Le ceramiche inutili di Giorgio di Palma

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Fino al 22 Dicembre la Meme Gallery di Milano presenta l’installazione “Festa di Compleanno” di Giorgio di Palma

G. Di Palma_Ceramiche_bottles

Meme Gallery, laboratorio creativo di design, compie 3 anni e per festeggiare il traguardo ha invitato il ceramista pugliese Giorgio di Palma ad allestire nella sua sede l’estrosa installazione di ceramiche “Festa di Compleanno”. collettivo Pigment di Bari.

Gli oggetti, realizzati in collaborazione con il collettivo Pigment di Bari, erano stati già ospitati al Museo Pino Pascali di Polignano a Mare e al Museo Gigi Guadagnucci di Massa Carrara.

Giorgio di Palma continua la sua personale e famigliare ricerca artistica con la ceramica.

Iniziata nel 2010 quando, dopo un’esperienza all’estero in tutt’altri ambiti, decide di aprire un laboratorio creativo nella sua città natale, Grottaglie.

In questa piccola cittadina, come succede in molti borghi dello stivale, godendo di un’importante tradizione della ceramica, vi si trovano molti studi di ceramisti tra cui anche quella del papà di Giorgio e fanno di Grottaglie la capitale della ceramica nel tacco d’Italia.

L’artista pugliese, però, si è distaccato completamente dal solco della produzione locale per dedicarsi a reinventare oggetti di uso quotidiano che hanno la particolarità di non poter essere utilizzati.

Sono nate le audiocasette, i pastelli di cera, gli attrezzi da lavoro per stringere i bulloni ma anche pennelli, bombole per il gas, scarpe da ginnastica, sturalavandini e tantissimi altri oggetti.

Le ultime arrivate sono le ceramiche di “Festa di Compleanno”, una produzione dedicata a ricreare l’atmosfera degli anni ’70 e ’80 e le festicciole che si facevano in casa con panini al latte, pop corn, bibite gassate, tramezzini, panzerotti, treccine di mozzarella, torte, patatine e tarallucci, trombette e cappellini, stelle filanti, bandierine e da ultimo i regali.

G. Di Palma_Ceramiche_Supersantos

Sono “beni di consumo che attraverso la ceramica perdono la loro funzione utilitaria diventando oggetti che cristallizzano memorie temporali. Beni astratti che fanno parte di un rituale collettivo legato alla produzione di memoria ed alla felicità condivisa attraverso i momenti passati insieme” scrive la giornalista Elisa Carassai nel suo testo introduttivo.

L’artista sembra divertirsi a trasformare l’inutile in eterno.

Giorgio di Palma sembra a suo agio nell’immortalare quegli attimi di non trascurabile felicità e di piacere che abbiamo vissuto. Dà importanza a quelle inutili feste che stavamo per dimenticare ma che non lo meritavano.

Quei piccoli oggetti, carichi di significato emotivo, ma anche estetico, ci ricordano che certi istanti possono diventare immortali. E a proposito di memoria e ricordi l’esperienza alla MEME Gallery continua con una piccola sorpresa nella “cantina” dove, una volta scesi, si rimarrà sorpresi dall’atmosfera intima con i tanti oggetti accatastati che altro non aspettano di essere accarezzati per svelare altri ricordi legati a loro. 

Questo di Giorgio di Palma è un lavoro di “archeologia sentimentale” che ci ricorda quel grande consiglio che ci aveva dato Vonnegut “quando siete felici… fateci caso”. 

In questo l’artista sarà stato sicuramente aiutato dalla sua laurea in Archeologia che non è stata inutile come le sue ceramiche.

Sono tutti oggetti di cui non c’era bisogno, ma che in realtà ci svelano quanto siano necessaria la memoria e quanto siano importanti certi oggetti per attivarla.

Immagine di copertina: G. Di Palma_Ceramiche_aperitif

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