Crypto Semiotica dell’Arte Digitale: QUAYOLA

In questa nuova rubrica il semiologo dell’arte, Roberto Concas, ci porta alla scoperta della Crypto Arte, vista con gli occhi della Semiotica.

Questa volta il protagonista è l’artista italiano QUAYOLA

CHI È

Lui è Quayola, alias Davide Quagliola (Roma 1982) naturalizzato inglese, diventato artista digitale di levatura internazionale. La sua indagine, estesa negli algoritmi, ricerca nelle imperfezioni del machine learning robotics, la perfezione di una nuova estetica contemporanea.

L’ARTE

Per Quayola “La ricerca non ha mai fine” (Popper).

L’opera Remains Series è una suggestiva sequenza di alberi rilevati, con micrometrica precisione, da una nuvola di punti generata da un laser scanner 3D capace persino di mostrare le “imperfezioni numeriche” dovute ai movimenti dei rami al momento della scansione. Affascinante!

Unfinished Sculptures rappresenta la sequenza di un più antico michelangiolesco levare dalla materia per arrivare alla forma con le Sculpture Triptych come “Captives #B8-6-0Captives #B04”.

Quayola svolge nell’arte numerica una ricerca pura traendone continuo insegnamento, restando persino stupito quando, la macchina, nella sua autonomia, si ferma, per poi ritrovare una posizione “innaturale” al suo braccio scultore robotico ad assi interpolati.

Lo strumento dello Sculpture Factory, permette a Quayola di raccontare ogni fase del pensiero artistico fermato in una specifica condizione spazio-temporale e fisico-realizzativa.

La semiotica dell’arte

Quayola è come un capture ghost data che si aggira nelle dimore storiche dell’arte alla ricerca di segni perduti e tracce numeriche delle forme archetipo.

La sua caccia di dati restituisce nuovi artefatti di dati ri-trattati, che chiama Iconographies Series – Laocoön Series – Landscape Paintings, ai quali aggiunge colonne sonore, sempre numeriche. 

Nelle opere della serie Strata #1,2, Quayola in  versione “Edward mani di forbice” interviene sforbiciando bi-dimensionalmente e musicalmente, le immagini di grandi opere d’arte più antiche, ricomponendole in forme sound-dinamiche che comprendono anche i ritagli

Linguaggio, tecnica, metodo, pensiero, contesto sociale sono coerentemente presenti nelle sue opere, seppure in alcune, forse nel citare originarie stringhe barocche o greche, si evidenziano tracce di un autocompiacimento numerico.

Nello sfondo, emerge anche l’insidia della leopardiana metafora dello smarrimento dolce, un

naufragar in un mare di numeri crypto digitali, dove anche le onde sono a controllo numerico. 

Restiamo in attesa della Rivoluzione.

Cover: “Jardins d’Été” , 2016, by Quayola, courtesy of the artist

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