Agnieszka Pilat e la sua musa robotica Spot

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L’artista Agnieszka Pilat ha fatto squadra con un cane robot, Spot, per creare dei dipinti del tutto nuovi

Agnieszka Pilat è un’artista in residenza presso la Boston Dynamics e altre aziende tecnologiche tra cui Autodesk e Shack15.

Pittrice di formazione classica nel campo della ritrattistica, Pilat ha recentemente attirato l’attenzione per il suo rapporto intimo con la robotica, complice la sua patria adottiva: la Silicon Valley e la Bay Area

L’artista ha trasformato i nostri più temuti nemici in una musa: «Musa è una bella parola» afferma, «Non avevo mai usato questo termine prima, ma ora che lo dico ha molto senso».

La musa di Agnieszka Pilat: il cane robotico Spot

L’ultimo soggetto del suo lavoro più recente è Spot®, l’agile robot mobile di Boston Dynamics. 

Dalla verosimiglianza di un cane e dotato di intelligenza artificiale che solitamente si trova nelle miniere di ferro, nei siti nucleari e nell’esercito francese.

«In questo momento il potere della società è la macchina, quindi dipingo ritratti di macchine e tecnologia» dice Agnieszka Pilat. 

La scelta del soggetto è ricaduta su Spot per poter esplorare un dialogo con la storia dell’arte e mostrare la sua celebrità.

Infatti Spot è il robot più famoso dopo Sophia, l’umanoide di Hanson Robotics che è diventata la prima macchina a ricevere la cittadinanza saudita.

Agnieska è convinta che Spot possa entrare un giorno nella storia dell’arte occidentale accanto a nomi come Andy Warhol e Thomas Gainsborough.

Pilat ha chiamato i classici del ritratto e li ha ricomposti con Spot per una serie intitolata Renaissance 2.0, recentemente esposta presso Modernism, la solida galleria di San Francisco gestita da Martin Muller.

Il Nudo che scende le scale di Marcel Duchamp è reso con Spot in movimento, l’Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci è stato interpretato con l’allungamento del robot in modi fisicamente impossibili, imitando il famoso esperimento di proporzione del polimatico rinascimentale.

The artist’s rendition of Leonardo’s Vitruvian Man. Photo: Agnieszka Pilat.

«Umanizzo Spot in continuazione» afferma Pilat, tanto che è anche diventato il suo assistente di studio.

Spot studente e creatore di un mercato NFT

Infine è riuscita a farlo diventare un suo studente all’interno della residenza della Boston Dynamics, programmando Spot per disegnare trascinando dei bastoncini di olio che ha fissato al “braccio” del robot.

Pilat impartisce le direttive attraverso un iPad che Spot segue su tele che l’artista ha steso, preparato e predipinto.

Il robot è in grado di eseguire solo linee rette e semplici segni gestuali, inoltre deve essere assistito da un umano per afferrare i bastoncini di olio.

«Spot è una macchina industriale, chiaramente non un giocattolo, ma si muove in un modo che onora la natura» dichiara Pilat.

Nonostante Spot non sia un artista, i suoi dipinti stanno per creare un mercato secondario, nonché un mercato di cryptovalute con un’iniziativa NFT che verrà presto annunciata.

«Se i robot sono i futuri centri di potere di nostra creazione, non dovremmo preoccuparci di come vengono programmati e cresciuti? Sì!» ha esclamato Agnieszka Pilat «Si tratta di elevare la tecnologia e di renderla colta».

Agnieszka Pilat’s rendition of Duchamp’s Nude Descending a Staircase

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