Mucha divenne l’artista più celebre, rivoluzionando la comunicazione con le sue opere artistiche, poster teatrali e pubblicità. Il suo stile unico, caratterizzato da figure seducenti e sacre, coniuga l’opulenza bizantina con la tradizione slava, le xilografie giapponesi con i Preraffaeliti, l’osservazione della natura con rigorose regole della percezione visiva, divenne iconico e influenzò il mondo dell’arte e l’immaginario collettivo.

Da oggi, fino al 27 Ottobre, questa “preziosa semplicità” di Mucha arriva a Firenze, nella splendida cornice del Museo degli Innocenti. Un’esposizione che offre una visione completa della vasta produzione artistica di Alphonse, con oltre 170 opere, tra manifesti, libri, disegni, olii, acquarelli, gioielli e opere decorative. Un grande lavoro di ricerca e riflessione, il suo, ma anche una grande spiritualità che ha accompagnato il suo impegno per la sua terra d’origine e la sua lotta per l’indipendenza.

“Lo scopo del mio lavoro era costruire, creare ponti; perché dobbiamo tutti nutrire la speranza che l’umanità si unisca, e quanto più facile sarà tanto più si capiranno. Sarò felice se toccherà a me aver contribuito con le mie modeste forze a questa comprensione, almeno nella nostra famiglia slava” Ha dichiarato l’artista

L’incontro con Sarah Bernhardt a Parigi nel 1895 di cui sopra, segnò l’inizio della fama di Mucha, che realizzò manifesti per molti spettacoli teatrali dell’attrice. Il suo è uno sguardo nuovo nei confronti delle donne: emancipate, forti, sinuose, sensuali e libere. I suoi manifesti per prodotti come le sigarette JOB divennero icone dell’epoca, ma anche il suo coinvolgimento nella pubblicità per profumi, birra, biscotti, biciclette e altri prodotti, che, anche grazie a lui, cominciano ad essere raccontati attraverso valori ed emozioni.

Mucha fu infatti anche un appassionato fotografo, nel suo studio infatti, tramite le immagini scattate alle sue modelle, aveva origine l’intero processo creativo: l’artista studiava pose e ornamenti nei minimi dettagli, per cogliere il carattere e la fierezza dei suoi soggetti.

Di sicuro interesse inoltre è la sezione dedicata all’Art Nouveau in Italia presenta opere di Galileo Chini, uno dei protagonisti del movimento Liberty in Italia. Chini abbracciò gli ideali dell’Art Nouveau e contribuì a diffondere la bellezza in tutti gli aspetti della vita quotidiana. La sua ceramica e le opere pittoriche riflettono il fascino modernista e l’interesse per il simbolismo del pavone, un tema comune nell’Art Nouveau.

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