2 ore di coda per 1 minuto (e un selfie) nella nuova opera di Yayoi Kusama

Getting your Trinity Audio player ready...

Fino a 2 ore di coda davanti alla galleria per farsi un selfie: a 90 anni Yayoi Kusama continua a esercitare la sua influenza. E la sua nuova Infinity Mirrored Room fa impazzire Instagram. 

Yayoi Kusama è sicuramente una delle artiste più celebri e amate del pianeta. Nonostante siano passati 80 anni dall’inizio della sua carriera, sempre in costante ascesa, l’artista giapponese non sembra voler andare in pensione. Tantissimi sono i progetti che Yayoi Kusama ha sviluppato ultimamente, e tutte da scoprire saranno le esposizioni che ha in cantiere per il prossimo anno.

 

SEI UNA GALLERIA O UN EVENTO D’ARTE? POSSIAMO AIUTARTI CON PROMOZIONE E COMUNICAZIONE! Contattaci

 

via secretnyc.co

Il 14 dicembre terminerà Every day I pray for love, la grande mostra, con circa 60 opere esposte, dedicata a Yayoi Kusama presso la galleria di David Zwirner a New York. La mostra si sta rivelando un vero successo in quanto ad affluenza di pubblico: pensate che per visitare la mostra i visitatori devono farsi fino a due ore di fila tra la Ventesima Strada e l’Undicesima Avenue. Il motivo principale della corsa matta e disperatissima per visitare la mostra da David Zwirner si intitola “Dancing lights that flew up to the universe”. La nuova Infinity Mirrored Room di Kusama è un’installazione a specchio che crea un ambiente vertiginoso e immersivo, con luci a LED che sfarfallano tra bianco e rosso. Si tratta dell’ennesima opera super instagrammabile, che i visitatori possono visitare in gruppi di quattro persone solo 60 secondi. Con la serie Infinity Mirrored Room, Kusama ha scatenato un vero e proprio fenomeno di isteria internazionale: le grandi installazioni e le camere delle meraviglie di Yayoi Kusama, infatti, hanno fatto esplodere una vera e propria mania del selfie, con migliaia di visitatori che si fotografano nei magici mondi dell’artista, condividendo sui social gli scatti.

 

Ma qual è il vero significato delle Infinity Mirrored RoomPer rispondere a questa domanda dobbiamo scavare nel vissuto più remoto dell’artista, allo scopo di trovare la chiave interpretativa del suo “psichedelico” e “camaleontico” percorso artistico. Fin dall’infanzia, Yayoi Kusama è afflitta da una malattia neuropsichiatrica che le impone l’esigenza di isolarsi mentalmente dal mondo che la circonda per ripetere lo stesso gesto infinite volte. In tal senso, Kusama ha sviluppato, attraverso la sua arte, un’indagine sul punto, o pois, che lei stessa definisce come “una via per l’infinito”. Il punto diventa, dunque, il suo marchio di fabbrica, riproposto sui dipinti, sculture e perfino nelle sue camere delle meraviglie, le Infinity Mirrored Room. “Io, Kusama, sono la moderna Alice nel paese delle meraviglie. Come Alice, che è passata attraverso uno specchio, io, Kusama, (…) ho aperto un mondo di fantasia e libertà… Anche voi potete unirvi alla mia danza avventurosa di vita”. 

 

 

Visualizza questo post su Instagram

 

To create the hexagonal chamber for her work ‘Endless Love Show or Peep Show’ in 1966, #YayoiKusama used mirrored walls and floors, with flashing multi-colored lights attached to the ceiling and two small windows that let visitors peer into the receding blaze of lights. As Kusama wrote, “Thousands of illuminated colors blinking at the speed of light––isn’t this the very illusion of Life in our transient world?” ⠀ Kusama’s newest Infinity Mirrored Room is on view at #DavidZwirner in NYC through December 14. Don’t miss your chance to experience #EVERYDAYIPRAYFORLOVE. More details via link in bio. … Pictured: Yayoi Kusama, Endless Love Show or Peep Show, 1966 © YAYOI KUSAMA

Un post condiviso da David Zwirner (@davidzwirner) in data:

Lo specchio diventa sinonimo di “evasione”, rappresentando il mezzo attraverso cui Yayoi Kusama riesce a sparire e isolarsi dal mondo. A partire dalla metà degli anni Sessanta, Yayoi Kusama dà forma alle sue allucinazioni, costruendo ambienti immersivi in cui il visitatore non è in grado di orientarsi e perde completamente la cognizione temporale. Tutto è intangibile, vertiginoso, kaleidoscopico: in questo modo Kusama ci trasferisce nella sua mente disturbata, ci fa vivere le sue allucinazioni e condivide con noi il suo mondo meraviglioso, tra genio e follia. L’arte di Kusama è totalmente espressione delle sue visioni e allucinazioni, delle sue paure e manifestazione della sua vita interiore e della sua anima. “La mia arte nasce da allucinazioni che solo io posso vedere. Traduco le allucinazioni e le immagini ossessive che mi affliggono in sculture e dipinti.”

 

Oltre ad essere amate dagli appassionati, le Infinity Mirrored Room stanno riscuotendo successo anche presso gallerie e musei, che sempre più spesso acquisiscono in via permanente le opere dell’artista giapponese. Ad esempio, un’altra “My Heart Is Dancing Into the Universe” è stato acquistata dal Crystal Bridges Museum of American Art a Bentonville, Arkansas; e anche l’Institute of Contemporary Art Boston e il Westport Arts Center in Connecticut sembrano essere interessati ad un simile acquisto. E noi quando potremmo addentrarci in una Infinity Mirrored Room? Tra il 2020 e il 2021 Yayoi Kusama arriverà in Europa con una mostra itinerante che prenderà piede nel settembre 2020 al Gropius Bau di Berlino, quindi, ad aprile 2021, si sposterà al Museo Ludwig di Colonia, per concludere, a ottobre 20121 alla Fondazione Beyeler a Basilea. La mostra, ancora senza titolo, sarà organizzata con lo studio di Yayoi Kusama e curata da Stephanie Rosenthal, direttrice del Gropius Bau, Yilmaz Dziewior, direttore del Museo Ludwig, e Beatrix Ruf, guest curator della Fondazione Beyeler. Non vediamo l’ora che arrivi presto anche in Italia!

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Artuu consiglia

Iscriviti alla Artuu Newsletter

Il Meglio di Artuu

Ti potrebbero interessare

Seguici su Instagram ogni giorno