Heaven’s Gate, alla Biennale di arti digitali Némo di Parigi una videoinstallazione mette in scena l’altro volto di Hollywwod

Getting your Trinity Audio player ready...

Un grande affresco videodigitale, un’esperienza davvero immersiva che racconta la storia di Hollywood, con le sue pazzie, i suoi effetti speciali, i suoi eccessi, il suo meraviglioso e inquietante fascino distopico, la sua capacità di spettacolarizzare tutto, racchiudendo in un’unica sequenza ininterrotta vizi e virtù di un universo che ha contribuito a plasmare il nostro immaginario. Si intitola Heaven’s Gate ed è una monumentale e straordinaria opera-parodia, realizzata dall’artista Marco Brambilla per la Biennale internazionale di arti digitali Némo di Parigi (aperta fino a gennaio 2024), per rappresentare quel coloratissimo, folle, eccentrico, bizzarro, spaventoso e affascinante paradiso contemporaneo che è appunto Hollywood.

Nato a Milano nel 1960 ma residente da tempo a New York, Marco Brambilla ha fatto del collage video il suo strumento d’elezione per indagare la relazione tra la società ed il concetto di “spettacolo” proposto dall’industria cinematografica. L’artista e regista crea coinvolgenti installazioni video ispirate a personaggi e scene iconiche della storia del cinema. Lavorando sia con immagini statiche tratte da film sia con clip in movimento, Brambilla le monta e le mescola insieme per creare una composizione completamente nuova, che descrive come “video-collage”. 

Heaven’s Gate è l’ultimo della serie di video collage Megaplex del videoartista, una sontuosa e satirica interpretazione dello spettacolo del grande schermo dei sogni e degli eccessi hollywoodiani. L’opera video, in continuo loop, sale attraverso i sette livelli del Purgatorio, ciascuno dei quali è un paesaggio di campioni in loop tratti da momenti iconici della storia del cinema. Con Haven’s Gate, il videoartista analizza lo spettacolo hollywoodiano in un’installazione surreale che ironizza sulla storia del cinema, oscillando tra immagini ipersature, che catturano le polarità dello spettacolo hollywoodiano, l’opera esplora le tensioni e le intersezioni tra religione, industria e celebrità – l’ascesa fulminea e le cadute catastrofiche, la perdita dell’innocenza a favore dell’esperienza e dell’eccesso.

L’opera comprende 500 filmati in loop in quattro minuti, salendo attraverso una serie di paesaggi surreali: campi di lava verticali, cascate, foreste preistoriche, paesaggi industriali e palazzi del consumo, per approdare infine ai campi celesti dello spettacolo e del caos delle celebrità. Un ricco arazzo di materiale influente viene messo insieme come un viaggio metaforico che attraversa i sette livelli del purgatorio dantesco, disposti verticalmente, e porta alla luce nuovi conflitti mentre lo spettatore sale attraverso un labirinto di labirinti.

Heaven’s Gate è una complessa installazione digitale creata come esperienza VR e installazione video totemica. L’opera caleidoscopica sale attraverso i sette livelli del Purgatorio. Ogni livello ha un suo paesaggio specifico che mostra e manda in loop campioni di momenti iconici della storia del cinema, raccontando la storia del mondo in sette capitoli, dalla sua formazione, all’era dei dinosauri, all’alba dell’umanità fino al mondo moderno.

Nell’opera, Brambilla rende visibili le tensioni concomitanti presenti nella religione, nell’industria e nella celebrità, nell’ascensione e nella caduta, nell’innocenza e nell’esperienza, nella vanità e nello sfarzo, nella sessualità e nel risveglio, nella semplicità e nell’eccesso. Parlando il linguaggio della fabbrica dei sogni di Hollywood, comunica una nostalgia che sembra allo stesso tempo familiare e inquietante e apparentemente appropriata allo stato d’animo del 2020, dove la saturazione dei media ha creato una convergenza di fatti e finzioni in un ciclo vorace di introspezione e ansia collettiva. Anche Heaven’s Gate si dipana in uno spettacolo onirico di caos virtuale. L’opera produce un labirinto di labirinti, un sinuoso dedalo visivo che sembra racchiudere il passato e il futuro. In qualche modo coinvolge le stelle.

“Appropriandomi del linguaggio dell’epopea hollywoodiana”, ha detto l’artista, “ho voluto mettere lo spettatore di fronte a una rilettura patinata della perpetua ricerca del guadagno materiale da parte dell’umanità. La natura epica di questa presentazione abbraccia pienamente l’elemento dello spettacolo, abitando un universo parallelo ipersensoriale in cui le linee di confine tra gioco, notizie, reality TV e Hollywood fanno parte della stessa epopea umana”.

Ultimo capitolo della serie Megaplex di Brambilla, che comprende The Four Temperaments, Nude Descending a Staircase No.3 e Creation, Heaven’s Gate è una celebrazione della coscienza narrativa collettiva, che commenta gli eccessi del suo glamour saturo e la spettacolarizzazione generale che sta alla base dell’ascesa alla fama. Un paesaggio panoramico, composto da momenti cinematografici iconici che insieme informano la nostra comprensione della fabbrica dei sogni di Hollywood – e della realtà oscura su cui poggia.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Artuu consiglia

Iscriviti alla Artuu Newsletter

Il Meglio di Artuu

Ti potrebbero interessare

Seguici su Instagram ogni giorno