Al MASI i più grandi artisti del ‘900 visti dagli occhi di Scheidegger

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Fino al 21 luglio 2024 il MASI, Museo d’arte della Svizzera italiana, ospiterà a Lugano Faccia a faccia. Giacometti, Dalì, Mirò, Ernst, Chagall. Omaggio a Ernst Scheidegger, importante esposizione dedicata ai più influenti artisti di metà ‘900. La narrazione rivolta a maestri del calibro dei sopracitati, viene raccontata dai curatori Tobia Bezzola e Taisse Grandi Venturi, attraverso gli occhi del celebre Ernst Scheidegger.

Artista svizzero del 1923, Scheidegger ha scritto un capitolo della storia della fotografia attraverso i suoi lavori. Principalmente noto nella scena internazionale per i ritratti d’artista, è sempre stato attivo come fotoreporter oltre che come collaboratore della famosa agenzia Magnum Photos. Personalità di spicco anche come pittore, grafico, regista e in seguito come gallerista ed editore, Scheidegger è sicuramente una figura artistica estremamente sfaccettata. 

Crediti: veduta dell’allestimento “Faccia a faccia. Giacometti, Dalí, Miró, Ernst, Chagall. Omaggio a Ernst Scheidegger” © MASI Lugano, foto: Alfio Tommasini

Uno dei focus dell’esposizione al MASI è certamente la relazione tra Ernest Scheidegger e Alberto Giacometti. Conosciuti nel 1943 a Engadina durante il servizio militare, i due artisti sono stati legati da una profonda amicizia che è durata tutta una vita. I ritratti fotografici di Giacometti sono infatti tra i più emblematici tra quelli di Scheidegger. Il MASI, a onore di questo sentimento, ha deciso di esporre insieme all’apparato fotografico uno splendido cortometraggio che ritrae Giacometti al lavoro nel suo studio. Realizzato da Scheidegger tra il 1964 e il 1966, in collaborazione con Peter Münger, celebre regista, il breve film intitolato “Alberto Giacometti”, riesce a farci immergere totalmente nel processo di creazione dell’artista. Prodotto di un sentimento sincero, il cortometraggio è ancora più carico di emotività se pensiamo al fatto che Scheidegger ha mostrato il lavoro finito a Giacometti mentre era in ospedale, pochi giorni prima della sua morte. Oltre a questo corollario è stato esposto in mostra anche un ritratto di Scheidegger dipinto da Giacometti intorno al 1959.

Il link tra Scheidegger e gli artisti è chiaro. Parlando della sua produzione fotografica non si può non parlare degli artisti che gli sono stati accanto e che ha ritratto in molte sue opere. Durante la fine degli anni Quaranta, Scheidegger si trasferisce a Parigi dove inizia un profondo sodalizio con la scena artistica d’avanguardia parigina. Manterrà vivo il rapporto con gli artisti per tutta la vita e sarà proprio questo a dare il la ai suoi lavori più iconici: i ritratti fotografici.

Crediti: veduta dell’allestimento “Faccia a faccia. Giacometti, Dalí, Miró, Ernst, Chagall. Omaggio a Ernst Scheidegger” © MASI Lugano, foto: Alfio Tommasini

È interessante come in mostra al MASI non siano solo presenti le fotografie di Scheidegger più famose e per le quali è più noto, ma anche quelle per cui non è conosciuto. L’esposizione è infatti articolata in due sezioni. Nella prima sono state raccolte le fotografie che vanno dal 1945 al 1955 e che ritraggono scatti privati. Questa prima parte più intima e personale, raccoglie fotografie finora rimaste inedite. È un momento incredibile. Il MASI offre al pubblico la possibilità di ammirare scatti fino ad ora tenuti celati, di uno dei più importanti fotografi della nostra epoca. Il valore di questa prima sezione è incommensurabile non solo per la sua unicità ma anche perchè ci permette di vedere un famoso artista sotto una diversa ottica. Nonostante questa prima sezione esponga fotografie agli albori della sua carriera artistica, è comunque evidente l’interesse di Scheidegger per la figura umana, caratteristica che lo accompagnerà anche nella sua futura ricerca artistica. L’attenzione del fotografo per l’essere umano la ritroviamo infatti anche nelle opere post belliche dell’artista, a dimostrazione di quanto questo suo interesse fosse forte, nonostante le barbarie e la distruzione della guerra commesse dall’uomo stesso.

Le fotografie di questa prima sezione sono dense di carica emotiva, rappresentative di un’umanità che devastata dal conflitto, aspira a ritornare alla normalità. Si percepisce speranza, gioia ma anche amarezza tra gli scatti di Scheidegger che ritraggono bambini che giocano, scorci di vicoli cittadini, donne che danzano, ma anche cantieri navali abbandonati, volti di bambini negli orfanotrofi e nei carceri minorili. 

Crediti: veduta dell’allestimento “Faccia a faccia. Giacometti, Dalí, Miró, Ernst, Chagall. Omaggio a Ernst Scheidegger” © MASI Lugano, foto: Alfio Tommasini

Girando tra Svizzera, Italia, Jugoslavia, Cecoslovacchia e Paesi Bassi, Ernst Scheidegger immortala con la sua Rolleiflex la vita in bianco e nero delle persone che incontra. Attraverso un forte contrasto chiaroscurale, l’artista investe i soggetti di un aspetto quasi sacrale, sicuramente carico di magia e innovazione.

Nella seconda parte sono invece raccolti i ritratti d’artista per i quali Scheidegger è noto, realizzati su commissione dalla metà degli anni Cinquanta. Le celebri fotografie sono accompagnate nel percorso espositivo dalle opere degli artisti immortalati nei suoi scatti, creando in questo modo un dialogo intelligente tra fotografo, artista e produzione creativa. Tra i due nuclei tematici troviamo una raccolta di oltre cento immagini, un’ampia produzione di uno dei fotografi più importanti nel panorama contemporaneo.

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