Odio il Natale torna con la sua seconda stagione e la sua protagonista, Gianna, interpretata da Pilar Fogliati, torna nuovamente ad infrangere la quarta parete e a tessere con lo spettatore una connessione personale e intima. Giocata sul meccanismo della screwball comedy, con tutti i canoni dei genere, ovvero il battibecco, dialoghi incalzanti, personaggi eccentrici, Odio il Natale 2, adattamento italiano di Natale con uno sconosciuto, ha come protagonista Gianna, una trentenne infermiera che ogni anno si trova a dover affrontare il Natale in solitudine, tra una famiglia invadente e una vita sentimentale inesistente.
La prima stagione, uscita nel dicembre 2022, ha raccontato il tentativo di Gianna di trovare un fidanzato da portare alla cena della vigilia, tra appuntamenti al buio e incontri disastrosi. Il finale ha lasciato i telespettatori con il fiato sospeso, mostrando un misterioso interesse amoroso che bussa alla porta di Gianna, senza rivelarne l’identità.
La seconda stagione, disponibile su Netflix dal 7 dicembre 2023, riprende la storia un anno dopo, con Gianna che ha finalmente festeggiato il suo primo Natale in coppia. Tuttavia, un errore imperdonabile metterà in crisi la sua relazione e la costringerà a fare di tutto per riconquistare il suo ex fidanzato prima della cena della vigilia a casa Belotti. Ad aiutarla ci saranno le sue amiche di sempre, Titti e Margherita, e alcuni nuovi personaggi che entreranno nella sua vita. Nonostante queste feste sembrino favorevoli alla protagonista, non mancano i soliti guai e malintesi, ambientati nella bella Chioggia.
A rendere speciale questa serie, oltre alla comicità e al talento della bravissima Pilar Fogliati, sono anche i personaggi secondari, che sembrano seguire il caos sentimentale di Gianna. Anche per Margherita (Fiorenza Pieri) e Titti (Beatrice Arnera) è il momento di capire cosa vogliono veramente; a completare il quadro c’è anche un nuovo strano vicino di casa (Pierpaolo Spollon), che si ritrova coinvolto nella famiglia allargata e buffa di Gianna.
Da una parte è apprezzabile il fatto che in questa seconda stagione di Odio il Natale ci sia il desiderio di ampliare la narrazione e di estendere la storia e le sue trame non limitandosi alla sua protagonista, coinvolgendo anche i personaggi secondari. Parallelamente è innegabile che si percepisca la differenza di qualità nella scrittura tra la storia principale e le storie secondarie che riguardano le amiche o i parenti di Gianna.
Grazie anche alle continue rotture della quarta parete in stile Fleabag di Pilar Fogliati, la serie esplora l’animo, i sogni e le paure di Gianna, trasformando i suoi difetti e le sue debolezze in un ritratto umano che diverte e affascina. Questo resta su tutti il punto di forza della serie che sa come coinvolgere, come divertire e soprattutto sa come parlare a tante generazioni differenti, che ogni anno subiscono puntualmente le ostilità familiari nella peggiore, o migliore, cornice temporale, quella natalizia.
E quel che realizza ancora una volta è un preciso e (s)confortante ritratto generazionale, una fotografia attuale di cosa significhi essere millennial, e di quanto Gianna siamo tutti e tutte noi, preda di domande inopportune, sguardi paternalistici, aspettative sociali, familiari, personali e relazionali. L’amore ancora una volta è solo il pretesto per ragionare di complicità femminile, di amicizia, di desiderio e sensi di colpa, ma soprattutto di liberazione dai cliché sui rapporti.
Gianna è un personaggio in cui è bello potersi specchiare, è uno squarcio di realtà, frangibile, goffa, irriverente, allegra, una boccata d’aria fresca in un mondo artificioso e perfettibile. È un personaggio vivido, pulsante, tridimensionale, per questo è impermeabile a qualsiasi stereotipo, resta ancorata alla realtà e ne fa da schermo e da bobina.
Odio il Natale, sempre in punta di piedi e con una consapevolezza di sé piuttosto arguta, si riconferma un prodotto piacevole, un confort show dai toni tenui che cerca di evitare la ripetitività senza perdere il ritmo, oscillando tra le vicende sentimentali di Gianna e i problemi superficiali degli altri protagonisti. La serie, che nella prima stagione aveva mostrato qualità e ambizioni anche a livello internazionale, riconferma la sua forza per la sua capacità di essere credibile, riconoscibile e leggera, uno show da gustare senza impegno durante le feste di Natale.