Le foto di Silvia Camporesi per ricordare l’alluvione di Forlì

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Dino Zoli Group, con la sua radicata presenza nel tessuto sociale e culturale di Forlì, affronta il ricordo della devastante alluvione del 16 maggio 2023 attraverso due progetti artistici di impatto, organizzati dalla Fondazione Dino Zoli. La mostra fotografica di Silvia Camporesi intitolata “Fragile Sublime” si concentra sul Parco urbano “Franco Agosto”, mentre la residenza artistica del duo Gaggia-Dubbini coinvolge attivamente la comunità locale nella creazione di un’opera d’arte collettiva. Entrambe le iniziative mirano a sollevare consapevolezza sulla necessità di prevenzione e cura del territorio, proponendo un dialogo tra arte e comunità come strumento di riflessione e guarigione collettiva.

A partire dal 17 maggio verrà inaugurata alla Fondazione Dino Zoli, la mostra “Fragile Sublime”, con dodici fotografie inedite che catturano il Parco urbano “Franco Agosto” in un momento di straniante bellezza subito dopo l’alluvione. Silvia Camporesi condivide la sua visione artistica personale, non da reporter, ma da testimone della natura che, nonostante la distruzione, trova vie per emergere nuovamente. Questo progetto evidenzia come l’arte possa documentare e al tempo stesso trasfigurare il trauma in qualcosa di toccante e sublime.

Parallelamente, la residenza artistica di Gaggia-Dubbini si sviluppa all’interno della Dino Zoli Textile e include la comunità di Forlì nel processo creativo. L’opera finale, un grande lavoro tessile, nasce dalla raccolta di storie personali delle vittime dell’alluvione, simboleggiando una ricostruzione collettiva e un dialogo aperto tra gli abitanti e l’arte. Questa collaborazione non solo facilita la narrazione collettiva del disastro ma trasforma anche il tessuto artistico in uno spazio di condivisione e supporto comunitario.

La sinergia tra Dino Zoli Group e gli artisti invita la comunità a riflettere sulla fragilità e sulla resilienza, utilizzando l’arte come mezzo per esplorare e curare le ferite collettive. Questi progetti dimostrano il potenziale dell’arte di agire come catalizzatore di dialogo e riparazione, riaffermando l’importanza delle iniziative culturali nel processo di recupero e rinnovamento di un territorio colpito da una tragedia naturale.

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