I “Wallsaved” di Mr.Savethewall al Muraless Art Hotel

Già il titolo della mostra è significativo: “WALLSAVED – Dal graffito preistorico alla Post-Street Art… e ritorno”. L’autore è Mr. Savethewall, e il luogo dove si svolge la mostra, curata da Chiara Canali (aperta fino al 14 Novembre), è il Muraless Art Hotel di Castel D’Azzano (VR), dedicato interamente alla Street Art.

Proprio in questo hotel, Mr. Savethewall aveva già creato una delle camere più interessanti, quella dedicata ad Antonio Canova. L’hotel stesso, del resto, è una sorta di museo dell’arte urbana, con opere realizzate da numerosi artisti di strada: se la facciata è stata disegnata da Mr. Brainwash, personaggio unico e dallo stile fortemente iconico della scena street internazionale (reso celebre dal documentario candidato agli Oscar Exit through the Gift Shop di Banksy del 2010), le altre stanze, tutte dedicate alle eccellenze della storia dell’arte, della cultura e della scienza italiane, sono firmate da artisti noti come Joys, Neve, Seacreative, Frode, Gatto, Coquelicot Mafille, Nais, Mister Thoms e molti altri. 

Wallsaved 5 by MrSavethewall

Ma, tornando a Savethewall, ecco la nuova, sorprendente idea dell’artista che ha nel suo stesso nome l’idea di un’arte di strada che non imbratta ma “salva” i muri: portare l’arte dei muri esterni all’interno degli spazi abitativi, aiutando lo spettatore a immedesimarsi in migliaia di anni di quell’arte spontanea, fatta di segni e di graffiti, che un tempo è stata l’arte rupestre, e oggi è invece l’arte urbana. “La mia”, ci spiega l’artista, “vuole essere una sorta di grotta ideale, dove immagino che un uomo primitivo venga catapultato 43mila anni dopo, trovando cose che lo scioccano, che lo sconvolgono, che non riesce del tutto a comprendere: segni sui muri in cui si mescolano migliaia e migliaia di anni stratificazioni di epoche diverse”. 

Un viaggio nel tempo che collega il passato col presente, e che, partendo dai graffiti primitivi, arriva a mescolare la street art contemporanea, ma anche oggetti, manufatti e arredi tipici della società contemporanea, dalle telecamere di sorveglianza ai poster pubblicitari alle luci da esterno fino ai vecchi telefoni da muro. Un vero e proprio scavo archeologico del presente e del passato, che sembra mettere insieme elementi che caratterizzano la nostra contemporaneità con segni, tag, graffi, pezzi di mattoni che spuntano dietro ai graffiti che fanno pensare allo spettatore di trovarsi davvero di fronte a un pezzo di muro “strappato” dalla strada. “Il mio ragionamento”, ci spiega l’artista, “è che se un uomo primitivo fosse catapultato nella nostra realtà, paradossalmente avrebbe la possibilità di fare un punto della situazione meglio di noi su una realtà a cui noi siamo ormai assuefatti. Vedrebbe tutti gli stimoli che la società di oggi, con le sue stranezze e il bombardamento di stimoli diversi ci getta addosso, e ne sarebbe scioccato ma anche affascinato, e cercherebbe di riportarlo sui muri della sua caverna. Ecco, io vorrei creare quello stesso senso di stupore, la mia è la moderna caverna di una società neoprimitiva”.

Wallsaved 1 by MrSavethewall

L’artista infatti vede i muri urbani come vere opere d’arte, portatrici di una sovrapposizione di epoche storiche, dove reperti artistici, elementi reali presi dalla storia e segni contemporanei si sovrappongono e si mescolano tra loro. Considera insomma i muri come testimonianze che raccontano, come in un grande collage, la storia della nostra società in tutti i suoi aspetti, dall’abbandono e il degrado di alcune strade all’arredo urbano fino alle citazioni che la stessa arte di strada ha lasciato dietro di sé. È insomma un vero e proprio viaggio, quello proposto da Savethewall, otre che un profondo processo di ricostruzione storica e filologica della scrittura sui muri, che parte dai graffiti rupestri antichi fino alla Street Art contemporanea, esplorando il desiderio umano di comunicare e lasciare un segno attraverso i secoli.

Un lavoro che si riallaccia appunto alla sua serie più recente, intitolata sempre “Wallsaved”, presentata dalla Galleria Deodato Arte alla 18esima edizione di ArtVerona, appena svoltasi dal 13 al 15 di ottobre, dove l’artista non si limita a rivitalizzare il linguaggio del writing e della Street Art su tela, ma, appunto, si propone di ricostruire fisicamente i muri esterni del passato e del presente. “Quello che mi piacerebbe mettere in luce”, ci dice l’artista, “è il fatto che, in fondo, un uomo primitivo faceva già le stesse cose che fanno oggi i cosiddetti graffitari, e oggi mi domando che cosa lo stupirebbe veramente, che invece non stupisce più noi. 

Il Re Nudo by MrSavethewall

E allora, il mio approccio voleva essere appunto un approccio il più naturale possibile, che è un po’ un ritorno ad un modo di dipingere più istintivo, che potrebbe avere solo un uomo di 43mila anni fa catapultato nel 2023, che non ha visto Giotto, non conosce la prospettiva, non conosce né Leonardo né Michelangelo, non conosce nulla dell’arte contemporanea e delle avanguardie, in qualche modo non conosce ancora il colore e tuttavia mette insieme spontaneamente ciò che vede nella società che lo circonda e lo trascrive nella sua caverna”.

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