Dalla Grande Onda di Hokusai alla nuova xilografia: l’innovazione dello Shinhanga

Un viaggio straordinario alla scoperta del Giappone moderno in mostra a Palazzo Barolo, Torino, fino a fine giugno 2024

Vi siete mai chiesti cosa ci sia oltre la celebre Grande Onda di Hokusai? Ovvero come si sia evoluta la cultura figurativa giapponese dopo l’epoca d’oro dell’Ukiyoe? 

Una risposta a tali quesiti la trovate a Torino, dove una mostra esplora la rinascita artistica del Giappone attraverso il movimento Shinhanga. Non a caso l’esposizione si intitola “SHINHANGA. La Nuova Onda delle Stampe Giapponesi” ed è curata da Paola Scrovezza, esperta di Cultura e Letteratura Giapponese e docente presso l’Università di Bologna, con la collaborazione di Marco Fagioli, storico dell’arte giapponese e collezionista. L’organizzazione è di Vertigo Syndrome, patrocinata dal Comune di Torino e del Consolato Generale del Giappone a Milano.

Ma cosa è lo Shinhanga? 

Come viene ben spiegato da un video riassuntivo all’inizio del percorso di visita, il termine “Shinhanga” significa letteralmente “nuova xilografia” ed è un movimento artistico che, agli inizi del XX secolo, ha rivoluzionato la tradizionale stampa giapponese Ukiyoe. Fondato nel 1916 all’inizio della democrazia Taishō (1912-1926) e proseguito fino agli anni Quaranta del Novecento, grazie al contributo di artisti come Itō Shinsui, Kawase Hasui e Hashiguchi Goyō questa corrente ha fuso elementi classici con una sensibilità modernista, mantenendo vive le tecniche secolari dell’incisione su legno e, al contempo, introducendo nuove prospettive e influenze dall’Occidente.

L’esposizione torinese presenta così oltre 80 opere originali che catturano l’essenza del paesaggio giapponese e i fermenti culturali del tempo con una toccante nota di nostalgia per un mondo minacciato dal progresso. Tra i soggetti rappresentati troviamo scorci dai colori vibranti, splendide figure femminili e scenari rurali e urbani che evocano un’epoca di transizione. In particolare i ritratti femminili, i cosiddetti “bijinga”, subiscono una trasformazione rispetto al passato, ritraendo donne comuni nelle loro attività quotidiane e conferendo così un senso di modernità e autenticità alle opere.

Un momento cruciale nella storia dello Shinhanga è rappresentato dal grande terremoto del Kantō del 1923, che devastò Tokyo e le aree circostanti. La ricostruzione post-terremoto portò a una produzione artistica intensa, che rifletteva il senso di smarrimento e solitudine della popolazione. Le opere di questo periodo si arricchiscono di nuove visioni urbane, strade deserte, edifici illuminati artificialmente e paesaggi dominati da pioggia e neve: simboli della lotta dell’uomo contro la natura.

Tutti questi passaggi sono ben esplicati in “SHINHANGA. La Nuova Onda delle Stampe Giapponesi” che si presenta non solo come un’esposizione artistica, ma come un ponte culturale che ci permette di comprendere meglio un periodo cruciale della storia giapponese. Attraverso le stampe possiamo infatti percepire il battito del cuore di una nazione che, pur tra mille difficoltà, ha saputo guardare al futuro con speranza e determinazione. Non vi resta dunque che lasciarvi trasportare da questa “nuova onda” e scoprire un Giappone che, nonostante le trasformazioni, ha sempre conservato tutta la sua affascinante bellezza.

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