Matteo Pacini

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Curatore indipendente e critico d’arte, collabora con istituzioni ed enti pubblici e privati. Laureato in Conservazione dei Beni culturali all’Università di Perugia e specializzato in Gestione e Valorizzazione del Patrimonio Archeologico Industriale presso l’Università di Padova, suddivide il suo interesse tra la fotografia, lo studio del territorio e le varie implicazioni tra architettura, urbanistica e arte contemporanea. Nel 2011 crea PACMAT_ART_IN PROGRESS, attività autonoma di progettazione e curatela di mostre e progetti culturali grazie a un bando della Comunità europea per lo sviluppo di idee imprenditoriali. Cura mostre in Italia e all’estero e alterna la pubblicazione di cataloghi d’arte con case editrici come Allemandi Editore, Skira, Selective Art Edizioni, a volumi sulla catalogazione e la riqualificazione urbanistica del patrimonio storico e culturale della città (Giunti, Crace, il Formichiere). Vive e lavora fra l’Umbria e Milano

2024, quali sono state le “tendenze curatoriali” e le previsioni per il 2025

Se quindi nel 2024 l’arte contemporanea si è mossa su più fronti: dalla riflessione sulla tecnologia all’esplorazione della sostenibilità ecologica, dal rafforzamento della comunità alla critica sociale, nel 2025 le curatele si faranno sempre più inclusive, interattive e impegnate politicamente

Ad ArtVerona una mostra indaga sul tema dello sfruttamento delle risorse idriche

È proprio questo il caso della bella mostra TOMORROWS – A Land of Water, a cura di Jessica Bianchera e Marta Ferretti, secondo appuntamento del ciclo Tomorrows, ospitata da Fondazione Cariverona nelle storiche sale di Castel San Pietro