L’avanguardia e lo scandalo nell’arte di Natalia Goncharova

Natalia Goncharova è l’artista protagonista delle avanguardie di Primo Novecento. Hai tempo fino a gennaio per visitare la sua retrospettiva a Palazzo Strozzi (Firenze).

Palazzo Strozzi ha deciso di giocarsi un jolly niente male, organizzando la retrospettiva della celebre Natalia Goncharova, straordinaria figura femminile delle avanguardie di primo Novecento, a cura di Ludovica Sebregondi, Fondazione Palazzo Strozzi, Matthew Gale, Head of Displays e Natalia Sidlina, Curator, International Art, Tate Modern. La mostra ripercorre la vita controcorrente della Goncharova, mettendo la sua produzione artistica a confronto con opere di celebri artisti che sono stati per lei punti di riferimento come Paul Gauguin, Henri Matisse, Pablo Picasso, Umberto Boccioni. Natalia Goncharova (Governatorato di Tula 1881-Parigi 1962) è stata una figura chiave dell’avanguardia russa, nonché una donna eclettica affermata come pittrice, costumista, illustratrice, grafica, scenografa, decoratrice, stilista, ma anche attrice cinematografica, ballerina e performing artist ante litteram.

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Nella sua arte Natalia Goncharova mescola la tradizione popolare e religiosa russa alla sperimentazione tipica delle avanguardie novecentesche. Osservando le sue opere nelle sale notiamo come Natalia abbia unito in modo innovativo la tradizione pittorica e culturale orientale alle istanze dell’arte moderna occidentale, sintetizzando in maniera fortemente personale elementi che vanno dal primitivismo di Gauguin e dal cromatismo di Matisse alla forza costruttrice di Picasso, fino al dinamismo di Boccioni e Balla. Oltre ad essere stata un’artista poliedrica e innovativa per i suoi tempi, ha spiazzato i suoi contemporanei (ma non solo) sfidando la pubblica morale. Nel 1910 Natalia Goncharova è stata la prima donna ad avere esposto dipinti di nudi in Russia, la prima donna a essere accusata di blasfemia e ad avere opere sequestrate dalla polizia nel corso di tre mostre: nel 1910, durante la mostra alla Società di Libera Estetica a Mosca; nel 1912, durante una mostra di dipinti a tema religioso; nel 1914, nel corso della sua monografica a San Pietroburgo. Ma le censure alla Goncharova arrivano anche dal mondo social: ad agosto Instagram ha censurato il video promozionale della mostra impedendo la pubblicazione a causa di “immagini raffiguranti nudità e porzioni di pelle eccessive”. Il riferimento è all’opera Modella (su sfondo blu), uno dei capolavori iconici dell’artista russa.

A tal proposito Palazzo Strozzi rilasciò questa dichiarazione: “Natalia Goncharova viene censurata oggi come nel 1910 quando in Russia fu la prima donna a esporre dipinti di nudi femminili mostrando il suo spirito anticonformista. Fu accusata e processata per offesa alla pubblica morale e pornografia ma venne sempre assolta”. ( ©Ansa, 28 Agosto 2019)

Natalia Goncharova assolta dalla Madre Russia ma non da Instagram, che continua a impedirci di fruire del magnifico nudo della Goncharova, se non con i seni coperti della donna raffigurata. Natalia Goncharova è la donna e l’artista dei primati. Oltre a quelli sopracitati è stata la prima artista, non solo donna, dell’avanguardia russa ad avere una grande personale a Mosca (nel 1913) con circa ottocento opere esposte al Salone Artistico di Klavdia Mikhailova. Inoltre è stata la prima a essere definita “leader dei futuristi”, la prima a dipingersi il volto e il corpo nel corso di una performance nella zona più elegante di Mosca nel 1913. Ha ballato per prima il tiptap, nel primo film dell’avanguardia russa Dramma nel Cabaret futurista n. 13, in cui ha un ruolo centrale. Natalia è stata la prima donna a eseguire figurini per Diaghilev e a lavorare stabilmente per i Ballets Russes.

Questa è la sua prima retrospettiva in Italia e se volete vedere i seni oscurati della Modella su sfondo blu siete ancora in tempo: Natalia Goncharova vi aspetta a Firenze!

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