5 musei immersi nella natura da vedere una volta nella vita

Protetti dalla natura incontaminata, tra parchi, foreste e spiagge, coniugano l’arte contemporanea alla bellezza del paesaggio.

Nascosti tra le bellezze della natura sorgono dei musei costruiti in luoghi non convenzionali per creare un’atmosfera rilassante e per fondersi con il paesaggio circostante: sono senza dubbio templi dell’arte da aggiungere alla lista dei luoghi imperdibili da visitare durante il vostro prossimo viaggio.

Si trovano distanti dalla frenesia della città, in immense foreste, parchi, spiagge e luoghi incontaminati, per accogliere il loro pubblico in totale tranquillità. Si tratta di piccoli angoli nel verde che coniugano arte contemporanea e natura: da sempre un binomio vincente.

Ecco 5 dei musei immersi nella natura, da vedere almeno una volta nella vita.

Inhotim Museum, Brasile

Il Museo si trova nel territorio di Brumadinho, poco distante dalla città di Belo Horizonte ed è uno dei centri artistici all’aperto più grandi dell’America Latina. Fondato nel 2004 dall’ex magnate minerario Bernanrdo paz per ospitare la sua collezione personale, è stato aperto al pubblico un paio d’anni dopo, nel 2006. 

Inhotim accoglie l’arte contemporanea sullo sfondo di un immenso giardino botanico, per una superficie totale di 1942,25 acri, per la maggior parte situati nella Foresta Atlantica, una delle maggiori al mondo per biodiversità, tra fiori esotici e piante tropicali. 

Oltre 100 artisti brasiliani e internazionali sono esposti nel museo, con dipinti, sculture e video.

Uno dei padiglioni del Museo Inhotim. Courtesy of Museo Inhotim.

Teshima Art Museum e Naoshima island, Giappone

Una delle tappe più belle e suggestive per scoprire l’arte in Giappone è sicuramente quella alle due isole-museo di Naoshima e Teshima, nel mare interno di Seto, due dei luoghi che sono parte della Triennale di Setouchi, importante Festival d’Arte Contemporanea inaugurato nel 2010. A Teshima, il Teshima Art Museum è un edificio in cemento la cui forma ricorda quella di una goccia, un’architettura aperta all’esterno, che accoglie i suoni, gli animali e l’atmosfera dell’isola. A Naoshima, protagonisti sono il Benesse Art Site, le architetture di Tadao Ando e la famosissima zucca gialla a pois di Yayoi Kusama

Zucca gialla di Yayoi Kusama, opera d’arte simbolo di Naoshima – Photo by Kaba CC BY-NC-SA 2.0

Niterói Contemporary Art Museum, Brasile

Nei pressi della coinvolgente città di Rio de Janeiro, a Guanabara Bay, il Museo di Arte Contemporanea Niteroi custodisce oltre 1300 opere, la maggior parte appartenente alla collezione d’arte João Sattamini, tra le più importanti e ampie in Brasile.

Il museo, diventato un’icona, è stato progettato dall’architetto Oscar Niemeyer, che lo ha concepito come “un fiore che viene fuori dalla roccia”. In effetti, la forma della cupola ricorda sia un fiore, che un disco volante, a cui si accede tramite una rampa esterna curvilinea lunga ben 98 metri. A dare maggiore leggerezza all’architettura, oltre all’ambiente naturale in cui è immersa, una piscina alla sua base crea un magico gioco di riflessi.

Oscar Niemeyer – Museo d’Arte Contemporanea di Niterói

Le Corbusier Pavillon, Zurigo, Svizzera

Ci troviamo sulle rive del Lago di Zurigo, dove il padre dell’architettura modernista, Le Corbusier, ha completato la sua ultima creazione nel 1967: una casa-museo tra le più belle al mondo, immersa nella natura. 

La struttura è interamente in vetro e acciaio e si integra alla perfezione nel paesaggio, tra colori e forme in armonia. 

Le Corbusier Pavillon, Zurigo © Museum für Gestaltung Zürich

Moesgaard Museum, Danimarca

 Il MOMU, Museo Moesgård si trova a Højbjerg, in Danimarca, e custodisce al suo interno reperti archeologici e testimonianze di vari formati sulla storia dell’etnografia. Si tratta di una struttura architettonica avveniristica, tra le più belle al mondo, ma allo stesso tempo perfettamente integrata nel territorio, tra la foresta e il mare. 

A cura del gruppo Henning Larsen Architects, l’edificio è noto soprattutto per il suo iconico tetto spiovente, ricoperto d’erba in estate e di neve in inverno, spesso utilizzato come pista per scivolare con lo slittino. In questo modo, l’edificio diventa anche un punto di aggregazione e un luogo di svago comunitario.

Seguendo, poi, il “sentiero preistorico” che percorre la foresta circostante, si possono ammirare ritrovamenti di siti archeologici risalenti fino a 2500 anni a.C. 

Moesgaard Museum, Danimarca, ph: Jacob Due.

Cover Photo Credits: Teshima Art Museum, Courtesy https://benesse-artsite.jp/art/teshima-artmuseum.html

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