La collezione d’arte di Roman Abramovich svelata (in parte) in 5 opere

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E’ una fredda e piovosa mattinata a Londra, a marzo 2014. Sulle rive del Tamigi si aprono i portelloni di un enorme deposito. A fare capolino un furgone nero blindato con dentro opere d’arte dall’inestimabile valore, direzione: Kensington Palace Gardens, qualche miglio a sud di Londra, per essere ammirate da uno degli uomini più ricchi del mondo.

Lui è la star degli oligarchi russi, quello più conosciuto, al centro dei gossip per la sua storia (finita nel 2016) con la collezionista (e figlia di oligarchi) Dasha Zhukova, colui che non ha mai nascosto le sue grandi passioni per il calcio (ex patron del Chelsea) e per l’arte contemporanea.

Roman se ne sta beato nel suo castello/fortezza londinese, noncurante dei fattacci internazionali che riguardano la madre Russia, in compagnia del suo tesoro personale di opere d’arte dal valore di… 900 milioni di euro, secondo una stima fatta dai suoi stessi esperti.

A rivelarlo è un’indagine del “Guardian”, che ha scoperto documenti Top Secrets chiamati ‘Oligarch Files’ provenienti dal fornitore di servizi finanziari offshore MeritServus, con sede a Cipro, analizzata in collaborazione con il Progetto di giornalismo investigativo sulla criminalità organizzata e la corruzione (Occrp) e altri media internazionali.

Una collezione di più 300 opere di inestimabile valore, che non sono mai state prestate o viste in pubblico, a partire dal 2008, quando alcuni quadri vennero acquistate da alcune società offshore controllate dal trust cipriota Harmony Trust, di cui l’oligarca russo era l’unico beneficiario.

Non solo, Roman ha anche assunto un critico statunitense, Sanford Heller, per “raccomandazioni per acquisti e vendite di proprietà artistiche” e ha anche un ottimo rapporto con un key players del mercato internazionale: ovvero Larry Gagosian.

Oggi, teoricamente, a causa della guerra in Ucraina, questo tesoro sarebbe soggetto a sanzioni, ma Roman ha pensato anche a quello: nel 2022 l’ex moglie Dasha Zhukova (russa, ma, attenzione, cittadina americana) è stata insignita del 51% delle quote del trust, in maniera tale che risultasse la proprietaria di maggioranza. 

Sebbene sia alquanto difficile ricostruire tutte le opere presenti in questa incredibile collezione, le fonti attestano capolavori di artisti come Monet e Mondrian, Matisse e Picasso, Magritte e una serie di dipinti di Lucian Freud, Francis Bacon, Paula Rego, Frank Auerbach e David Hockney.

Ma vediamone alcune con le loro storie singolari:

Kazimir Malevich, “Composizione suprematista”, 1919-20

Opera del periodo appunto “supermatista” del pittore russo, faceva parte della collezione del MoMa, che fu costretto a restituirla agli eredi nel 2000 i quali la misero all’asta: il compratore non venne mai rivelato. Nel 2013 alcuni documenti attestano la sua presenza vicino alle rime del Tamigi (diretto alla fortezza di Roman) mentre nel 2014 compare alla Tate Modern durante una mostra temporanea: l’etichetta recita, candidamente, “collezione privata”.

Lucian Freud, “Benefits Supervisor Sleeping”, 1995

Uno dei capolavori del maestro ritrattista inglese, ha come soggetto una donna nuda che sonnecchia sopra un divano logoro. L’opera venne acquistata durante un’asta a New York nel 2008 per 33,6 milioni di dollari, a quel tempo l’opera più costosa di un artista vivente.

David Hockney “Beverly Hills Housewife” (1966–67)

L’opera raffigura un’altra esperta collezionista d’arte e filantropa, Betty Freeman, che, grande sostenitrice dei compositori musicali d’avanguardia. Il dipinto rimase in possesso della stessa Freeman fino alla sua morte, avvenuta nel 2009.

“Il Trittico” di Francis Bacon, 1976

Ispirato dal romanzo “Cuore di Tenebra” di Joseph Conrad, questo Trittico è una cupa allegoria della vita moderna, in cui un uccello becca le viscere umane tra i volti noncuranti. L’opera è stato acquistato da Roman nel 2008 in asta da Sotheby’s per ben 86 milioni di euro.

La Liseuse” di Pablo Picasso, 1921

La liseuse è un quadro di grandi dimensioni, altamente rifinito e riccamente colorato di Pablo Picasso, eseguito nel 1921 in una combinazione squisita di oli e pastelli. E’ stato acquistato in un asta da Christie’s nel 2010 per circa 5 milioni di sterline, mentre il valore attuale sarebbe di 8 milioni.

The Policeman’s Daughter” di Paula Rego.

Il capolavoro dell’artista portoghese riassume a pieno la narrazione iconoclasta di Rego e la sua capacità di creare potenti drammi psicologici e mise-en-scènes. Il grande dipinto, sarebbe stato acquistato dalla Zhukova direttamente da Charles Saatchi ed è stato esposto alla Tate Modern nel 2021.

Queste opere non fanno che scalfire la superficie che nasconde uno dei più grandi patrimoni di opere d’arte mai ammassati in tutta la storia dell’arte. Un patrimonio che deve tornare ad essere fruito dal grande pubblico, speriamo presto.

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